RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti

venerdì 3 febbraio 2012

MARE NERO a cura di Vera Agosti

Vera Agosti porta le sue "Meduse" aldilà dell'oceano, in Florida. Se per caso foste da quelle parti...


                                            
A.Madia, Peau d'ane, 2011, olio su lino, 80x80 cm
Mare Nero
Il 20 aprile 2010 dalla piattaforma Deepwater Horizon della BP comincia a uscire del greggio che si disperde lentamente nell’Oceano Atlantico. In un primo momento il guasto appare rimediabile, ma ben presto la situazione si fa gravissima: i robot subacquei non riescono a tamponare la falla e i tentativi di intrappolare il cavo danneggiato risultano infruttuosi. Nel Golfo del Messico e lungo le coste della Louisiana e dell’Alabama è calamità: si contano più di 5 milioni di barili di petrolio che contaminano l’acqua, gli animali e le spiagge, distruggendo l’ambiente e l’economia della regione. Tutto il mondo sta con il fiato sospeso e si cerca una soluzione per fermare la fuoriuscita inquinante. Il danno appare superiore a quello causato dall’uragano Katrina del 2005. Nell’autunno del 2010 si interrompono le operazioni di bonifica dell’area, mentre l’azienda offre indennizzi alla popolazione, provata dal crollo dell’industria ittica e di numerose altre attività.

A circa un anno di distanza dall’accaduto, il movimento de Le Meduse prende ispirazione da questo disastro per riflettere sulla situazione ambientale attuale e sulle drammatiche conseguenze dell’errore umano. Il “mare nero” è anche l’inquinamento dell’anima che, spinta dal desiderio esasperato di guadagno, dimentica il rispetto, la sicurezza e la dignità per arrivare alla catastrofe.

Questa tragedia è solo una delle tante che recentemente hanno sconvolto il mondo e l’opinione pubblica. Accanto ad essa, anche la guerra combattuta per l’“oro nero” in Iraq, i bombardamenti della Libia, l’emergenza nucleare in Giappone, le nuove fuoriuscite di petrolio nelle acque della Nuova Zelanda e del Brasile... Gli artisti interpretano queste situazioni in chiave lirica o esistenzialista.

Dopo le mostre in Italia, sono ora invitati presso la galleria Avalon Island di Orlando, in Florida, dal 19 gennaio al 10 febbraio 2012. La mostra, curata da Vera Agosti, presenta quadri e fotografie di Giovanni Cerri, Jaya Cozzani, Emanuele Gregolin, Anna Madia, Lorenzo Manenti e Iacopo Raugei. Lo street artist, scultore e performer americano, Robin Van Arsdol, da sempre impegnato nella lotta contro la guerra e il nucleare, si unisce al gruppo come guest artist.

MARE NERO
Le Meduse: Giovanni Cerri, Jaya Cozzani, Emanuele Gregolin, Anna Madia, Lorenzo Manenti, Iacopo Raugei; Guest artist: Robin Van Arsdol
Curatore: Vera Agosti
Dal 19 gennaio al 10 febbraio 2012
Gallery at Avalon Island - 39 S.Magnolia Ave. - Orlando, Florida 32801
Inaugurazione: Giovedì 19 gennaio  dalle 18 alle 21
Catalogo: Prearo Editore

Nessun commento:

Posta un commento