RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 5 novembre 2017

48 ore in Torino....



Appena rientrato da una due giorni dai ritmi frenetici nella bella Torino, cerco di riordinare le idee. 
Sono stati due giorni di fiere, mostre e accadimenti.
Ma andiamo per gradi. 
La regina incontrastata che ha dominato queste 48 ore, è stata sicuramente Artissima
La manifestazione fieristica italiana, più vicina al mondo internazionale dell'Arte. 
Al pari delle grandi, Frieze, Harmory, Fiac ect. senza nulla da invidiare ad esse se non gli investitori.
Aldilà delle opere presentate dalle gallerie presenti (proposta che tra l'altro mi ha totalmente coinvolto e convinto), passeggiando fra i corridoi, la cosa che mi è balzata immediatamente agli occhi, anzi alle orecchie, è stato il parlare: dall'italiano allo spagnolo, dall'inglese al coreano, dall'ebraico al francese senza tralasciare la lingua del Sol Levante o il portoghese, che ha fornito al sottoscritto e all'eventuale visitatore, il piglio decisamente multicuturare della manifestazione. 
Un mix di culture, gusti e atteggiamenti differenti fra loro ma uniti dallo stesso interesse: l'arte. 
Ad appagare pienamente il mio gusto è stato il progetto "DEPOSITO" che da solo meritava la visita anche se ho molto apprezzato la neonata sessione Disegni. Ad appagare il mio "Ego", invece, è stato ritrovare esposte alle pareti di molte gallerie, opere di "una volta giovani" artisti che avevo individuato e segnalato in tempi decisamente non sospetti ed ora sotto la luce dei riflettori del mondo internazionale dell'arte.
A spasso fra i corridoi è stato facile incontrare grandi curatori, critici internazionali, attori, cantanti, opinionisti e ovviamente artisti e collezionisti. Insomma ero a Torino ma potevo tranquillamente essere a Londra, a Parigi, a Madrid... fino a quando, non ti assale il classico languorino dell'ora di pranzo... e lì scopri che sei, ahimè, nell'Italia dei monopoli... Camogli, Fattoria, Rustichella... la ristorazione affidata all'onnipresente Autogrill... che per uno che fa dai 40 ai 50 mila chilometri in macchina all'anno, è oramai uno dei peggiori incubi!
Nel complesso la mia personale valutazione di Artissima e un più che meritato: Eccelente.

Uscito da Artissima, tappa obbligatoria alla GAM, per visitare la mostra Vero Amore. Pop art italiana dalle collezioni della GAM. Mostra che merita lo spostamento. Uno spaccato completo della scena creativa italiana negli anni '60.

A seguire, di corsa a scoprire Come una falena alla fiamma, Like a Moth to a Flame, il grande progetto espositivo realizzato in collaborazione da OGR-Officine Grandi Riparazioni e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Decisamente una delle mostre più belle che abbia visitato negli ultimi 12 mesi e che, se vorrete, potrete visitare fino al prossimo 14 gennaio.

Una delle cose che ho visto, in questa due giorni e che, per mia ignoranza, non sono riuscito ad apprezzare al 100%, è stato il progetto DAMA, allestito nella splendida cornice di Palazzo Saluzzo Paesana.
Purtroppo nonostante mi sforzi di capire, comprendere e fare mie, le performance, spesso mi rimagono ostiche ed in questo evento, molte erano espressioni artistiche legate a questo tipo di linguaggio.

Una tappa pressochè inutile, è stata quella a PARATISSIMA
A parte alcune rare eccezioni, quello che ho visto esposto in questa manifestazione l'ho trovato a dir poco sconcertante. Uno spazio così bello, come l'ex caserma “La Marmora”, dato in pasto ad un'orda di pseudo artisti che hanno violentato con opere difficili da chiamare tali, gli ambienti di questa Torino oramai dimenticata. Peccato.

Altra fermata, per me quasi obbligatoria visto l'interesse che nutro nei confronti della giovane arte, alla mostra dei finalisti dell'ART PRIZE CBM, vinto quest'anno da MICHAŁ CYGAN nella sezione under 30 e da ENRICO TEALDI in quella over 30.
Una bella selezione di opere, realizzate da artisti estremamente interessanti, esposte per l'occasione all'interno della suggestiva Cripta di San Michele Arcangelo, in via Giolitti.

Infine, con il rammarico di non essere riuscito ad andare alla Fodazione Merz
per Carlos Garaicoa. El Palacio de las Tres Historias, al Rivoli per Zorio, FlashBack e alle altre molteplici iniziave che la città offriva in questo fine settimana, ho chiuso il tour torinese con la visita a The OTHERS
Aldilà della location, decisamente divertente quanto "insolita", ho trovato "l'Altra" fiera convincente, con alcuni picchi verso l'eccellenza e poche cose discutibili. Fiera che conferma la grande crescita vista anno dopo anno. Una fiera che cerca di portare lo spettatore a diretto contatto con il pensiero dell'artista e a contatto con molte realtà di elevato e squisita caratura...


Il tutto ovviamnete condito da ottima cucina piemontese!
BYE-BYE Torino.

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