Artista: Giuseppe Veneziano
Galleria: Gestalt Gallery, C/o Palazzo Panichi, Via Marzocco 2, Ang. Piazza Duomo, Pietrasanta (LU)
Info: Tel/ Fax (+39) 0584-790900; www.gestaltstudio.it; info@gestaltgallery.it
Curatore: Ivan Quaroni
Date: dal 17 luglio 2010 al 22 agosto 2010
Inaugurazione: 17 luglio 2010, h. 18.00
Orari:
Catalogo: Con testi di: Luca Beatrice, Alessandro Riva, Andrea G. Pinketts, Marco Cingolani, Chiara Canali, Edoardo Montolli, Ivan Quaroni, Gian Paolo Serino, Giovanni Allevi, Giuseppe Veneziano.
17 luglio 2010 ore 18.30 – “Zeitgeist” di Giuseppe Veneziano: La Gestalt Gallery ha raccolto 34 lavori provenienti da collezioni private per ricostruire il lavoro dell’artista degli ultimi anni. Saranno in mostra le principali tappe del suo percorso, dalle opere che lo hanno lanciato all’inizio della sua carriera ai lavori contestatissimi come la testa decapitata di Oriana Fallaci e l’orgia di sesso e potere di Novecento, fino alla più recente provocazione colta della Madonna del terzo Reich, famigerato quadro esposto ad Art Verona 2009 e poi censurato dall’organizzazione della fiera. Il tutto è presentato dalla Gestalt Gallery con il curatore Ivan Quaroni e con la collaborazione del Comune di Pietrasanta, presso lo storico Palazzo Panichi, in Via Marzocco 2, Ang. Piazza Duomo.
Zeitgeist è la prima mostra antologica dedicata all’opera di Giuseppe Veneziano. Oltre dieci anni di lavoro sono riassunti in una esposizione in cui personaggi politici del nostro tempo e dittatori del passato, supereroi dei fumetti e top model, icone della spiritualità cristiana ed eroine dei cartoni animati si avvicendano in un percorso nei meandri della cultura e della società contemporanea. Non a caso opere di Giuseppe Veneziano vengono spesso definite “Provocazioni Pop”. Molti ricorderanno, infatti, il clamore mediatico suscitato da Occidente Occidente, l’opera con il ritratto di Oriana Fallaci decapitata, che a molti era sembrata una gratuita provocazione, finalizzata ai colpire l’immaginario scandalistico dei mass media. Già all’epoca l’artista si difendeva dichiarando che “L’arte si occupa spesso anche di paure collettive”. “Avevo bisogno di un personaggio che rappresentasse l’Occidente e le sue preoccupazioni”, spiegava Veneziano, “e la scrittrice mi è sembrata quello più appropriato. Ho utilizzato la sua immagine per rappresentare simbolicamente la paura di tutto il mondo occidentale nei confronti del terrorismo islamico”.
Nelle sue opere, Giuseppe Veneziano prende spunto dalla vita contemporanea, assumendo il ruolo di indagatore del nostro modo di essere. La cronaca, la politica, la storia, l’arte e la fiction sono il terreno in cui l’artista siciliano ha deciso di operare. Prendendo in prestito volti di personaggi politici, artisti e celebrità dello star system e mescolandoli con personaggi fittizi dei cartoni animati, Veneziano ci mostra il labile confine tra fiction e realtà. In questo modo, la sua ricerca riflette un’immagine il più fedele possibile dello spirito di questo tempo.
Lo “Zeitgeist”, esplicativo titolo di questa retrospettiva, è dunque il punto centrale delle riflessioni di Giuseppe Veneziano sul mondo dell’arte contemporanea.
L’artista appartiene a una nuova genia di filosofi, che potremmo definire mediali, i quali desumono lo spirito del tempo dalle produzioni dell’industria culturale dei mass media e dello spettacolo. Ciò che la televisione, il cinema, i fumetti, le riviste producono è il più fedele riflesso di ciò che siamo. Veneziano non fa che offrirci un’immagine disincantata della nostra società, divisa tra prurigini perbeniste e morbosità decadenti.
Basata sull’impiego di iconografie di facile reperibilità, prelevate dalla storia dell’arte, dal mondo dei fumetti, dello spettacolo e della cronaca politica, la pittura di Giuseppe Veneziano offre all’osservatore un ritratto disincantato e oggettivo della società contemporanea, dominata dai gossip e dal potere mediatico ed economico. La citazione, attraverso la modalità tipica della sostituzione di uno o più personaggi dell’immagine originaria, diventa per Veneziano uno strumento di analisi del presente. “Quello che mi interessa rappresentare”, ammette l’artista, “è una riflessione sul nostro tempo. Sono sempre alla ricerca di ciò che non viene rivelato dai media o che viene camuffato con i dovuti accorgimenti. Certo, scoprire la verità è impossibile, ma si può sempre provare a smascherare la menzogna”.
La mostra, allestita a Palazzo Panichi, è strutturata come un percorso suddiviso in sezioni tematiche, ognuna corrispondente a una tappa fondamentale della ricerca dell’artista. Nella sezione In-Visi sono raccolti i ritratti, Oriana Fallaci a Maurizio Cattelan, passando per Osama Bin Laden, Totò Riina, Marilyn Manson ed Elisabetta d’Inghilterra. Novecento ospita, invece, le opere a tema politico in cui sono rappresentati personaggi storici come Hitler, Lenin, Mao, Che Guevara, Mussolini e personaggi dell’attualità come Berlusconi e Vittorio Emanuele. Eretica è la sezione dedicata alla rilettura dell’iconografia religiosa, in cui sacro e profano sono fittamente intrecciati. Si va da una dissacrante versione del michelangiolesco Tondo Doni, in cui la Sacra Famiglia assume le sembianze di una famiglia disfunzionale, quale quella composta da Jeff Koons e Cicciolina, alla raffigurazione di una Kate Moss martire, fino alla contestatissima Madonna del Terzo Reich, in cui l’effigie di Gesù bambino è sostituita da una versione in miniatura del famigerato dittatore nazista.
Se la sezione Il declino del supereroe accoglie un cospicuo numero di opere dedicate agli eroi in calzamaglia della Marvel e della DC comics, come Batman, Superman, Wonder Woman e l’Uomo Ragno, quella intitolata Villains è una sorta pantheon dei malvagi di comics e cartoon, con anti-eroi come Joker, Goblin e Crudelia Demon e veri e propri miti del fumetto nostrano come il cattivissimo Zanardi di Andrea Pazienza. Chiude l’antologica, Modern Love, sezione dedicata alle opere a tema erotico, dove sono protagonisti personaggi come Madonna e Britney Spears, Jeff Koons e Cicciolina, Biancaneve e i sette nani, Candy Candy e Terence.
La mostra è accompagnata da un catalogo, pubblicato da Bandecchi e Vivaldi contenente oltre 100 immagini e un’ampia raccolta di scritti alcuni dei quali inediti. Oltre al testo del curatore Ivan Quaroni, saranno presenti testi del critico Luca Beatrice e Alessandro Riva, del musicista Giovanni Allevi e dello scrittore Andrea G. Pinketts e di molti altri autori.
Con questa mostra Gestat Gallery porta a Pietrasanta la retrospettiva di uno dei più interessanti giovani artisti italiani, appartenente alla corrente denominata Italian Newbrow, uno scenario artistico che mescola suggestioni della cultura alta e dell’immaginario pop.
Dopo un periodo produttivo importante, in cui Gestalt Gallery ha prodotto 15 mostre in un anno, la mostra Zeitgeist di Giuseppe Veneziano è quindi il coronamento di un progetto dedicato all’esplorazione del panorama della giovane arte italiana.
GIUSEPPE VENEZIANO nato a Mazzarino (CL) il 22 febbraio del 1971. Si è laureato in architettura nel 1996 presso l’Università di Palermo. Dal 2000 al 2002 è stato Direttore Didattico e Docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti “G. De Chirico” di Riesi (CL). Ha collaborato per diversi quotidiani e settimanali (Il Giornale di Sicilia, La Sicilia, Stilos…). Dal 2002 si è trasferito a Milano (dove attualmente vive) per dedicarsi all’attività di pittore, lavorando per diverse gallerie d’Arte contemporanea (Gestalt Gallery, Luciano Inga Pin Art Contemporary, Colossi Arte Contemporanea, Studio D’arte Fioretti, Angel Art Gallery, Carini & Donatini Arte contemporanea, SpazioinMostra, Area/B). Le sue mostre sono state curate da critici e scrittori come: Ivan Quaroni, Luca Beatrice, Chiara Canali, Marco Cingolani, Giampiero Mughini, Andrea G. Pinketts. E’ stato invitato alla IV Biennale di Praga, 2009; alla “Biennale Giovani 2009” di Monza; è stato tra i venti artisti a rappresentare l’Italia nella mostra “Artâthlos” alle Olimpiadi di Pechino, 2008; ha partecipato alla VI Biennale di San Pietroburgo, 2007; alla mostra “Il treno dell’arte: Da TIziano alla Street Art: 500 anni di Arte Italiana” curata anche da Vittorio Sgarbi, 2007. Dalla critica e dalle riviste di settore è riconosciuto come uno dei massimi esponenti della “New Pop italiana” e del gruppo “Italian Newbrow”.
Nessun commento:
Posta un commento