RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 21 giugno 2014

ADELE CERAUDO - Preview de “Le affinità elettive. Il vero aspetto di tutti i fenomeni”

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Segnalo questo imperdibile evento della brava Adele Ceraudo perchè merita!








ADELE CERAUDO 
Preview de “Le affinità elettive. Il vero aspetto di tutti i fenomeni”.

PRESENTAZIONE: 
GIOVEDI’ 26 GIUGNO 2014, ORE 19.30 PRESSO VIA AMPERE 27, 20131 MILANO.
Con la performance  “Arte in carne ed ossa”.
Opera: “…DALLA CROCE”.
Fotografata da Matteo Basilè
Fotografo di scena: Emanuele Berardi.
L’Artista indosserà l’abito creato per lei da Elena Acha Fanjul -ae-e il gioiello di Nerina Fernandez Designer
L’accompagnamento sonoro è stato realizzato amichevolmente da Massimo di Cataldo.
Per info e prenotazioni: info@aeedesign.it
+39 339 6819988 Chiara Del Vecchio
“Io sono il medium fisico attraverso cui rappresento il mio pensiero. Amo le donne, le conosco, soffro per loro e con loro. Ne disegno e interpreto la bellezza, la forza, la tensione e la drammaticità per mezzo di me, della mia parte maschile…in un meraviglioso percorso verso la luce, un nuovo rinascimento.
E scendo, finalmente, dalla croce”.

“Le affinità elettive. Il vero aspetto di tutti i fenomeni” è il progetto a cui l’Artista sta lavorando dal 2011, cresciuto  sviluppatosi di pari passo con il suo cammino nella vita, interiore e personale, sociale e relazionale. Legato alla reinterpretazione delle immagini icona della storia dell’arte italiana,  copre tre secoli,  dal  ‘500 all’800, Adele reinterpreta la  figura del mito sacro e profano in chiave femminile. Lei è Dio,  nell’atto della Creazione, Gesù crocifisso e deposto, la Madonna, una delle tre Grazie, Proserpina rapita, il David, l’Uomo Vitruviano, Davide e Golia, S. Sebastiano, Amore e Psiche, Leda…

Le affinità elettive,  è composto da 12 immagini universalmente conosciute, ognuna delle quali viene rappresentata in tre modalità. Fotograficamente, grazie alla collaborazione con dodici fotografi italiani, conosciuti ed emergenti, tra cui Matteo Basilè, Alessandro Rossellini, Giovanni Cozzi, Massimo Attardi, Turi avola, Marino Festuccia…prendendoli in “prestito” dal mondo della moda, del reportage, del ritratto, del cinema, dell’underground; graficamente, per mezzo del disegno a penna biro (Bic); infine, attraverso la tecnologia digitale, per mezzo di stampe e gigantografie su differenti supporti e con tecniche e materiali misti.

“Arte in carne ed ossa” è la messa in scena di un singolo segmento di Le affinità elettive, e sarà assieme chiusura di un capitolo e nascita a nuova  vita , con un forte e decisivo gesto/azione/interazione, tra ( e con) il corpo e l’anima dell’Artista, l’Opera e il pubblico.

La Ceraudo mostrerà al pubblico il disegno a penna, avvicinandosi agli spettatori, lasciando che lo osservino, lo sfiorino.  Le persone avranno l’idea del lavoro e del sacrificio che comporta, della dedizione ossessiva di ogni tratto. Si affezioneranno all’oggetto… allora  lo strapperà in due parti e lo riporrà nella sua cornice.

Quella sarà l’Opera finita, che successivamente sarà resinata così da renderne impossibile la ricucitura.

La regia spegnerà le luci  per riaccenderle e mostrare ciò che è dietro: la fotografia di M.Basilè (da cui nasce il disegno) e la stampa ingigantita (che nasce dal disegno). Ecco allora fotografia, disegno, stampa, musica, architettura,  luce… buio.

Questa sarà la preview, dunque, del progetto madre che si mostrerà successivamente, con modalità e  mete ancora da definire.

Poiché è evidente che tutto è in corso di continua trasformazione e movimento, si nutre di coscienza, conoscenza e consapevolezza, confronti e  condivisioni. Sarà un progetto itinerante, in Italia, nelle città che  hanno visto nascere e crescere, che hanno accolta e nutrita Adele Ceraudo (Cosenza, Catania, Firenze, Roma, Milano) e, all’estero…in divenire.

Protagonista dell’intero percorso è il disegno, eseguito con accuratezza maniacale, interamente con la penna Bic. Esso non esisterebbe, però, in mancanza della sua fonte ispiratrice: la fotografia. L’Opera a Bic è al contempo figlia e genitrice, è la “matrice” delle Opera serigrafata. In scena diviene protagonista di cambiamento… cambiando esso stesso.

ph Matteo Basilè
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BIO
Attrice, modella, performer, nasce a Cosenza nel ’72 e disegna tutto ciò che vede, sin da bambina, con la penna Bic. Trascorre l’infanzia a Catania, frequenta il Liceo artistico a Cosenza e la Facoltà di Architettura a Firenze. Dal ’97 teatro, cinema e arte…la sua vita, a Roma. Dal 2003 al 2007 si rifugia nella sua terra per lavorare su se stessa. Un drammatico episodio, all’età di 7 anni, alterò la sua visione della sessualità, del proprio corpo e dei concetti di “normalità” e di “bene e male”.
Riprenderà in mano la penna nel 2007, facendosi fotografare da un’amica e disegnando ogni giorno, usando il proprio corpo come modello. In quell’anno ha la sua prima mostra personale nella sua città natale, nel 2009 esordisce a Roma, nel 2010 è tra i vincitori finalisti del “Talent Prize” premio curato dalla rivista Inside Art, nel 2011 è alla 54° edizione della Biennale di Venezia con V.Sgarbi, in Calabria a Villa Zerbi e a Venezia a Pal.Grimani.
Dal 2009 al 2012 sono diverse le partecipazioni a mostre collettive,  realizzazioni di esposizioni personali,  fiere, premi, pubblicazioni e progetti non solo artistici ma anche sociali, in particolare rivolti a temi e problematiche legati alla figura femminile.
Dal 2012 si dedica totalmente al progetto “Le affinità elettive. Il vero aspetto di tutti i fenomeni”, ritirandosi a produzione indipendente. È invitata da Accademie di Belle Arti e Università a tenere seminari sul disegno e partecipa a progetti di video-documentary sulla vita di artisti “off” indipendenti.
Sempre di più il video, l’immagine, la fotografia, diventano preponderanti nella sua produzione.
La performance interpretativa diviene, oltre che in foto, necessaria in scena, per la rappresentazione dell’Opera completa.
Adele rappresenta il femminile, in un percorso spirituale e concettuale, volto alla bellezza. Trasformandosi nei personaggi scelti, fonte di ispirazione, maschili e femminili, alla ricerca di un “Femminino Sacro”, Madre della Natura, del mondo e del genere umano. Ma anche come forma di autoterapia. Per mezzo della propria fisicità ed esperienza vitale. Disegnare è un’esigenza quotidiana….e lo fa con uno strumento di uso comune, la penna biro più conosciuta al mondo.



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