RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 11 ottobre 2012

Le linee guida del Padiglione Italia alla prossima Biennale...

Il comunicato del neo eletto curatore del padiglione Italia alla Biennale veneziana, Bartolomeo Pietromarchi

Bartolomeo Pietromarchi
La consacrazione in tutto il mondo dell’arte italiana più recente (Boetti, Pistoletto, Penone, Kounellis, e altri) impone di proseguire sulla strada di una promozione e un sostegno sempre più convinti delle nuove generazioni, per affermare la nostra centralità nel panorama artistico contemporaneo riconoscendo al tempo stesso il valore della tradizione artistica e culturale dalla quale proveniamo. 

In questo senso, il Padiglione Italia rappresenta l’occasione più importante e il contesto più adatto per far conoscere a una platea internazionale importanti e ancora poco valorizzate individualità della nostra storia recente e promuovere artisti più giovani già internazionalmente riconosciuti in ambito museale. In un mondo globalizzato e sempre più omogeneo è importante affermare i caratteri distintivi della cultura italiana, le sue peculiarità, la sua sensibilità estetica, per riaffermarne l’attualità e l’unicità. Ed è importante ribadire che la ricerca artistica del nostro paese, con la sua lunghissima e straordinaria vicenda, è più che mai in grado di reinventarsi e di dialogare col presente, proponendone visioni inedite e sorprendenti. 

Il progetto espositivo è concepito come un viaggio ideale nell’Italia di oggi e di ieri attraverso lo sguardo dell’arte. Un itinerario che racconta attraverso le opere di artisti di generazioni diverse identità e paesaggi, reali e immaginari, del nostro paese ed esplora al tempo stesso la complessità e le stratificazioni della nostra vicenda artistica e antropologica. Il percorso della mostra si snoda così attorno ad alcune opere di figure di maestri riconosciuti dell’arte italiana che rappresentano dei punti di riferimento con cui artisti delle ultime generazioni dialogano tra corrispondenze, derivazioni e differenze. 

La mostra diventa un’occasione per leggere criticamente alcune linee di ricerca dell’arte italiana dal 1960 in avanti non più come contrapposizione tra movimenti e generazioni ma come un atlante composto diacronicamente da temi riconducibili alla nostra storia e cultura nazionale, quali, ad esempio, il rapporto con il paesaggio, la città e l’architettura, i riferimenti alla storia e al mito, la spiritualità, l’immaginario e la cultura popolare, i temi del doppio e della maschera, del rapporto tra realtà e finzione. 


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