RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 31 ottobre 2012

"A letto con Monna Lisa. Arte contemporanea per pendolari e altri curiosi" di Carlo Vanoni e Luca Berta



Carlo Vanoni lo conosco davvero da tanti anzi tantissimi anni. 
All'epoca, nei villagi turistici, faceva ancora l'animatore. 
In quei tempi, era uso avere dei soprannomi, dei nomignoli. 
Il suo era Stella. 
Lo ricordo abile chitarrista con le sue memorabili performance di suonata con i denti alla moda di Jimi Hendrix. 
Poi assiduo frequentatore della Galleria. 
Curioso, affamato, quasi bulimico di sapere, conoscere.  
"Adottato" dalla famiglia Scuffi, Lia e Marcello, muove i primi passi nel mondo dell'arte. 
Prima nella stessa galleria nei villaggi poi a Telemarket 2, in puglia ed ora, mattatore incontrastato dagli Orler.
Bravo, preparato, colto e sempre interessante.
In questi giorni è uscito il suo libro: 
"A letto con Monna Lisa. Arte contemporanea per pendolari e altri curiosi", 
scritto a quattro mani con Luca Berta. 
Incuriosito l'ho letto.
Divertente, intelligente, scanzonato e scorrevole. 
Un nuovo modo di leggere l'arte e, come si legge nel sottotitolo, davvero per tutti, anche per quegli addetti al settore che millantano profonde conoscenze di storia dell'arte ma drammaticamente apprese da innumerovoli ore di studio sui mitici "Bignami". 
Ovviamente, con tutto rispetto per i vecchi "bigini" come li chiamavo io, anzi noi, ai tempi. 
Oramai giurassici... 
a proposito, ma esistono ancora i "Bignami"?


In che senso l'orinatoio di Duchamp è arte tanto quanto la Gioconda? Tutti ammirano le opere di Leonardo da Vinci, degli Impressionisti, di Van Gogh. Ma quando si parla di arte con- temporanea le cose cambiano, e scatta il "secondo me". "Secondo me questo non c'entra niente con l'arte!". "Secondo me mio figlio lo saprebbe fare meglio!". Perché? Per saperlo bisogna tornare indietro fino a Monna Lisa. Gli autori propongono un viaggio acrobatico tra cinque secoli di arte, toccando tutti i riferimenti universalmente noti (dalla Gioconda fino alla Marilyn di Warhol) e usando esempi della quotidianità (i cellulari, la televisione, le vacanze alle Maldive) per mettere a nudo i tratti essenziali del fare artistico dalle avanguardie in poi. Riescono a parlare di fine della pittura e arte concettuale senza rinunciare alla chiarezza e al sorriso. Questo percorso è suddiviso in micro-capitoli da leggere in dieci minuti, non più del tempo di una breve tratta da pendolari. Dieci micro-capitoli, come un'andata e un ritorno per ogni giorno della settimana lavorativa. 

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