RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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martedì 23 luglio 2013

"Contropaesaggio Prossimo"

 
 
"Contropaesaggio Prossimo"

Esposizione di Marco Useli
a cura di Fabrizio Brotzu.

presso Villa Ticca - Cala Gonone 25-30 Luglio 2013


Esiste un paesaggio. Ed esiste un contropaesaggio che non è il suo contrario, ma il suo complemento.
Esiste un paesaggio. Ed esiste un contropaesaggio che lo usa come matrice.
Esiste un paesaggio che richiede uno sforzo dello sguardo per essere visto. Ed esiste un contropaesaggio creato da uno sforzo per divenire visibile.
Esiste un contropaesaggio anche perché l'uomo rimane escluso, al di qua dello sguardo.
E se esiste, l'uomo, esiste come matrice d'interventi artificiali aggregati al paesaggio e derisi dal contropaesaggio.
Il contropaesaggio è prossimo in quanto futuro, venturo, successivo, compresso nell'incombenza di un tempo a venire.
È prossimo in quanto vicino, tangibile, trasposizione di una porzione di terra concretamente esistente appena oltre l'incidenza dello sguardo che osserva la pittura.
È prossimo nel senso bestiale di gravido, fecondato, pronto a riprodursi, intento a creare un suo simile stravolto da azioni di dilavamento, consunzione, erosione, deformazione, concrezione.
È l'elemento liquido dell'esistenza, il temporaleggiare della natura che ricrea sé stessa attraverso la trasformazione, ciò che fa di paesaggio e contropaesaggio sinonimi imperfetti del passaggio e del contro-passato."

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