RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 8 gennaio 2014

La ragazza con l'orecchino di perla - Vermeer - Bologna, Palazzo Fava 8 febbraio - 25 maggio 2014



La ragazza con l'orecchino di perla
Bologna, Palazzo Fava
8 febbraio - 25 maggio 2014

La ragazza con l’orecchino di perla, con la Gioconda di Leonardo e L’urlo di Munch, è unanimemente riconosciuta come una delle tre opere d’arte più note, amate e riprodotte al mondo.

Per un pugno di settimane, ed esattamente dall’8 febbraio al 25 maggio 2014, il capolavoro di Vermeer sarà in Italia, a Bologna, accolta con tutti gli onori del caso a Palazzo Fava.

Sarà la star indiscussa di una raffinatissima mostra sulla Golden Age della pittura olandese, curata da Marco Goldin e tra gli altri da Emilie Gordenker, direttrice del Mauritshuis Museum de L’Aja dove il capolavoro di Vermeer è conservato. L’occasione storica di ammirare in Italia e gli altri celeberrimi dipinti olandesi nasce dalla collaborazione tra Fondazione Carisbo, e per essa il suo presidente professor Fabio Roversi-Monaco, e Marco Goldin, storico dell’arte e amministratore unico di Linea d’ombra.
La ragazza con l’orecchino di perla evoca bellezza e mistero e il suo volto da cinque secoli continua a stregare coloro che hanno l’emozione di poterlo ammirare dal vero o scoprirlo attraverso i romanzi e il film di cui la bellissima ragazza dal copricapo color del cielo è diventata, forse suo malgrado, protagonista.
Il suo arrivo in Italia è il frutto straordinario di una trattativa durata un paio di anni, a partire dal momento in cui il Mauritshuis – scrigno di opere somme da Vermeer fino a Rembrandt – è stato chiuso per importanti lavori di restauro e ampliamento, che ne vedranno la riapertura al principio dell’estate 2014.
Nel frattempo, una parte delle collezioni del Museo è stato riallestita presso il Gemeentemuseum, sempre a L’Aja, mentre un nucleo, forse il più strepitoso, è stato concesso ad alcune sedi internazionali in Giappone (a Tokyo e Kobe) e negli Stati Uniti: il Fine Arts Museum di San Francisco, l’High Museum of Art di Atlanta e la Frick Collection di New York, ovvero a istituzioni di assoluto prestigio mondiale.
Come unica sede europea, e ultima prima del definitivo ritorno de La ragazza con l’orecchino di perla al suo Museo rinnovato, la scelta è caduta su Bologna e su Palazzo Fava.

“Sarà l’unica occasione per ammirarla in Europa al di fuori della sua sede storica da dove, conclusa la mostra bolognese, probabilmente non uscirà mai più, essendo l’opera simbolo del museo riaperto”, afferma il Presidente di Genus Bononiae, Professor Fabio Roversi-Monaco.
“Annunciamo con tanto anticipo questo evento proprio per la sua eccezionalità, e perché tutti coloro che giungeranno a Bologna per la visita possano prepararsi per tempo. Ciò che accadrà tra poco meno di un anno resterà una cosa senza eguali e non più ripetibile – afferma Marco Goldin. Non serve che dica con quanto orgoglio Linea d’ombra sta lavorando su questo progetto, ringraziando sia il Mauritshuis per la fiducia nei nostri confronti sia la Fondazione Carisbo per tutto l’appoggio e la collaborazione. E quanto sentiamo la responsabilità di portare in Italia un tale capolavoro”.

Capolavoro che non sarà solo. A Bologna sarà infatti accompagnato da una quarantina di altre opere dello stesso Museo, sempre di qualità eccelsa, scelte appositamente per la sede bolognese e quindi in parte diverse da quelle già esposte in Giappone e ora negli States.
La ragazza con l’orecchino di perla non sarà l’unico capolavoro di Vermeer in mostra. Ad affiancarla ci sarà Diana e le sue ninfe, grande olio del Maestro. E ancora, ben 4 Rembrandt e poi Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen, ovvero tutti i massimi protagonisti della Golden Age dell’arte olandese.

Accanto a questa mostra, la Fondazione Carisbo e Genus Bononiae proporranno anche Attorno a Vermeer, omaggio tributato da una quindicina di grandi artisti italiani contemporanei, da Guccione a Sarnari, da Olivieri a Verna, scelti da Marco Goldin per il senso della loro adesione all’intima idea specialmente del medium luminoso vermeeriano, senza distinzione tra figurativo e astratto.
Il binomio antico-contemporaneo è, del resto, una precisa cifra stilistica del critico veneto, riaffermata in modi diverse e originali in concomitanza di molte delle sue mostre.
“L’obbiettivo della Fondazione Carisbo” precisa il Professor Roversi Monaco “è di cogliere questa magnifica occasione per rilanciare Bologna, come del resto è avvenuto per Genus Bononiae, con grande successo, sia per il numero delle presenze, sia per la soddisfazione dei visitatori, nel corso del 2012, a partire dall’inaugurazione nel mese di gennaio alla presenza del Presidente della Repubblica.”

Mostra a cura di:
Marco Goldin
Emilie E.S. Gordenker
Quentin Buvelot
Ariane van Suchtelen
Lea van der Vinde

Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni
Via Manzoni 2, Bologna

Data l'eccezionalità dell'evento, la mostra sarà quasi interamente resa prenotabile.
Apertura prenotazioni dall' 11 novembre 2013. 


fonte: http://www.genusbononiae.it/index.php?pag=300

mercoledì 17 luglio 2013

LVIII PREMIO TERMOLI



LVIII PREMIO TERMOLI
PlusUltra
A cura di Francesco Gallo Mazzeo

Il confronto dell’arte con la luce assume un carattere del tutto speciale, in quanto entrambe sono imprescindibili nel creare una spettacolarità che altro non è, se non il trionfo dei colori e delle forme, che nella trasparenza e nella chiarezza trovano la loro vitalità e la loro essenza.
Proprio nell’orizzonte avviene un incontro che dal punto di vista della profondità, rappresenta il limite necessario perché le forme possano nascere e non perdersi in un infinito buio e tetro, che è tutto il contrario di quanto noi immaginiamo, l’essere delle lontananze spropositate. Come nel limite sta quel quid per recuperare la bellezza che viene sottratta alla voracità del sublime che sembra volere inghiottire le stesse radici di questa nostra età post moderna in cui tutto è grande e tende a divenire sempre più grande, ma per specularità il piccolo tende a diventare sempre più piccolo, invisibile, quasi impercettibile.
Guardare l’ultra rappresenta, nella storia di una metafora individuale e collettiva, del tendersi e del ritrovarsi, un modo di guardare in un grande specchio, a volte calmo e piatto a volte adirato e spigoloso, come lo è ogni umore umano che in esso si riflette. Si tratta del grande agguato teso al nostro narcisismo, ma ad esso non possiamo né vogliamo sottrarci, forse perché ci ricorda la nostra origine liquida ancestrale, proprio come il nostro presente futuro.
Posto tra prendibile e imprendibile, dunque come limite, come confusione dell’azzurro con il blu, dell’acqua con l’aria, ma anche come antico e nuovo schermo mediatico in cui proiettiamo noi stessi, travestiti da altri, come se nel mischiamento delle identità potesse avvenire, con più forza e con più freschezza, un inno alla gioia, tra la forza irresistibile del mito, tutto sirene e nettuni e il solcare inesorabile delle grandi arche, nel cui cuore batte un cuore di diesel, dall’alito acre del petrolio.

Artisti

Paolo Baratella Fabrizio Plessi Alessandro Bazan
Piero Guccione Mimmo Germanà Luca Pace
Marco Tirelli Claudio Bianchi Nora Lux
Felice Levini Giovanni Frangi Teresa Coratella
Maurizio Mochetti Claudio Abate Giovanni Iudice
Carlo Bertocci Giancarlino Corcos Vasco Bendini
Cesare Galluzzo Tommaso Cascella Matteo Basilè
Vincenzo Marsiglia Giacomo Rizzo Michele Welke
Santolo De Luca Bruno Ceccobelli Franco Politano
Gianfranco Notargiacomo Baldo Diodato Andrea Lanzafame
Thorsten Kirchoff Giuseppe Modica Antonio Taschini
Dino Pedriali Mark Kostaby

Achille Pace Anteprima di 20 grandi opere della grande antologica che si terrà il prossimo anno.

sabato 27 aprile 2013

Piero Guccione al Centro Culturale Francese a Roma - Centre Saint-Luis

L'ottima Elena Ovecina ( http://www.elenaovecina.com) mi segnala questo evento, organizzato al Centro Culturale Francese a Roma - Centre Saint-Luis (http://www.ifcsl.com) dal quale sito "rubo" tutte le info...


Piero Guccione
GIOVEDI' 16 MAGGIO
ingresso libero fino ad esaurimento posti
accesso senza Carte de membre

ore 18.30 > Tavola rotonda
Arte contemporanea: pittura e altri linguaggi

In presenza del filmaker siciliano, di Piero Guccione, di storici e critici d’arte, galleristi, artisti, media, collezionisti...

ore 21 > Projection du film Piero Guccione
di Nunzio Massimo Nifosì, Italia, 2012, 75 min, documentario, versione originale

Il film traccia il ritratto di uno dei più importanti artisti contemporanei: Piero Guccione, presente anche all’ultima Biennale Arte di Venezia, è riconosciuto dalla critica internazionale più autorevole e consacrato anche dalla grande retrospettiva che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma gli ha dedicato nel 2009. Il racconto di frammenti della vita di Piero Guccione è il pretesto filmico per carpire la genesi della sua pittura, svelare i luoghi che ispirano parte della sua recente produzione, la luce e il mare in cui l'artista immerge la sua anima. Poesia Picta, così descrive la sua pittura lo storico dell’arte Maurizio Calvesi. Una pittura che oscilla tra figurazione, realismo magico e astrazione. L’opera si caratterizza anche per i contributi filmati di figure tra le più importanti dell’arte internazionale e della cultura.

Il documentario ha visto la partecipazione di alcuni dei protagonisti della scena culturale e artistica francese: Marc Fumaroli (membro dell'Académie Française), Tahar Ben Jelloun, Cécile Guérard e Claude Bernard.

L’anteprima di "Piero Guccione" ha avuto luogo a novembre 2011 nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma.

Evento realizzato in collaborazione con

Saranno esposte le foto del set del film realizzate da Gianni Mania.


Nunzio Massimo Nifosì, "Piero Guccione, verso l'infinito" 

 

venerdì 31 agosto 2012

Da Artribune...

Leggo e rubo da ARTRIBUNE http://www.artribune.com/



L’arte dell’evasione: la Finanza pizzica Piero Guccione che dichiara di guadagnare 30mila euro all’anno. Ma quanti sono in Italia gli artisti che denunciano regolarmente i loro redditi? 
Piero Guccione
Cari artisti giovani e storici, emergenti o già emersi, squattrinati e bohémien o ricchi sfondati, ricordatevi questo nome: Serpico. No, il New York Police Department e Al Pacino non c’entrano alcunché se non per assonanza. Serpico è invece l’acronimo che sta per servizio per le informazioni sul contribuente, insomma il mega cervellone che da poche stanze del quartiere Eur di Roma controlla la vita finanziaria, economica e contributiva di tutti noi. Incrociando un numero clamoroso di dati che va dalle proprietà immobiliari, a quelle azionarie, ai consumi, alle auto, alle barche fino al conto corrente. Se le uscite non sono congruenti con le entrate, scatta l’accertamento. E se non si riesce a spiegare come mai si è speso tot pur guadagnando solo tot, son dolori.
E dolori sono, a quanto raccontano ieri le agenzie di stampa, per il pittore Piero Guccione: la Guardia di Finanza ha contestato al noto artista movimenti e consumi per 700mila euro che l’artista non è stato in grado di giustificare rispetto al suo reddito dichiarato che non superava i 30mila euro l’anno ma che, questa è la tesi delle Fiamme Gialle, in realtà sarebbe molto, molto più alto.
La notizia ci racconta che i tentacoli di Serpico sono arrivati o stanno arrivando anche nel mondo dell’arte: uno stimolo per artisti, mercanti, galleristi a iniziare a cambiare abitudini. Sì perché il problema non si ferma certamente solo a Guccione, e gli artisti dotati di regolare partita iva e esenti da transazioni in nero possiamo forse dire che sarebbe possibile contarli sulle dita di una mano. E allora tutti con coraggio verso un repentino cambio culturale che potrà permettere, se portato a compimento, di valutare davvero quanto il settore dell’arte ammonti in termini di gettito e fatturato in Italia. Un primo passo che poi dovrà essere seguito da un passo da parte del Governo però, che a quel punto dovrà provvedere a adeguare e rimodulare una tassazione a tratti profondamente ingiusta e penalizzante per tutti. E per lo Stato stesso.
Intanto Aristide Poidomani, commercialista di Piero Guccione, non ha perso tempo nel dare la sua versione. “Siamo davanti ad una partita ancora aperta – ha fatto sapere -. Tutto è scaturito da un accertamento della Guardia di Finanza basato sui movimenti bancari di Piero Guccione.  Ci risulta, in atto,  solo  un verbale di conclusione preventiva con delle deduzioni ascrivibili ad evasione. La fase legata all’indagine delle fiamme gialle è già conclusa. È chiaro siamo nelle condizioni di dare giustificazioni esaustive su ogni cosa all’Agenzia delle Entrate”.
Ad ogni buon conto a bocce ferme, oggi, ci piacerebbe sapere e capire, da parte di voi artisti, quali sono le vicissitudini e le traversie cui il fisco vi ha sottoposto. Volete pagare le tasse, ma è difficile? Dovendole pagare tutte rischiate di finire sul lastrico? La burocrazia e i commercialisti costerebbero più delle tasse stesse? Vi siete resi invisibili al fisco? Insomma, come vi regolate fino ad oggi e cosa pensate di fare da oggi in poi?


mercoledì 22 agosto 2012

Dialoghi Contemporanei a cura di Giuseppe Filistad e Giuseppe Morgana



Artisti presenti:
Carla Accardi, Giulio D’Anna, Salvatore Fiume, Antonio Freiles, Emanuele Giuffrida, Piero Guccione, Renato Guttuso, Emilio Isgrò, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Giuseppe Mazzullo, Giuseppe Migneco, Fausto Pirandello, Fabio Salafia, Togo, Giuseppe Veneziano

mercoledì 9 marzo 2011

A pietrasanta: I LUOGHI DEL SOGNO E DEL CUORE - l'ambiente nell'arte



- I LUOGHI DEL SOGNO E DEL CUORE - 
l'ambiente nell'arte
Palazzo PANICHI
Pietrasanta
12 Marzo 2011
13 marzo - 10 aprile
a cura di Claudio Giumelli

artisti presenti in mostra:
Luca Alinari, Ernesto Altamura, Giuseppe, Ennio Calabria, Robert Carroll, Enzo Cei, Karina Chechik, Lorenzo D'Angiolo, Marco Dolfi, Enzo Faraoni, Gianfranco Ferroni, Loriano Geri, Piero Guccione, Riccardo Luchini, Sandro Luporini, Marzia Martelli, Antonio Nunziante, Giancarlo Ossola, Alessandro Papetti, Antonio Pedretti, Amerigo Pelosini, Antonio Possenti, Serena Pruno, Pierluigi Romani, Ruggero Savinio, Sergio Scatizzi, Marcello Scuffi, Gianpaolo Talani, Nino Tirinnanzi, Alessandro Tofanelli, Riccardo Tommasi Ferroni, Massimo Veracini, Renzo Vespignani, Angiolo Volpe 

vedi anche:

mercoledì 23 febbraio 2011

"L'ambiente nell'arte" mostra collettiva a Pietrasanta a cura di Claudio Giumelli

Questa mostra era in programma qualche mese fa, poi per problemi, suppongo di carattere istituzionale è slittata ad ora. Ne avevo, difatti, già dato notizia in aprile (vedi: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2010/04/lambiente-nellarte.html ).
Ora, ci siamo!
La collettiva, in calendario dal 5 marzo al 10 aprile nella splendida cornice di Palazzo Panichi a Pietrasanta e curata da Claudio Giumelli, è rimasta sostanzialmente la stessa, solo con qualche piccola modifica all'elenco degli artisti partecipanti e alla sede ospitante.

Karina Chechik "BOSQUES PATAGONICOS" 139x104 cm. tec. mista su tela - 2010

Ovviamente mi piace sottolineare, fra gli altri la presenza di alcuni artisti a me cari come l'amico Possenti,  e Antonio Pedretti, o ancora Luca Alinari e Riccardo Luchini  fino ad arrivare a Piero Guccione, Alessandro Papetti e la splendida Karina Chechik che purtroppo non potrà essere presente all'inaugurazione perché in Argentina.

Antonio Pedretti "BIANCO LOMBARDO" 70 x 100 cm. olio su tela 2010

Artisti presenti in mostra:


Luca Alinari, Ernesto Altemura, Giuseppe Banchieri, Ennio Calabria, Robert Carroll, Enzo Cei, Karina Chechik, Lorenzo D’Angiolo, Enzo Faraoni, Gianfranco Ferroni, Loriano Geri, Piero Guccione, Riccardo Luchini, Lino Mannocci, Antonio Nunziante, Giancarlo Ossola, Alessandro Papetti, Antonio Pedretti, Americo Pelosini, Antonio Possenti, Pierluigi Romani, Ruggero Savinio, Sergio Scatizzi, Marcello Scuffi, Alberto Sughi, Nino Tirinnanzi, Alessandro Tofanelli, Riccardo Tommasi Ferroni, Renzo Vespignani, Angiolo Volpe.  
  

Organizzazione: Caleidoscopio srl

venerdì 21 gennaio 2011

A Genova: "Guccione- Il Mediterraneo" a cura di Marco Goldin

Senza nessuna ombra di dubbio il più grande pastellista del XX secolo: Piero Guccione. Selezionato da Marco Goldin

Dal Palazzo Ducale di Genova alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento. Le “linee sul mare” di Piero Guccione approdano nella città dei templi con la mostra “Guccione. Il Mediterraneo (22 gennaio – 13 marzo). Trenta opere dal 1973 al 2010, selezionate da Marco Goldin, per raccontare la poesia del mare del maestro siciliano, massimo esponente di una ritrovata arte italiana nel mondo.
La mostra di Guccione alle FAM di Agrigento, curata dal regista delle grandi esposizioni internazionali sull’Impressionismo - è prodotta dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana guidato da Sebastiano Missineo e dagli Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento in collaborazione con Antonio Sarnari. Il progetto è patrocinato dalla Presidenza del Senato della Repubblica Italiana, dalla Provincia Regionale e dal Comune di Agrigento. Media partner in Sicilia Key 75.
Ad Agrigento alcuni tra i più poetici capolavori che l’artista, originario di Scicli, nel ragusano, abbia dedicato al mare. “Un’instancabile ricerca pittorica – spiega Goldin - iniziata quando è tornato da Roma a vivere in Sicilia. Qui, immerso nel paesaggio dell’isola, ha raccontato i luoghi ritrovati dell’infanzia, avviando un dialogo tra sguardo e ricordo che avrebbe originato una lunga e ininterrotta indagine pittorica fatta di variazioni, soste, approfondimenti. Ed è proprio dagli anni ottanta – anni dai quali prende le mosse questa mostra – che la ricerca di Guccione si viene caratterizzando sempre più per la sensibile rarefazione dell’immagine, in una progressiva tensione simbolica: quasi che il mare si facesse sempre più luogo capace di fondere in sé l’apparenza visibile delle cose con la loro infinita risonanza interiore”.


Fabbriche Chiaramontane
P.zza S. Francesco n°1
Agrigento, Italy

martedì 29 giugno 2010

"Confronto a dieci" a cura di Alberto Agazzani

La riviera romagnola con la sua "capitale", Rimini, sarà meta di molti villeggianti anche questa estate. Oltre al mare, i divertimenti, l'ottima cucina e quant'altro non dimenticate di mettere nella vostra borsa da viaggio un po' di cultura... nel caso contrario, la troverete in loco... con un sigillo di garanzia: Alberto Agazzani!.


Mostra a cura di Alberto Agazzani

da venerdì 9 luglio 2010 alle ore 18.00
a domenica 8 agosto 2010 alle ore 23.00

Castel Sismondo
Piazza Malatesta
Rimini







Antologia poetica a cura di Davide Rondoni
Coordinamento storico di Beatrice Buscaroli



Poeti e pittori

Sergio Zavoli e Alberto Sughi
Roberto Mussapi e Piero Guccione
Giancarlo Pontiggia e Vladimir Pajevic
Gianfranco Lauretano e Mauro Moscatelli
Antonio Riccardi e Andrea Martinelli
Davide Rondoni e Giovanni Manfredini
Iole Toini e Omar Galliani
Daniele Mencarelli e Davide Frisoni
Isabella Leardini e Sonia Alvarez
Davide Brullo e Massimo Pulini



Visioni

La prima edizione Riminese di “Sismondi – Moti d’arte e di poesia contemporanee”, svoltasi nel 2009 ed incentrata sulla mostra “Contemplazioni. Bellezza e Tradizione del Nuovo nella pittura italiana contemporanea”, poneva fortemente l’accento sul piano dell’arte visiva, in questo caso la pittura, ospitando nella città malatestiana oltre cento artisti del nostro oggi (in ideale complementarietà con la mostra “Collaudi” al Padiglione Italia della Biennale di Venezia) e significando così un’ampia panoramica di ciò che rappresenta l’eccellenza espressiva in fatto di pittura contemporanea nel nostro Paese, dai grandi e storicizzati “moderni maestri” fino alle ultimissime generazioni. La mostra nasceva da un’idea critica molto lucida, che nella Bellezza, intesa come supremo sistema di valori etici e morali, non solo come mero fatto estetico, e nella “Tradizione del Nuovo”, cioè in quella propensione tutta nostra di saper far convivere tradizione ed avanguardia, significava le specificità più autentiche dell’Arte italiana dalle sue origini fino ai giorni nostri. Da lì la selezione di artisti e di opere che non rappresentassero solo l’armonia estetica e il rigore formale fini a se stessi, ma che in un qualche modo significassero il trionfo dell’espressività, e quindi della Poesia, su qualunque altro pseudo valore indotto da una modernità collassata e traboccante di cinismo.
Il progetto comprendeva che in quell’occasione avvenisse l’incontro di un illustre “manipolo di fratelli” poeti, raccolti da Davide Rondoni, per tentare di far incontrare la contemplazione visiva a quella indotta dalla parola/significato/suono, in un confronto che è sfociato nella manifestazione di quest’anno e nella quale, doverosamente, la scena sarà dominata dalla Parola.
La scelta dei dieci artisti convenuti, tra i massimi esponenti dell’arte italiana contemporanea, è avvenuta attraverso l’intimo confronto di 10 poeti con altrettanti pittori tra quelli presenti a Castel Sismondo ed al Palazzo del Podestà nell’estate del 2009. E da questa scelta è scaturito un ideale laboratorio, una fucina d’idee che dalla parola scritta e declamata ha portato al segno sulla tela, all’immagine quasi sindonica di significati e visioni e, viceversa, ha trasformato in verbo la visione contemplativa fissata sulla tela.
Ne è nato così un percorso corale a 20 voci; un percorso di parole, suoni ed immagini che nella sua vastità e varietà intende rappresentare un autentico viaggio iniziatico nella contemplazione attraverso visioni pittoriche rese estatiche dalla potenza della parola; quella stessa visione estatica perfettamente rappresentata dal capolavoro del Guercino che apre idealmente questo “viaggio”, “La visione di San Girolamo” proveniente dalla Confraternita di San Girolamo a Rimini, scelto come fulcro dell’intero percorso, unione ideale nel tempo tra il verbo incarnato dal padre e dottore della Chiesa, l’estasi indotta dalla sua anacoretica e silenziosa meditazione e la visione contemplativa, trionfante di colore e visionarietà, del pittore centese.
Alla luce di ciò si comprende bene come il ruolo del curatore abbia assunto una funzione puramente di coordinamento e supervisione, sovraintendendo la selezione degli autori e delle opere esposte in sintonia coi singoli poeti e Davide Rondoni, ma altresì cercando di minimizzare il più possibile l’impatto critico del proprio intervento affinché il progetto rimanesse il più possibile libero e nelle mani dei dieci poeti, i veri, ancorché involontari, curatori dell’evento espositivo.
Riprese le redini curatoriali ho sin da subito immaginato questo secondo appuntamento come una sorta di “viaggio iniziatico” del visitatore attraverso dieci stanze, dieci “gironi poetici” lontani dall’affollata festosità di “Contemplazioni”: una sorta di ”Odissea della Parola” e, contemporaneamente, “Laica Commedia dell’immagine”, che vede nella granitica figura di Davide Rondoni una sorta di Virgilio ideale ed in quella di Beatrice Buscaroli un’altrettanto ideale Beatrice/Alice, alla quale è affidato il complesso compito di accompagnarci alla scoperta dell’Estasi contemplativa fuori dal tempo e fuori dallo spazio, oltre quello “specchio” rappresentato dalla grande tela del Barbieri. Immagino dunque che siano il silenzio e la meditazione indotta dalla parola a far da sfondo alle immagini qui esposte; voci scritte e dipinte che, come in un mottetto o in un codice miniato, s’assommano una ad una, rendendo possibile quella mantrica contemplazione che è alla base di qualunque esperienza autenticamente artistica.
Il progetto così concepito con Rondoni e Buscaroli assume oggi più che mai, in un mondo dominato da immagini senza riflessione, una valenza, insieme, coraggiosamente reazionaria e arditamente avanguardista: dall’immagine si torna alla parola e, sopra tutto, a quella meditazione, a quell’interrogarsi e confrontarsi col Trascendente: pratiche dimenticate, anzi rimosse sistematicamente nell’era della televisione, dell’audience e dell’appiattimento sistematico di qualunque contenuto eticamente e moralmente scomodo.
Si capirà, dunque, perché non intendo entrare in modo alcuno nel merito dei confronti singoli, di pittori e poeti il cui unico commento sensato è quello intimo ispirato al visitatore dall’alchimia evocativa e visionaria del connubio espressivo, dalle parole dei poeti ed alle immagini dei pittori.

Alberto Agazzani