RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 1 febbraio 2017

Giovanni Frangi PRÊT-À-PORTER a cura di Giovanni Agosti


A Pistoia...
 


Giovanni Frangi
PRÊT-À-PORTER
a cura di Giovanni Agosti

5 febbraio – 2 aprile 2017
inaugurazione 4 febbraio 2017 ore 17.30



Prêt-à-porter è un progetto in cui il luogo e la sua particolare configurazione diventano parte determinante del processo creativo dell’artista. Le sale settecentesche di Palazzo Fabroni offrono un’ulteriore possibilità di espressione alla ricerca di Frangi, che, come già avvenuto (per esempio a Villa Panza a Varese e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli), trova ispirazione da un luogo preciso. L’esposizione è infatti concepita interamente per gli spazi che la accolgono e più lavori sono realizzati apposta, tra cui quello che occupa la passerella affacciata sul salone del piano nobile.

Ogni singola opera si lega al contesto architettonico e storico dell’edificio, in un equilibrio compositivo pensato non solo in modo specifico per le sale del museo, ma anche in relazione con due tra gli esempi più illustri del patrimonio artistico di Pistoia: l’ex ospedale del Ceppo con il fregio robbiano e la pieve romanica di Sant’Andrea con il pulpito di Giovanni Pisano.

Le sale di Palazzo Fabroni rivolte verso il fregio policromo in terracotta invetriata sulla facciata del Ceppo presentano lavori in cui i colori sono protagonisti con immagini di selve, boschi, fiumi e ninfee. Dall’altra parte, gli ambienti con finestre che si aprono sulla facciata bicroma della chiesa di Sant’Andrea ospitano opere analoghe ma in cui l’artista ricorre solo al bianco e al nero.

Il lavoro di Giovanni Frangi, che si contraddistingue per una continua osservazione dei fenomeni naturali, procede – dal 1997 – in parallelo con le ricerche, sul passato e sul presente, del critico d’arte Giovanni Agosti. Le mostre scaturite dal loro dialogo hanno prodotto una serie di volumi, che costituiscono momenti di una ricerca sulle possibilità di rappresentazione di un’idea poetica, attraverso forme grafiche continuamente mutevoli.

Giovanni Frangi nasce a Milano nel 1959; vive e lavora a Milano. Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, esordisce nel 1983 in una mostra alla Rotonda della Besana a Milano, Giovani pittori e scultori italiani, cui segue, nello stesso anno, la prima personale alla Bussola di Torino. Del 1986 è l’esposizione alla Galleria Bergamini di Milano: il catalogo contiene un testo di Achille Bonito Oliva. Seguono numerose personali in Italia e all’estero, in spazi pubblici e privati, tra cui si ricordano: La fuga di Renzo nella Sala del Cenacolo a Montecitorio (Roma, 1998); Demasiado tarde da Kwai Fung Hing Gallery (Hong Kong, 1999); Il richiamo della foresta presso il Palazzo delle Stelline (Milano, 1999); Paintings and papers 1999-2000 da J.J. Brookings Gallery (San Francisco, 2000); Viaggio in Italia alla Galleria dello Scudo (Verona, 2001); Twelve months da Ruth Bachofner (Los Angeles, 2001); Nobu at Elba alle Scuderie di Villa Panza (Varese, 2004); Take-off alla Galleria dello Scudo (Verona, 2004); View-Master alla Galleria Poggiali e Forconi (Firenze, 2006); Pasadena, un ciclo di incisioni presentate nel 2008 alla Galleria d’Arte Moderna di Udine e successivamente a Francoforte, Bolzano, Novate Milanese, Rapallo, Monza, Passariano e Padova; MT2425 all’Oratorio di San Lupo (Bergamo, 2008); La règle du jeu al Teatro India (Roma, 2010) e al Museo Diocesano (Milano, 2011); Giardini pubblici al MART (Rovereto, 2010). Nel 2011 Straziante, meravigliosa bellezza del creato raccoglie in undici stanze di Villa Manin (Passariano di Codroipo) una sequenza poetica dei lavori dal 2006 al 2011 e nel 2013 si inaugura Sheherazade al Museo Nazionale di San Matteo, a Pisa. Nel 2014 è la volta di Paradisi artificiali da Raphael12 (Francoforte) e della realizzazione di un grande stendardo per il MAXXI di Roma: si tratta di Mollate le vele. L’apertura del nuovo Orto Botanico dell’Università di Padova è lo spunto per una nuova mostra personale, Alles ist Blatt. Il 2014 è anche l’anno del primo intervento in un luogo sacro, la chiesa di Santa Gianna Beretta Molla a Trezzano sul Naviglio, e di Lotteria Farnese, personale monumentale nella Sala della Meridiana del Museo Nazionale Archeologico di Napoli. Nel 2015 espone a Milano alla M77 Gallery La legge della giungla. Ha partecipato nel 2003 e nel 2011 alla Biennale di Venezia. Nel 2016 espone Settembre a Roma a Palazzo Poli all’Istituto centrale della grafica con una tre cicli di opere su carta e Usodimare al Camec di La Spezia, una retrospettiva sul tema dell’acqua. Nel 2008 Feltrinelli ha pubblicato Giovanni Frangi alle prese con la natura, raccolta dei saggi di Giovanni Agosti dedicati al suo lavoro.

Palazzo Fabroni

via Sant'Andrea, 18
51100 Pistoia

tel. 0573 371817
fax 0573 371382


http://www.palazzofabroni.it/ 

martedì 1 novembre 2016

Usodimare - personale di Giovanni Frangi a La Spezia

A La Spezia arriva Giovanni Frangi... fino al 22 gennaio..



Usodimare
personale di Giovanni Frangi
28 ottobre - 22 gennaio 
CAMeC - La Spezia

La mostra Usodimare di Giovanni Frangi nasce dalla consolidata collaborazione fra l’artista milanese, l’Associazione culturale Startè (presidente Paolo Asti) e la Onlus Mus-e La Spezia (presidente Enzo Papi) e fa seguito a Sheherazade, ospitata dal Museo Nazionale di San Matteo a Pisa nel 2013, e Il Rosso e il Nero, presso la Gallerie du Nord del Parlamento Europeo a Strasburgo nel 2012.
Così Paolo Asti presenta l’evento: “Usodimare era il soprannome con cui era noto il navigatore Antoniotto de (da) Noli che, nel XV, secolo partecipò all’esplorazione della costa dell’Africa centrale, del fiume Gambia, delle Isole di Capo Verde e Bissagos. D'altronde l’acqua e il suo habitat sono stati molto spesso fonte di ispirazione per Giovanni Frangi che da essi ha tratto opere, esposte in musei e istituzioni, ed entrate a far parte delle più importanti collezioni private e pubbliche. Dall’acqua nasce quindi un lungo percorso artistico, che troverà una rilettura attraverso la mostra in grado di andare oltre, grazie a opere inedite realizzate appositamente dall’artista, dedicate all’Isola Palmaria e alla costa che da Porto Venere giunge alle Cinque Terre. Il concept della mostra, frutto del dialogo tra Frangi e Mus-e, apre del resto orizzonti che ben si accordano con le finalità dell’associazione e della sua attività locale, utile anche per la realizzazione dei laboratori dedicati ai bambini come nella tradizione di Mus-e e del CAMeC”.
Lo stesso artista sottolinea la particolare valenza dell’elemento acqua nel suo lavoro e così descrive il senso del percorso espositivo pensato per la mostra spezzina: “Usodimare vuole essere una mostra che, pensata per gli spazi del museo cerca di riprendere, in una sorta di fil rouge evocativo, il percorso che ha portato a essere l’acqua il motivo centrale della mia ispirazione. Fin da quando ho cominciato sono sempre stato attratto dalla luce, dai riflessi e dalla sensazione di movimento che l’acqua mi suggeriva. Non ho mai pensato al mio lavoro come a qualcosa di statico ma ho sempre cercato un senso di fluidità e dipingere l’acqua mi ha agevolato. Per questa ragione le stanze della CAMeC sono state una parte determinante del progetto, avendo per la loro conformazione un andamento a circuito. Il visitatore può entrare da un lato e uscire dall’altro, perdendo il filo del discorso, trovando però quel senso di scorrimento che, già solo al pensiero, l’acqua ci riesce a comunicare. In fondo l’acqua altro non è che l’essenza della vita stessa di cui il pianeta e i suoi abitanti non posso fare a meno. All’inizio della mostra ho pensato di esporre un’opera che rappresenta una grande cascata con delle pietre: è la memoria di una mostra, Nobu at Elba, fatta a Villa Panza di Biumo a Varese, in cui descrivevo con un grande fiume l’arrivo della sera; poi ogni stanza di Usodimare racconta una storia precisa. Dalla serie delle Isole che ho frequentato per un lungo periodo e che qui espongo, per la prima volta, in modo unitario; al View Master, un’opera che si può osservare solo attraverso una feritura; ai pesci dipinti nella stanza e alle fotografie emulsionate dell’acquario di Genova che fanno da contraltare; a una stanza con San Giacomo e dei quadri azzurri; per giungere infine a delle opere del 2016 dipinte per l’occasione e ispirate alla Palmaria, alla costa tra Porto Venere e le Cinque Terre, e Sifnos”.
La mostra è stata ideata e progettata da Startè in stretta collaborazione con Mus-e La Spezia, il cui presidente Enzo Papi così saluta l’iniziativa: “La mostra delle opere di Giovanni Frangi “Usodimare”, organizzata grazie all’ospitalità concessa dal Comune della Spezia presso il CAMeC e alla collaborazione dell’Associazione culturale Startè, nasce dalla volontà dell’Artista di voler contribuire al sostegno delle attività del Mus-e La Spezia con la donazione di una delle sue opere esposte alla nostra Onlus. Come è noto, il Mus-e è impegnato nell’aiutare i bambini, fin dall’infanzia, a superare le barriere di linguaggi e culture diverse o, quelle più artificiose, delle differenze di ricchezza che costituiscono le principali ipoteche per una comunità immune da fattori di intolleranza”.

Link della mostra

evento fb 

sabato 24 settembre 2016

Frangi a Roma...

Si è inaugurata oggi la grande mostra di Giovanni Frangi a Roma, 
all'Istituto Centrale per la Grafica




L'Istituto centrale per la grafica di Roma presenta, nella sede di Palazzo Poli, l'opera in carta di Giovanni Frangi, progettata per la sede, con la curatela di Giorgio Verzotti. Lo fa con un progetto che ha tutto il sapore di una sfida: lavorare sul supporto che in questo luogo ha uno dei suoi "templi", la carta. Frangi infatti ha cercato di saggiarne in modo imprevedibile ed estremo tutte le potenzialità. Per realizzare questo progetto ha puntato su due carte dalle grandi qualità come la Hahnemuhle bianca e la Fabriano nera, alle quali ha aggiunto un "outsider": un cartone di grandi dimensioni prodotto da Cartiere dell'Adda. Ciascun tipo di carta poi comporta anche un rapporto con grane profondamente differenti, che diventano fattore attivo nel lavoro di Frangi.
Non è la prima volta che Frangi si misura con le carte, basta ricordare il ciclo "Pasadena" del 2013 dedicato ai Huntington Botanical Gardens della città californiana.
Anche gli artisti che dalla seconda metà del Settecento arrivano da tutt'Europa stregati dal paesaggio di Roma avevano eletto la carta a loro supporto preferito perché permetteva di lavorare con rapidità e di "rapire" le visioni che si trovavano davanti. Ma le loro carte per ragioni non solo pratiche tendevano ad essere sempre piccole (sono stati affettuosamente ribattezzati "tableautins"), quasi che il loro lavoro fosse qualcosa di furtivo, di molto privato.
Giovanni Frangi al contrario usa la carta facendone esplodere le dimensioni, che in molti casi arrivano a coprire quasi tutta l'estensione delle grandi pareti, mentre è nello storico laboratorio della Stamperia che sabato, 24 settembre, alle ore 19, in collaborazione con Corrado Albicocco, Frangi realizzerà due incisioni con la tecnica del carborundum; due immagini di foreste nordiche in bianco e nero che, grazie a questa tecnica sperimentata già nel ciclo "Pasadena", acquisteranno una straordinaria materia vellutata. Al termine del workshop sarà possibile visitare la mostra in compagnia dell'artista.
Come ha scritto nel volume "Giovanni Frangi. Pasadena" Giorgio Verzotti: "la natura da oggetto di attrazione diventa oggetto di indagine, e per meglio dire, schermo su cui proiettare istanze psicologiche, gli affetti di uno spirito quasi visionario. Cieli e fiumi e montagne e pietre che non hanno quasi mai il colore appropriato, come in un paesaggio all'acido lisergico dipinto da una mente sovraeccitata. Da qui la forza insieme toccante e artificiosa del suo lavoro".
Nella serie San Pietro, grandi foreste su cartone, o nella serie Fontannamare i tronchi si impongono nello spazio con l'evidenza formale di un fusto di colonna che si alza sopra le rovine. L'acqua della serie Trevi si colora invece di un rosa sfrontatamente cinematografico. La contaminazione di Frangi con Roma non poteva prescindere dal suo amore per Mario Schifano, che ritroviamo ad esempio nella libertà di tessitura della serie Antigua, grandi palme realizzate su cartone.
Un video documenterà il lavoro dell'artista in occasione della realizzazione della mostra, che sarà aperta al pubblico sino al 1° novembre.

Roma, Istituto centrale per la grafica, Palazzo Poli, via Poli 54

dal martedì alla domenica dalle 14 alle 19 (ultimo ingresso ore 18.30)
Ingresso libero

www.grafica.beniculturali.it

fonte

sabato 8 novembre 2014

Giovanni Frangi LOTTERIA FARNESE

Giovanni Frangi 
LOTTERIA FARNESE
venerdì 14 novembre 2014, ore 18,30
Museo Archeologico Nazionale di Napoli



Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli

Comunicato Stampa

Venti teleri su stoffa di Frangi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Un gioco di sguardi come in una lotteria

Lotteria Farnese è il titolo della nuova mostra di Giovanni Frangi (Milano, 1959) che si inaugura il 14 novembre alle 18,30 presso la prestigiosa sede del Museo Nazionale Archeologico di Napoli.
La mostra sarà ospitata al primo piano del Museo nella Sala della Meridiana - particolare anche per le sue grandi dimensioni - dove è esposto il famoso Atlante Farnese.

In passato alle pareti della sala era appeso il famoso ciclo degli arazzi D’Avalos che ora si trova al Museo di Capodimonte. La battaglia di Pavia (1525), a cui il ciclo è dedicato, costituì il momento decisivo delle guerre che videro fronteggiarsi per il dominio sulla penisola italiana Francesco I di Valois, re di Francia, e l’Imperatore Carlo I d’Asburgo. La serie di arazzi è stata eseguita probabilmente tra il 1528 e il 1531 da Bernard Van Orley, celebre pittore e cartonista di arazzi e vetrate del primo Cinquecento. Nel 1862 Alfonso d’Avalos donò l’intera raccolta allo Stato italiano.
Giovanni Frangi, pur non essendo a conoscenza di questo passaggio, per uno strano segno del destino ha realizzato per questa sala un ciclo di lavori come se fossero appunto arazzi. Venti grandi teleri dai colori diversi, alti tre metri e lunghi sei, che invece di essere cuciti sono disegnati su stoffa.
Appesi su strutture di ferro autoportanti, i teleri sono disposti nella Sala della Meridiana in maniera disarticolata. Questo rappresenta per Frangi una scommessa. Non esiste un punto di osservazione che comandi sugli altri. I colori dei tessuti cuciti e il segno aspro ci portano in una dimensione artificiale in cui le immagini sembrano riflettersi tra loro. La casualità della posizione di questi stendardi nell’ambiente crea un gioco imprevedibile di sguardi. Mille possibilità di risultati diversi proprio come in una lotteria.

Questo inedito lavoro ha avuto una prima prova generale presso il Maxxi di Roma in occasione della mostra personale Mollate le vele del maggio scorso. Per la Sala Corner Frangi aveva realizzato un’installazione in cui, con alcune sculture, erano esposti due grandi teleri appesi alle colonne della sala. Massimo Recalcati aveva scritto: “La natura fatta a pezzi, sdoppiata, sbriciolata come piccoli scogli catramosi sparsi sul pavimento? Strappata come le vele appese? Ridotta alla linea del disegno che segue i contorni del paesaggio? E’ quello di Frangi un gesto nichilistico? No, certamente. Non è questo che si tratta. Qui ritroviamo la linea poetica più decisiva della sua opera che è quella di un corpo a corpo con la natura e con l’infinito che in essa abita misteriosamente.”

In occasione della mostra sarà pubblicato un volume con le immagini dell’installazione e testi di Michele Bonuomo e Aurelio Picca
Aperto dalle 9 alle 19,30 Chiusura settimanale martedì
Museo Archeologico Nazionale
Piazza Museo Nazionale, 19, 80135 - Napoli Tel. 039.081.4422149

Ufficio stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net

Ufficio Stampa e P.R. :
Soprintendenza per i Beni Archeologici Napoli, Ornella Falco ornella.falco@beniculturali.it – Vittorio Melini vittorio.melini@beniculturali.it tel. 081.4422275

mercoledì 17 settembre 2014

SEGNI MODERNI a cura di Ivan Pengo e Michele Tavola.



SEGNI MODERNI
20 SETTEMBRE - 5 OTTOBRE 2014
Inaugurazione sabato 20 Settembre ore 16.00
Orari: sabato e domenica, dalle 10.30 alle 19.30
Dal lunedì al venerdì su appuntamento

La Galleria Casa Dugnani, in collaborazione con l'Associazione
Culturale MilanoPrintmakers, inaugura la sua prima Mostra dedicata
esclusivamente all’incisione contemporanea, presentando la collettiva
Segni Moderni, già protagonista quest'anno di un esposizione
itinerante in Giappone.

La Mostra mira a rappresentare una significativa panoramica del
quadro attuale della grafica d'arte in Italia, selezionando opere di
oltre 20 artisti, tra maestri riconosciuti e giovanissimi, in grado di
testimoniare la ricchezza di possibilità espressive e soluzioni tecniche
alla base di questa forma d'arte. Nell'alternanza di tradizione e
sperimentazione, di risultati pittorici ed altri vicini al mondo della
migliore illustrazione, il percorso espositivo darà modo al visitatore di
confrontarsi con una tra le più belle, antiche e variegate espressioni
artistiche.

Espongono:
Andrea Mariconti, Arianna Vairo, Cinzia Fiorese, Ciro Agostini,
Elena Molena, Elena Monzo, Elham Asadi, Federico Romero Bayter,
Francesca Magro, Francesco Casolari, Francesco Santosuosso, Franco
Duranti, Giangi Pezzotti, Gianluca Negrini, Giovanni Frangi, Giovanni
Greppi, Giovanni Turria, Guido Scarabottolo, Marco Useli, Nicola
Villa, Sandro Bracchitta, Shuhei Matsuyama, Vincenzo Grosso.

Curatore della mostra: Ivan Pengo
Critico d’arte: Michele Tavola

L'Associazione culturale MilanoPrintMakers nei locali
che ospitano la mostra allestirà uno spazio-laboratorio dedicato alla
stampa d'arte. Tutti potranno assistere e partecipare alla realizzazione
ed alla stampa di matrici calcografiche.

Il laboratorio sarà aperto nei giorni:
domenica 21 e domenica 28 settembre
dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Galleria Casa Dugnani
Via Mazzini 10, 20087 Robecco S/N (MI)
Tel: +39 02 947 1745- cell. +39 333 634 3935
www.galleriacasadugnani.it
info@galleriacasadugnani.it

lunedì 15 settembre 2014

GIOVANNI FRANGI Alles ist Blatt (Tutto e' foglia) a cura di Giovanni Agosti



GIOVANNI FRANGI
Alles ist Blatt (Tutto e' foglia) a cura di Giovanni Agosti

Mostra inaugurale del nuovo Giardino della Biodiversita', sono esposte opere create appositamente, un ciclo di 30 incisioni ispirate all'Orto botanico di Pasadena e 8 grandi dipinti dedicati alle piante subacque.
 
Giovanni Frangi è stato scelto per la mostra inaugurale del nuovo Giardino della Biodiversità, lo spettacolare “giardino del mondo” annesso all’Orto Botanico di Padova, il più antico al mondo, Patrimonio dell’Umanità.

Tre le sezioni della grande mostra allestita al Centro Espositivo del nuovo Giardino. In apertura del percorso, Frangi propone un ampio nucleo di opere di grandi dimensione create appositamente per l’apertura del Giardino della biodiversità. Con il titolo Alles ist Blatt, esteso all’intera mostra, Frangi presenta una serie di nove opere ispirate alla flora tropicale del Guardino padovano, affiancate dai bozzetti preparatori.
La mostra prosegue al primo piano del Centro Espositivo dove l’artista presenta “Pasadena”, il ciclo di 30 incisioni ispirate all’Orto botanico della città americana, eseguito nel 2008. Infine, nel grande salone del Centro, troveranno sede otto grandi dipinti della famosa serie degli “Underwater” i cui i soggetti sono tratti dalle piante subacque: alghe, spugne e anemoni marini.

A destare il maggiore interesse saranno naturalmente i nuovi lavori di Giovanni Frangi focalizzati intorno al concetto Alles ist Blatt (Tutto è foglia), in omaggio alle riflessioni di Goethe, che si soffermò a lungo nell’antico Orto patavino all’ombra del Santo, studiando la natura delle piante e delle foglie in particolare. Derivandone il pensiero che la foglia è il vero “Proteo della pianta” che dà forma a tutti gli organi. Passeggiando nell’Orto Goethe focalizzò l’intuizione sulla Metamorfosi delle piante che gli parve trovare conferma nella palma corifoidea dell’Orto patavino: la “Palma di Goethe”, ancora oggi oggetto di ammirazione da parte del pubblico.

Foglie e fogli: i dipinti di Frangi sono infatti come dei grandi schermi sui cui si rifrangono rami, arbusti e foglie per l’appunto, a riverberare la natura che si ammira dalle grandi vetrate della sede espositiva.

La natura e' da sempre stata motivo di ispirazione nella opera di Frangi. Dal Richiamo della Foresta (1999, Galleria Stelline, Milano) dove veniva ricostruito un bosco attraverso l’artificio della pittura, a Nobu at Elba (2004, Villa Panza di Biumio, Varese) dove il motivo era la notte ai bordi di un fiume, per giungere ai Wiev Master (2006, Poggiali e Forconi, Firenze) dedicati alla natura sottomarina. E ancora SassiSassi (2008, Raphael, Francoforte) o Giardini pubblici (2010, Mart, Rovereto).
Frangi si è anche occupato dei celebri Huntington Botanical Gardens di Pasedena dando una vita a una serie di trenta incisioni al carborundum tutte ispirate a immagini catturate nel famoso orto botanico americano. La suite di “Pasadena” e' stata esposta la prima volta nel 2008 alla Gamud, la galleria d’arte moderna di Udine, e riproposta successivamente in altre sedi museali europee.

Il catalogo di Giovanni Frangi Alles ist Blatt, a cura di Giovanni Agosti, è edito da Padova University Press, la casa editrice dell’Ateneo di Padova.

Immagine: Serie Underwater, Nokuku II , 2007 cm 200 x 260

Ufficio Stampa:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 gestione3@studioesseci.net

Vernice per la Stampa Lunedì 15 settembre 2014, ore 10,45
(in occasione della presentazione alla Stampa dello stesso nuovo Giardino della biodiversità)

Giardino della Biodiversità - Orto Botanico
via Orto Botanico, 15 Padova

martedì 27 maggio 2014

LORIS DI FALCO - LA CITTA' CON LA CASA DI VETRO

LORIS DI FALCO
LA CITTA' CON LA CASA DI VETRO
Dal 28 maggio al 14 giugno 2014
77artgallery- corso di Porta ticinese 77
vernissage 29 maggio 2014 dalle ore 19 alle ore 23
da lunedì a sabato dalle ore 15 alle ore 19
77artgallery@gmail.com

Testi critici di Emanuele Beluffi e Giovanni Frangi


Vestigia, rovine personali. L’ultima serie di Loris Di Falco, La città con la casa di vetro¸ non è solo un tributo a questa città che sale nel corso del rinnovamento urbanistico/architettonico occasionato dal grande evento (che non è il judgement day bensì la grande exposition universelle), ma anche e soprattutto il riconoscimento (e l’esaltazione) della sua vita silente, che palpita dalle rovine di luoghi dismessi dove le ataviche vestigia parlano il loro affabile silenzio. Che è anche il silenzio di un fare arte in cui il personale si trasfigura nell’ universale. Perché questo, e non altro, è fare arte. Stille leben, traduzione del Tedesco che l’Italiano, incarnando una tradizione mortifera, traduce con natura morta. Fotografia ma non solo. Vita silente ma non solo.
Emanuele Beluffi

venerdì 21 marzo 2014

THEATRALIA - da un’idea di Davide Bramante

Da non perdere!



THEATRALIA
da un’idea di Davide Bramante
9 maggio - 15 agosto
Ortigia - Siracusa


A Siracusa dieci artisti italiani interpretano con le loro opere la scena teatrale: DAVIDE BRAMANTE - ENZO CUCCHI – ROBERTO CODA ZABETTA - MARCO FANTINI - GIOVANNI FRANGI – J&PEG - ALESSANDRO PAPETTI - LUCA PIGNATELLI - PIERO PIZZI CANNELLA - TURI RAPISARDA.

In occasione e in concomitanza con l’apertura delle Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa, che quest’anno celebrano il Centenario, due suggestivi luoghi nel cuore dell’isola di Ortigia ospiteranno “Theatralia”, una grande mostra collettiva che mette insieme 10 artisti italiani contemporanei [Davide Bramante - Enzo Cucchi – Roberto Coda Zabetta - Marco Fantini - Giovanni Frangi – J&Peg - Alessandro Papetti - Luca Pignatelli - Piero Pizzi Cannella - Turi Rapisarda] chiamati a interpretare attraverso le loro opere la scena teatrale e la dimensione scenografica.

L’evento espositivo si dividerà tra gli spazi dell’Ex Convento di S. Agostino e l’Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta, rispettivamente messi a disposizione dalla Regione Siciliana e dal Comune di Siracusa, e prevede due serate inaugurali che avranno luogo il 9 e il 10 maggio a partire dalle ore 22:00, al termine delle prime teatrali presso il Teatro Greco.

_ Venerdì 9 maggio sarà inaugurata la prima parte della mostra presso l’ex Convento di S. Agostino, e resterà visitabile sino al 1° luglio.
_ Sabato 10 maggio verrà aperta la seconda sezione della mostra presso l’ex Chiesa dei Cavalieri di Malta, e si protrarrà fino al 15 Agosto.

Di ciascun artista saranno esposte due o più opere di formato medio e medio-grande, per esprimere - anche con la dimensione - il senso “teatrale” e “scenografico” dell’iniziativa.

L’ingresso ai vernissage sarà su invito, e libero sino alla capienza degli spazi espositivi.
Le mostre saranno poi visitabili tutti i giorni dalle 10.00 del mattino fino alle 23.00.

L’evento artistico-culturale, nato da una idea di Davide Bramante e organizzato in collaborazione con la Associazione Fotosintesi Liquida, è interamente finanziato dal Comune di Siracusa.


Theatralia – da una idea di Davide Bramante.
Dieci artisti italiani interpretano con le loro opere la scena teatrale.
Artisti: Davide Bramante, Enzo Cucchi, Roberto Coda Zabetta, Marco Fantini, Giovanni Frangi, J&Peg, Alessandro Papetti, Luca Pignatelli, Piero Pizzi Cannella, Turi Rapisarda.
Ex Convento di S. Agostino | viale Teocrito, 66 – Ortigia (SR)
inaugurazione: venerdì 9 maggio 2014, ore 22.00
apertura al pubblico: fino al 1 luglio, tutti i giorni dalle 10:30 alle 23:00
Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta | piazzetta dei Cavalieri di Malta - Ortigia (SR)
inaugurazione: sabato 10 maggio 2014, ore 22.00
apertura al pubblico: fino al 15 agosto, tutti i giorni dalle 10:30 alle 23:00

Per info e contatti in Siracusa:
Davide Bramante
photografikamente@libero.it
davbramante@gmail.com
+39 3396922437

Associazione Culturale Fotosintesi Liquida
presidente Enzo Bauso, +39 338 3971459


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Comunicazione Stampa
Eva Oliveri +39 348.3622577
evaoliveri@rizzutoarte.com
Tiziana Pantaleo +39 091 526843
tizianapantaleo@rizzutoarte.com

domenica 24 novembre 2013

LIBERA MENTE


LIBERA MENTE

In mostra le opere di 31 artisti, da giovani emergenti sui quali investire a firme prestigiose del panorama internazionale: Sam Havadtoy (battuto due giorni fa da Sotheby's a New York nell'asta miliardaria di Wharol), Bob krieger, Giovanni Frangi, Laura Fiume, Jean Blanchaert, L'orMa e molti altri.
L'intero ricavato sarà devoluto a Portofranco, un'associazione che offre aiuto concreto e gratuito allo studio per i ragazzi bisognosi. Le opere si potranno acquistare senza commissione di galleria, scontate dunque fino al 40% sul prezzo di listino. La mostra ha ottenuto il patronato dell'Ambasciata del Belgio, il Consolato Generale Britannico e il Consolato Argentino.

Elenco artisti: 
Piero Addis, Piero Albetti, Enrico Bellini, Jean Blanchaert, Maria Luisa Branduardi, Manuela Carrano, Francesca Ceccarelli, Marco Cirnigliaro, Andrea Diamantini, Laura Fiume, Daniela Forcella, Giovanni Frangi, Raul Gabriel, Riccardo Gavazzi, Fabio Gianpietro, Maurizio Giovagnoni, Sam Havadtoy, Jacopo Bianco, Bob Krieger, Marisa Laurito, L'orMa, Alberto Leoni, Gianna Moise, Paolo Nava, Svetlana Nikolie, Lorenzo Perego, Franz W.Preis, Giorgio Salvato, Elisabetta Tagliabue, Simona Uberto, Giovanni Vitali.
LIBERA MENTE 27 novembre 2013 dalle 18.30 alle 20.30 Piazza General Cantore 10, Milano

http://www.portofranco.org/SITE/NEWS/2013/news_11272013.htm 

venerdì 8 novembre 2013

Loris Di Falco Back streets a cura di Giovanni Frangi



Loris Di Falco
Back streets
a cura di
Giovanni Frangi

Una sola notte e una mostra negli spazi di via Bigli 11. Trenta lavori  eseguiti negli ultimi mesi attraverso una tecnica  sofisticata  dedicati alla città di Milano.  Una  città che sale coi  nuovi grattacieli che si fondono con le sculture del Monumentale creando delle immagini in cui passato e presente formano  una sospettosa armonia. Questi sono i primi passi di un gallerista che per qualche strana ragione ha deciso di scendere in campo dall’altra parte della barricata.
 
 
Loris Di Falco
Back streets
a cura di
Giovanni Frangi
 
14 novembre 2013 ore 19
 
Spazio Bigli – Via Bigli 11/a MILANO
Tel. 339 6312241
Info@obraz.it  - www.obraz.it
www.facebook.com/loris.difalco

martedì 22 ottobre 2013

Battuta d'arte#2 con Sim-patia 50 sedie d'artista all'asta




Tra i molti amici artisti, che si sono cimentati in questa nobile "avventura" trovo volentieri Ester Negretti, Roberto Coda Zabetta, Giovanni Frangi, Omar Galliani e tanti, tanti, altri... 
da non perdere!

Triennale Design Museum e Sim-patia
hanno il piacere di invitarla all'inaugurazione della mostra

Battuta d'arte#2 con Sim-patia
50 sedie d'artista all'asta

giovedì 24 ottobre 2013, ore 19.00, Triennale di Milano

Triennale di Milano, 24 ottobre-4 novembre 2013
martedì-domenica 10.30-20.30 giovedì 10.30-23.00

L'asta si terrà il 10 novembre a Palazzo Terragni - Como alle ore 10.30

Catalogo online www.sim-patia.it 
asta sedie
il ricavato sarà devoluto a Sim-patia

Triennale di Milano
viale Alemagna 6, Milano
triennale.org

sabato 14 settembre 2013

Homenaje a Testori di Giovanni Frangi a Casa Testor



21 - 22 settembre riprende l’attività di Casa Testori con un evento straordinario:
verrà presentato il recentissimo ciclo di lavori che Giovanni Frangi ha dedicato a
Giovanni Testori
. 80 fotografie ridipinte a cui si aggiungono tre grandi quadri realizzati ad
emulsione su tela e olio.

Grazie alla generosità dell’artista tutte le opere sono in vendita a sostegno
dell’attività dell’Associazione.

Eventi speciali:

Sabato 21 settembre, ore 18
Incontro di presentazione con
Giovanni Agosti e Giovanni Frangi

Domenica 22 settembre, ore 16
Proiezione del filmato ritrovato della prima edizione (1979) di Interrogatorio a Maria.
A seguire il documentario sulla collezione della Ca’ Granda, realizzato da Testori,
anche questo frutto di un recente ritrovamento.

Casa Testori, Largo Angelo Testori 13, Novate Milanese | orari: 11.00 - 23.00

mercoledì 17 luglio 2013

LVIII PREMIO TERMOLI



LVIII PREMIO TERMOLI
PlusUltra
A cura di Francesco Gallo Mazzeo

Il confronto dell’arte con la luce assume un carattere del tutto speciale, in quanto entrambe sono imprescindibili nel creare una spettacolarità che altro non è, se non il trionfo dei colori e delle forme, che nella trasparenza e nella chiarezza trovano la loro vitalità e la loro essenza.
Proprio nell’orizzonte avviene un incontro che dal punto di vista della profondità, rappresenta il limite necessario perché le forme possano nascere e non perdersi in un infinito buio e tetro, che è tutto il contrario di quanto noi immaginiamo, l’essere delle lontananze spropositate. Come nel limite sta quel quid per recuperare la bellezza che viene sottratta alla voracità del sublime che sembra volere inghiottire le stesse radici di questa nostra età post moderna in cui tutto è grande e tende a divenire sempre più grande, ma per specularità il piccolo tende a diventare sempre più piccolo, invisibile, quasi impercettibile.
Guardare l’ultra rappresenta, nella storia di una metafora individuale e collettiva, del tendersi e del ritrovarsi, un modo di guardare in un grande specchio, a volte calmo e piatto a volte adirato e spigoloso, come lo è ogni umore umano che in esso si riflette. Si tratta del grande agguato teso al nostro narcisismo, ma ad esso non possiamo né vogliamo sottrarci, forse perché ci ricorda la nostra origine liquida ancestrale, proprio come il nostro presente futuro.
Posto tra prendibile e imprendibile, dunque come limite, come confusione dell’azzurro con il blu, dell’acqua con l’aria, ma anche come antico e nuovo schermo mediatico in cui proiettiamo noi stessi, travestiti da altri, come se nel mischiamento delle identità potesse avvenire, con più forza e con più freschezza, un inno alla gioia, tra la forza irresistibile del mito, tutto sirene e nettuni e il solcare inesorabile delle grandi arche, nel cui cuore batte un cuore di diesel, dall’alito acre del petrolio.

Artisti

Paolo Baratella Fabrizio Plessi Alessandro Bazan
Piero Guccione Mimmo Germanà Luca Pace
Marco Tirelli Claudio Bianchi Nora Lux
Felice Levini Giovanni Frangi Teresa Coratella
Maurizio Mochetti Claudio Abate Giovanni Iudice
Carlo Bertocci Giancarlino Corcos Vasco Bendini
Cesare Galluzzo Tommaso Cascella Matteo Basilè
Vincenzo Marsiglia Giacomo Rizzo Michele Welke
Santolo De Luca Bruno Ceccobelli Franco Politano
Gianfranco Notargiacomo Baldo Diodato Andrea Lanzafame
Thorsten Kirchoff Giuseppe Modica Antonio Taschini
Dino Pedriali Mark Kostaby

Achille Pace Anteprima di 20 grandi opere della grande antologica che si terrà il prossimo anno.

sabato 13 luglio 2013

Giovanni Frangi. Sherazade a Pisa

Sono pochi i grandi Musei d’arte antica in Italia che accettano il confronto con l’arte contemporanea: lo farà il Museo di San Matteo dal 15 settembre al 3 novembre con la mostra “site specific” del noto artista milanese Giovanni Frangi intitolata “Sherazade”. Così le opere di Giovanni Frangi penetreranno gli ambienti austeri del San Matteo di Pisa, a lambire i capolavori del Medio Evo e del Rinascimento che qui sono custoditi, creando l’attesa del dopo, conducendo il visitatore lungo un percorso dove inizio e fine coincidono.
Per questa sua importante mostra-istallazione, Frangi ha creato nuove creature, traendole dalla natura: tronchi, sassi, boschi. Guardati a vista dai grandi Crocefissi, dalle Sacre Passioni, dai fondi ori del San Matteo, museo certo tra i più ricchi e suggestivi d’Italia.

 

Giovanni Frangi. Sherazade. 
Pisa, Museo di San Matteo
15 settembre al 3 novembre 2013
a cura di Dario Matteoni e Massimo Recalcati

Notte dopo notte, per Mille e una notte, Sherazade desta l’attenzione del suo re raccontandogli le sue storie, sospendendole al loro concludersi per rinviare il finale alla notte successiva.
Così le opere di Giovanni Frangi penetrano gli ambienti austeri del San Matteo di Pisa, lambiscono i capolavori del Medio Evo e del Rinascimento che qui sono custoditi, creando l’attesa del dopo, conducendo il visitatore lungo un percorso dove inizio e fine coincidono.

Per questa sua importante mostra-istallazione site specific, Frangi ha creato nuove creature, traendole dalla natura: tronchi, sassi, boschi. Guardati a vista dai grandi Crocefissi, dalle Sacre Passioni, dai fondi ori del San Matteo, museo certo tra i più ricchi e suggestivi d’Italia.
Sherazade è una mostra promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno, Museo nazionale di San Matteo, a cura di Dario Matteoni e Massimo Recalcati.

Quello della natura è un tema ricorrente nell’opera di Frangi. Fin dai suoi esordi, il percorso dell’artista milanese si è concentrato nell’indagare il mondo naturale in molti suoi aspetti particolari e, all’interno di quei confini, Frangi ha sempre trovato la sua ispirazione. L’adesione alla realtà lo porta a ricreare coi mezzi diversi una realtà trasfigurata che è tipica della sua cifra espressiva, utilizzando un movimento lento di avvicinamento al dato naturale e in parallelo a un suo allontanamento fantastico .

Il dialogo con le opere e con la struttura architettonica del Museo di San Matteo diventa l’elemento determinante di questa esposizione in cui interagiscono lavori degli anni passati con alcuni recenti.

Qui Sherazade, che da il titolo alla mostra, è una scultura in cui una forma di un tronco, diventato rosa, sembra strisciare e muoversi sul pavimento a farsi strada tra i capolavori del San Matteo. Come altre sculture serpente, alcune in gommapiuma o in gesso dipinto o altre ancora in poliuretano rigido, “reperti” che conducono il visitatore, alla stregua dei sassi di Pollicino, in un percorso di andata e ritorno senza soluzione di continuità.
Passando per un ambiente dove grandi dipinti di boschi cupi, cresciuti tra cascate e rocce, si specchiano su opere subacquee, filamenti limacciosi di una alga pluricellulare. Altrove, quadri di sassi si confrontano con un disegno su tela di un parco milanese, ospite inatteso. Con un piccolo lago finto in cui le piante si riflettono come in un cartoon.
In una terza stanza cinque dipinti, meglio sinopie, propongono paesaggi visti dall’alto. Qui l’orizzonte si perde oltre il limite della tela, nell’azzurro del cielo.
Il viaggio pisano di Giovanni Frangi è fatto di contrasti, di cortocircuiti inaspettati, a suggerire diverse chiavi di lettura di ogni singola opera.

Il tutto nel contesto, potentissimo, del Museo nazionale di San Matteo. Qui le opere di Frangi si confrontano con una incredibile collezione di sculture lapidee e lignee, con capolavori assoluti dal primo Medioevo al Cinquecento. Emozionano le testimonianze di ignoti maestri del più intenso romanico non meno dei capolavori di Giovanni Pisano e di Donatello. Così come i dipinti che documentano ciò che di meglio ha saputo offrire l’arte in Toscana e a Pisa dagli esordi del secondo millennio al Cinquecento, compresi i capolavori di Simone Martini, Ghirlandaio, Masaccio. Se non bastasse, il San Matteo propone anche codici miniati, ceramiche, oreficerie in un incredibile, e purtroppo scarsamente noto, grandioso “affresco” del Medioevo.

In questa raffinata “Teca dell’antico”, il direttore, Dario Matteoni, ha voluto proporre un confronto, site specific, con l’arte contemporanea, invitando grandi artisti d’oggi ad un confronto con i maestri dello ieri. Giovanni Frangi e Sherazade hanno accolto la sfida.

Giovanni Frangi. Sherazade. Pisa, Museo di San Matteo (Piazza San Matteo in Soarta 1). Mostra promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno, Museo nazionale di San Matteo, a cura di Dario Matteoni e Massimo Recalcati.
Orario:8,30 – 19,30, festivi 8,30 – 13,30. chiuso il lunedì.
Ingresso al Museo e alla Mostra: interi euro 5 ridotti euro 2,50. Catalogo a cura di Massimo Recalcati con un intervento di Dario Matteoni.

Info: tel.: 0039 050 541865 sbapsae-pi.museosanmatteo@beniculturali.it
dario.matteoni@beniculturali.it
Facebook: Museo Nazionale di San Matteo

martedì 4 giugno 2013

LO STATO DELL’ARTE nel 2013 | Obraz



LO STATO DELL’ARTE
nel 2013
Obraz – art kitchen and wine – la cantina di manuela
Dal 11 giugno al 31 luglio 2013
Via Procaccini 41 Milano
Tel 02 3452034 cell.339 6312241
www.obraz.itwww.lacantinadimanuela.it
orari : tutti i giorni dalle 10 alle 15 e dalle 16,30 alle 19,30
inaugurazione martedì 11 giugno ore 18,30.


Lo stato dell'arte
nel 2013
Era il 2003 quando Obraz propose per la prima volta “Lo stato dell’arte” , mostra di fine stagione che ha l’intento di censire il lavoro che si svolge intorno alla galleria. Quest’anno l’evento si terrà presso le cantine di manuela di Via Procaccini, un’enoteca con cucina con la quale la galleria Obraz continua la collaborazione dopo la personale di Giuseppe Bombaci. La location esalta lo spirito di festa di fine stagione della mostra, oltre al rinfresco vi è il ristorante per chi vorrà fermarsi a cena, un’opportunità di salutarci in allegria prima delle vacanze. Come sempre lo spirito festante della mostra non pregiudica la qualità delle opere proposte, quasi tutte di piccolo formato, ma quest’anno particolarmente di alto livello. .
Artisti :
Piero Addis
Dario Arcidiacono
Sophie Ammerich
Agostino Arrivabene
David Bowes
Davide Bramante
Felipe Cardena
Linda Carrara
Marco Casentini
Roberto Coda Zabetta
Francesco De Grandi
Loris Di Falco
Mimmo Di Marzio
Marco Fantini
Giovanni Frangi
Massimo Kaufmann
Davide La Rocca
Cristina Lefter
L'orMa
Madre
Paolo Maggis
Paolo Manazza
Claudia Marini
Fulvia Mendini
Elena Monzo
Anna Muzi
Davide Nido
Guido Nosari
Michela Pomaro
Melissa Provezza
Pierluigi Pusole
Rossella Roli
Angela Trapani
Giovanni Vitali
Andrea Zucchi
Claudia Zuriato

sabato 1 giugno 2013

Stanze pensanti. Gehard Demetz - Giovanni Frangi - Elena Monzo



STANZE PENSANTI 

GEHARD DEMETZ - GIOVANNI FRANGI - ELENA MONZO

  a cura di Anna Lisa Ghirardi e Andrea Lacarpia
8 giugno ore 18'30
Salò 
Palazzo Municipale
Salette Vantini

lunedì 10 dicembre 2012

GIOVANNI FRANGI IL ROSSO E IL NERO 2007 – 2012

GIOVANNI FRANGI
IL ROSSO E IL NERO
2007 – 2012


Il Parlamento Europeo di Strasburgo ospita Il Rosso e il Nero di Giovanni Frangi, un’opera realizzata per questa occasione che comprende ventotto lavori su carta in cui i colori del rosso e del nero si alternano in modo sinfonico.
Il titolo della mostra, tratto dal capolavoro di Stendhal, si riferisce al forte contrasto cromatico evidente nelle carte, che possono essere considerate un’opera unica, composta dalle immagini legate alla poetica dell’artista, che diventano degli stilemi. Come scrive Marta Cereda nel catalogo dell’esposizione: “I disegni diventano memorie, colorati di fuoco o di buio, e guidano senza alcuna linearità cronologica o geografica l’osservatore”.
Giovanni Frangi nasce nel 1959 a Milano, dove vive e lavora.
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GIOVANNI FRANGI
IL ROSSO E IL NERO
2007 – 2012
Inaugurazione: 12 dicembre 2012
progetto: Startè – Paolo Asti
catalogo: testi di Marta Cereda e Werner Marx, in italiano e in francese
Parlament Européen
Galerie du Nord
Avenue du Président Robert Schumann
Strasbourg

mercoledì 21 novembre 2012

DELLE DISSONANZE - Collezione Antonio Stellatelli di Nico Sandri

A Verona, un'occasione da non perdere!!!



DELLE DISSONANZE
COLLEZIONE ANTONIO STELLATELLI

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DELLE DISSONANZE - Collezione Antonio Stellatelli
di Nico Sandri

Vienna, 14 Gennaio 1785. Tre Violini, un Violoncello. Un Compositore: Wolfgang Amadeus Mozart.
Il quartetto K 465 n.19 in Do Maggiore prese vita quel giorno invernale portando in grembo una spinta d’avanguardia senza eguali per l’epoca, cambiando così il corso di come la musica potesse essere percepita, capita e composta. Il punto cardine della composizione è rappresentato dalle diverse tonalità nelle quali viene suonata, ma che si uniscono creando un armonia mai sperimentata prima, creando un tutto che sublima la somma delle sue parti, creando un incredibile unione tra elementi dissonanti tra loro. La dissonanza di queste entità renderà celebre il brano che prenderà l’appellativo “Delle Dissonanze”.
Una collezione d’Arte, specialmente se parliamo di Arte Contemporanea, deve riuscire a creare questa armonia tra i vari strumenti, artisti, che la compongono, così come di conseguenza l’esposizione che è chiamata a racchiudere con una selezione di note, opere d’arte, l’essenza e la coesione universale che rende l’arte di valore globale. E proprio il carattere universale che l’arte che vive al suo interno ha spinto, e quasi chiamato naturalmente a sè, l’inserimento in mostra di un momento di dissonanze globali rappresentato da artisti italiani, indiani e cinesi, che dialogano in perfetta armonia nonostante le importanti diversità di tonalità che fisiologicamente e culturalmente portano in dote.
L’esposizione diventa quindi un percorso nel presente più vero e profondo, un viaggio che mostra la spinta vitale dell’Arte Contemporanea Italiana, un’arte che parla della natura umana, della condizione umana e della inevitabile pulsione verso il concetto più profondo di Bellezza. L’idea torna protagonista in modo deciso, il concetto la aiuta a razionalizzarsi e la tecnica sublime che questi artisti utilizzano la rende viva, esistente e fortemente presente. L’attenzione al mezzo rende questa collezione straordinaria, un’attenzione dettata dall’amore per l’arte.
Infine esiste ancora una dissonanza meravigliosa che apparentemente rischia di scomparire in quanto talmente imponente che quasi diventa rarefatta: la sede dell’esposizione, ovvero il Palazzo Della Ragione a Verona. Questa macro dissonanza che si crea tra la città di epoca Romana, quale Verona, Il Palazzo Della Ragione costruito nel XII secolo, e le opere d’arte contenute per l’esposizione del XXI secolo. Si crea così una continuità storica e sociale del valore dell’arte e delle arti in generale, nel quale percorso si riesce ad ammirare come dissonanze a più livelli si riuniscano in una splendida armonia con l’augurio che questo si applichi quotidianamente alle nostre vite.

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Comunicato Stampa

La Collezione Antonio Stellatelli in mostra a Palazzo della Ragione a Verona: una delle collezioni di arte contemporanea italiana più prestigiose.
Antonio Stellatelli, come tutti i veri collezionisti e appassionati d’arte, in questi anni ha infatti scoperto e seguito i più grandi artisti italiani contemporanei, oggi richiesti ed apprezzati anche a livello internazionale.
Olivio Barbieri, Matteo Basilè, Giacomo Costa, Giovanni Frangi, Alessandro Papetti, Luca Pignatelli, sono solo alcuni dei nomi, che tra arti pittoriche, plastiche e fotografia sono presenti in una collezione che vanta oltre 500 opere e installazioni: un prezioso patrimonio di arte e cultura del nostro Paese, testimonianza storica di questo attuale momento artistico in Italia.
Una grande collezione, volta a parlare del ritorno ai fondamentali dell’arte, alla tecnica, al concetto di bello.
L’inaugurazione vedrà la presenza non solo degli artisti le cui opere sono contenute nella collezione, ma di galleristi e critici da ogni parte di Italia che hanno seguito la nascita di questa collezione e ovviamente le autorità cittadine.
Un momento unico per la Città di Verona, per tornare ad essere attrice di un nuovo rinascimento dell’arte italiana: prima tappa di un tour espositivo internazionale che toccherà New York e Nuova Delhi.

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Titolo Mostra: Delle Dissonanze - Collezione Antonio Stellatelli
Tipo Mostra: Selezione da collezione privata
Curatore Mostra: Nico Sandri
Progetto e Organizzazione Mostra: Beyond Factory, Verona
Patrocinio Istituzionale : Comune di Verona - Cultura, Provincia di Verona
Periodo: 03 - 16 Dicembre 2012
Orari Mostra: 16.00 - 20.00
Vernissage: Lunedì 03 Dicembre 2012 ore 18:30
Sede Espositiva: Palazzo Della Ragione - Verona
Catalogo: disponibile presso la mostra
Titolo Catalogo: Delle Dissonanze - This Is Not Propaganda. Collezione Antonio Stellatelli.
Casa Editrice: L’Artistica Editrice
Catalogo a cura di: Beatrice Benedetti, Marina Pizziolo, Romano Ravasio e Antonio Stellatelli

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Artisti presenti in catalogo:
Luca Andreoni, Gabriele Arruzzo, Alessandro Bazan, Olivo Barbieri, Matteo Basilè, Carlo Benvenuto, Giuseppe Bergomi, Andrea Bianconi, Botto e Bruno, Fratelli Calgaro, Andrea Chiesi, Marco Cingolani, Marco Cornini, Giacomo Costa, Valentina D’Amaro, Paola De Pietri, Gehard Demetz, Francesco De Grandi, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Federico Ferrarini, Giovanni Frangi, Daniele Galliano, Jonathan Guaitamacchi, Federico Guida, J&Peg, Ryas Komu, Luisa Lambri, Ma Liuming Fen-Ma Liuming, Giovanni Manfredini, Andrea Mastrovito, Gianni Ferrero Merlino, Barbara Nahmad, Davide Nido, Walter Niedermayr, Alessandro Papetti, Marco Petrus, Luca Pignatelli, Pierluigi Pusole, Ugo Riva, Francesca Rivetti, Rong Rong & Inri, Livio Scarpella, Paolo Schmidlin, Mithu Sen, Alessandra Spranzi, Giorgio Tentolini, Velasco, Paolo Ventura.

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www.beyond-factory.com

martedì 13 novembre 2012

INTO THE WHITE a cura di Ettore Buganza e Loris Di Falco

Molto interessante la selezione degli artisti scelta da due curatori, per questa mostra tutte dedicata ad un colore... il bianco.



INTO THE WHITE
Christiane Beer Marco Casentini Giovanni  Frangi Tamara Ferioli J&Peg Massimo Kaufmann
Franco Mazzucchelli Pino Pinelli Velasco Vitali
a cura di
Ettore Buganza e Loris Di Falco

29 novembre 2012   ore 18.30
Spazio Bigli
Via Bigli 11/a Milano



Una mostra che si articola in 9 declinazioni del bianco, il colore assoluto, la somma dei colori dello spettro, la purezza o il vuoto dopo la morte, forse che lo spazio infinito non sia nero bensì  denso di luce.
Un percorso che inizia con Christiane Beer, scultrice che propone composizioni minimali realizzate in argilla sintetica bianca, con essenziali quasi impercettibili variazioni geometriche.
La geometria si arricchisce di combinazioni in Marco Casentini, il ritmo diviene musicale e si dispone sulla bidimensionalità della pittura, con leggere concessioni allo spessore delle lastre di plexiglass.
I frammenti di bianco di Pino Pinelli sono schegge di pittura riorganizzate sulla parete creando un’armonia musicale, lavorando di sovrapposizione,  addizionando il pigmento riduce l'enfasi espressiva del colore.
Franco Mazzucchelli si esprime coi  materiali sintetici che caratterizzano dall'inizio il suo operare a cui unisce la leggerezza dell'aria, il suo p.v.c. gonfiabile bianco rimanda alle forme che assumono le nuvole.
I quadri di Massimo Kaufmann si ispirano alla scrittura Breil, sono texture in rilievo, qui il bianco è una pittura tattile da leggere con le dita.
Dalla direzione che predilige la costruzione formale, il bianco in Giovanni Frangi vira verso il paesaggio, la visione non è più rigorosa e la materia si fa spuria, il colore si sedimenta su se stesso, i giardini ribollono e confondono i ricordi.
Ritroviamo in Velasco Vitali la struttura della architettura, le dense pennellate scavano la materia della storia, strati su strati di bianco, come la calcina dell’ antiche case in pietra.
Il bianco in Tamara Ferioli è protagonista e non un comprimario, è il valore oltre il quale congelare i momenti dell'essere attraverso il disegno, il collage e la scultura.
Per i J&Peg la creazione artistica è un processo mentale che combina più discipline, partiti dal nero ora le loro combinazioni di disegno e fotografia si perdono nella luce. Etereo compimento del cerchio iniziato con l’assenza di rappresentazione della Beer.