RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 5 ottobre 2011

Scatolabianca e il mondo no-profit...



Da Exibart, una Martina Cavallarin da 10 e lode!!!

Dal verbo greco Krinein “separo” la parola crisi fa parte ormai del nostro quotidiano, ossessiva, incombente, minacciosa. Ma quali possono essere le soluzioni per uscirne fuori?...



pubblicato lunedì 3 ottobre 2011

Le istituzioni sono paralizzate e paralizzanti, i tagli ai fondi pubblici previsti dalla nuova Finanziaria prevedono l’80% in meno delle risorse Nel mondo dell’arte l’onda è lunga, lunghissima...Per questi motivi ciò che sento come urgenza necessaria è una reazione: quando si sprofonda nell’abisso non serve più saper nuotare, ma occorre un gesto atletico per rimbalzare sul fondo e tornare a galla, vedi Joseph Brodsky. Con coraggio e senza angoscia, ma con una voglia alimentata dalla passione che porta a reagire a colpi di eventi, incontri, dibattiti, discussioni. Le piattaforme connettive di scambio e azione in cui credo sono le associazioni culturali, i no-profit dei quali scatolabianca fa parte. Fondata in Italia nel 2009 da me, Federico Arcuri, Giuseppe Ciracì, Gianni Moretti si occupa della valorizzazione e promozione di giovani artisti, italiani ed internazionali, attivi nel campo delle arti contemporanee. Il suo nome deriva dalla Scatola Bianca del 1913 di Marcel Duchamp, una delle tre scatole che raccolgono tutte le note manoscritte del padre del dadaismo.
Il concetto di cultura deve essere indissolubilmente legato al concetto di formazione. Allora ecco l’importanza di vagliare progetti di giovani emergenti, le forze vitali e sane della nostra società, aiutarli a crescere, ad emergere fornendo loro gli strumenti concettuali indispensabili per diventare dei professionisti che sappiano muoversi all’interno del sistema dell’arte e del mercato.  Quello che penso si debba creare, e scatolabianca lo sta attuando, è una rete interattiva di eventi, incrociati tra le nostre rispettive sedi e diffuse tra i nostri contatti. Una recente connessione è quella stabilita con 
Connecting Cultures un’associazione anch’essa no-profit attenta al territorio e all’ambiente.  Se nella contaminazione e nelle differenze l’arte trova il suo senso più alto, questo si deve esprimere anche attraverso le strutture che la veicolano. Ciò che preme è che gli artisti possano avere un’attività legata comunque alle fiere, alle gallerie che li rappresentano, ad un sistema di collezionisti che incrementino la spinta e ai musei che "storicizzano” il contemporaneo. Fare no-profit non significa non capire l’importanza di unire cultura e mercato come non significa lavorare gratuitamente ed essere scollati dagli organismi imprenditoriali. Al contrario l’obiettivo è intersecarsi il più possibile con la realtà attraverso iniziative coraggiose che non devono diventare però salti nel buio.
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Per provocare un avanzamento delle nostre risorse, quindi per far avanzare gli artisti di talento, occorre interconnettere più partnership e più peculiarità.  Grazie a tali presupposti scatolabianca ha all'attivo un cospicuo numero di mostre e interventi prestigiosi, tra i quali cito Round the Clock, da me curato, Evento Collaterale della 54. Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia. Round the Clock, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, si focalizza sul tema della sostenibilità e vede tra gli artisti invitati molti associati. I temi sollevati si sposano con una richiesta sempre più pressante di interrogarsi sul futuro delle risorse del pianeta e sulla necessità dell'arte contemporanea di indagare tutti gli aspetti della vita odierna. Questo evento s’innesta in altri eventi ad indirizzo ambientale da me curati che hanno generato scatolabianca heART @ brain, un programma di mostre, dibattiti, situazioni rivolti al tema dell’eco compatibile, delle fonti energetiche pulite, di un’arte attenta alle problematiche del vivere civile e incentrata sui concetti di postproduzione e riciclo. Abbiamo esposto a Berlino, Lugano, Roma, Bali mentre scatolabianca project room @ galleria delle Cornici, Lido - Venezia è la sede di massima sperimentazione e intorno a questo progetto sta effettuando una tesi un gruppo di giovani laureandi dell’Università di Cà Foscari di Venezia.
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Nel cuore di Milano, da fine anno, sarà operativa la sede principale scatolabianca(etc.) il cui nome nasce dall’attitudine culturale dell’associazione che prevede un andamento diacronico e sincronico, dalla Scatola Bianca di Marcel Duchamp all’etc. di Fabio Mauri, dalle generazioni dei grandi artisti storicizzati che hanno germinato i rami più prolifici, alle nuove leve di artisti che quegli avanzamenti e quelle proposte le sanno guardare.
Ora siamo stati selezionati per Independents2, Art Verona, dedicata alle nuove esperienze creative indipendenti. Questa manifestazione così come 
The Others che si svolgerà parallela ad Artissima non fanno che confermare ciò che io penso rispetto a questo periodo di evoluzione necessaria che vede nelle iniziative più snelle, coraggiose, sperimentali e alternative la più ficcante contemporaneità.
a cura di martina cavallarin

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