RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 11 marzo 2012

"Andrés David Carrara. Essenze" a cura di Alberto Agazzani

Altro punto messo a segno da Alberto Agazzani! Dove? In quel luogo dove arte, cultura e "lo star bene" si uniscono per educare al bello: lo Spazio Art E' di Reggio che vedrà in futuro esporre anche l'amico Giuseppe Bombaci e il grande Carlo Cane. Da vedere...

"Andrés David Carrara. Essenze" a cura di Alberto Agazzani

Spazio Art E' - Reggio Emilia
via Battaglione Toscano 1/b
17 marzo - 19 aprile 2012
 
Essenze.

O forse sarebbe stato meglio scrivere “Assenze”? Ogni assenza contiene un'essenza: come sarebbe possibile altrimenti? Un'assenza presuppone una presenza, un essere che, per quanto remoto, sopravvive nel presente. Tutta l'espressività e la conseguente poetica di Andrés David Carrara si basa sull'idea di un'immagine che si carica della persistenza del ricordo, di un'immagine assente dunque, che si concede, svela e rivela oltre ogni apparente bagliore. E' la reazione pittorica (rassegnata?) al “troppo”, al collasso parossistico dei sensi, al loro ossessivo bombardamento in una modernità sempre affannosa, senza requie, senza silenzio. Alla frenesia di un tempo che scorre freneticamente oltre ogni umanità, Carrara contrappone la lentezza del singolo, il silenzio di un canto sospeso, rivelatore di vibrazioni dimenticate o forse di emozioni, desideri, ricordi mai completamente vissuti. Una pittura di ombre prima ancora che di luci, profondamente nordica nella sospensione fisica e metafisica (come non pensare immediatamente ad Hammershoi, Liljefors o a Prins Eugen?) eppure appassionata e malinconica come un fado o una poesia di Pessoa. L'irreale contro l'iperreale. Il silenzio contro il frastuono. E il tempo che si fa spazio, ritagliando immagini che appartengono più al mondo dei sogni che a quello degli umani.


Alberto Agazzani

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