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giovedì 6 gennaio 2011

Reload - Prototipo d'intervento culturale urbano - Roma

Quanti esempi da seguire!!! Questo, civile, coinvolgente, democratico, mi ha veramente colpito. Quando vengo a conoscenza di simili iniziative mi pongo sempre un quesito: quante cose intelligenti e a costi tutto sommato contenuti si potrebbero fare in nome dell'arte e la cultura? ed invece spesso... mah..., mi auguro veramente che iniziative del genere abbiano sempre più seguito e successo! 



Reload - Prototipo d'intervento culturale urbano - Roma

Dal 10 gennaio al 5 marzo le ex officine di via Ghisleri, nel quartiere romano del Pigneto, ospiteranno Reload, prototipo di un modello d’intervento culturale nella città, diffuso in tutta Europa, e anche negli Stati Uniti del dopo-crisi economica, che riutilizza temporaneamente spazi vuoti ricaricando di energia creativa edifici che hanno esaurito la propria funzione origin
aria.

Tre gli obiettivi: mettere a disposizione degli artisti uno spazio estremamente flessibile; portare interventi culturali in aree cittadine e sociali nuove; creare una micro-sistema economico nel settore della cultura.

Per la prima volta a Roma 3000mq di un’ex officina automobilistica saranno il centro propulsore di Reload , progetto che si sviluppa in due mesi di sperimentazione artistica dedicati alle arti visive e alle contaminazioni con l'architettura e la performance.

Costruire il prototipo di una nuova struttura culturale flessibile è simile a progettare un software open source estremamente leggero e versatile che possa girare nel “sistema operativo” di una città per proporre soluzioni più avanzate a problemi atavici. In un momento di difficoltà nell’investimento economico sulla cultura la riflessione di Reload porta alla volontà di realizzare un prototipo a bassissimo budget che si basa su un sistema di partnership tecniche che pur non avendo nessun costo reale rendono possibile l’iniziativa.
Da un punto di vista culturale, invece, Reload cerca di confrontarsi principalmente con le domande che restano senza risposta all’interno del sistema dell’arte attuale. In questo caso sono due: la crisi degli spazi no-profit a Roma determinata dalla mancanza di un supporto istituzionale e la necessità di maggiore dialogo fra critici e artisti.

Per dare risposta a queste urgenze Reload organizzerà i suoi spazi e la sua attività secondo quattro progetti:

Share: la sala principale dell’edificio sarà gestita a rotazione da quattro delle principali associazioni no-profit di arte contemporanea della città sul modello dei grandi spazi nord-europei messi a disposizione di diversi gruppi di curatori ed artisti che li co-gestiscono. Ogni due settimane sarà realizzata una mostra a cura di un gruppo diverso tra: 26cc, Condotto C, 1:1 projects, Opera Rebis.

Tunnel: un tunnel lungo 50 metri e largo 5 viene messo a disposizione di otto curatori che svilupperanno mostre di una settimana ognuno. Lo spazio cerca di assolvere il ruolo di quelle project-room che, pur auspicate da tutto il sistema dell’arte romano, non hanno ancora trovato modo di essere inserite nelle strutture istituzionali. Inoltre il ritmo serrato della proposta tende a creare indirettamente un confronto e un dialogo fra i principali critici dell’ultima generazione: Angel Moya Garcia, Cecilia Casorati e Cecilia Canziani, Emilia Giorgi, Ilaria Gianni, Alessandro Facente, Micol Di Veroli, Gianluca Brogna, Pietro Gaglianò.

Perform: i diversi spazi dell’intera struttura saranno aperti ad un programma di performance “di confine” realizzate da artisti provenienti dalle arti visive e dalle arti performative, due mondi che si osservano reciprocamente molto poco. Questo spaccato è un modo per avere l’occasione concreta di tentare uno sguardo trasversale sulla performance contemporanea attraverso il lavoro di: Myriam Laplante, Muta Imago, Stefano Taiuti, Gianni Piacentini.

Windows: è un ciclo di due tavole rotonde “tecniche”, ma aperte al pubblico, legate ai temi propri di Reload che vedranno impegnati tutti gli attori del sistema della cultura, dalle istituzioni, ai direttori di musei pubblici, ai collezionisti, fino alle realtà indipendenti. Il primo incontro verterà sulla situazione degli spazi no-profit in Italia, il secondo sull’uso temporaneo degli spazi.


Ogni lunedì, durante i due mesi di attività, inaugureranno due eventi all’interno dello spazio per un totale di 12 mostre, 4 performances, 2 tavole rotonde + un archivio aperto.


Il progetto Reload è ideato e diretto da Gian Maria Tosatti

Il coordinamento organizzativo è di Luigi Coluccio

Collaborazione all’organizzazione di Paola Caridi

Capo tecnico è Massimiliano Giuliani

Main partner dell’iniziativa è il Gruppo Rosati

Partner per la comunicazione è Sup3rstudio


Ufficio Stampa:


· Martina Suozzo - martina.suozzo@gmail.com 349 0758612

· Chiara Lorenzetti - ch.lorenzetti@gmail.com 339 1689010
· Caterina Giordano - caterinafrancesca.giordano@gmail.com 339 8824623


Info:
www.reloadroma.com


I PROGETTI

SHARE

26cc
dal 10 al 22 gennaio
progetto: Leggere
L’intervento non ha alcuna valenza simbolica ed è così composto: scegliamo alcune persone che lavorano nell’arte e nella cultura, chiediamo di indicarci un testo che a loro parere tutti debbano conoscere, realizziamo due letture pubbliche dei testi raccolti, costruiamo un luogo per la lettura: un giardino, con piante, fiori, panchine e fotocopie e lo lasciamo alla cura di chi visita la mostra.

Condotto C
dal 24 gennaio al 5 febbraio
progetto: Untitled
Un paradossale luogo sacro a tre navate. Sui fianchi non ci sono santi, ma parcheggi, in cui dei mini-atelier rappresentano l'intervento peculiare dell'artista, l'officina da cui si muove. Gli artisti coinvolti sono: Andrea Aquilanti, Marco Bernardi, Alessandro Bulgini, Antonello Bulgini, Federico Cavallini, Mariana Ferratto, Silvia Giambrone, Claudio Martinez, Chiara Mu, Matteo Saccomani, Fabio Scacchioli, Valio Tchenkov, Chiara Tommasi.

1:1 projects
dal 7 al 19 febbraio
progetto: Accademia del tempo libero
Dodici incontri, dodici lezioni aperte, costruite attraverso un piccolo vocabolario di termini e temi che ricorrono nel nostro quotidiano. Ogni lezione è affidata a un relatore: participeranno su base volontaria e donando il proprio tempo, condividendo le proprie competenze e i propri interessi con il pubblico giornalisti, architetti, sociologi, artisti e curatori.

Opera Rebis
Dal 21 febbraio al 5 marzo
Progetto: STORMED
Accostando le sonorità atmosferiche di Netherworld alle forme pure e leggere di Eliana Heredia sospese all’interno di un monumentale spazio post-industriale, STORMED evoca lo stato d’instabilità ma anche la fascinazione prodotti dall‘incapacità di prevedere, controllare, misurare, quantificare il dato naturale.


TUNNEL

Pietro Gaglianò
dal 10 al 15 gennaio
progetto: The Wall (archives)
Il progetto consiste nella creazione di un archivio compilato attraverso i contributi formali o teorici di artisti, curatori, professionisti di diverse discipline sul concetto di muro, inteso nella sua declinazione geopolitica, sociale, morale. L’archivio si muove di città in città ampliandosi col lavoro degli artisti incontrati nel percorso.
Alla fine della mostra nel tunnel l’archivio resterà aperto e consultabile in uno degli altri spazi di Reload. Durante i due mesi del progetto il curatore incontrerà gli artisti di Roma e li inviterà ad aggiungere propri file all’archivio.

Ilaria Gianni
dal 17 al 22 gennaio
progetto: Curator's Table / Il tavolo del curatore
Curator's Table intende mettere in mostra la fase di ricerca curatoriale. Se solitamente viene esposto il lavoro dell’artista e discusso il processo che risiede dietro lo sviluppo di un opera d’arte, Curator’s Table presenta le fasi di sviluppo inerenti l’idea del curatore, frutto di un percorso continuo e costante.

Micol Di Veroli
dal 24 al 29 gennaio
progetto: Souvenir d’hôpital
Con questa nuova opera video Luana Perilli torna a rafforzare la sua indagine sulla consistenza dei luoghi e degli oggetti, riorganizzando le strutture percettive dello spettatore che si trova così ad assistere ad una sequenza spartana e straniante la quale si trasforma in dramma puro poiché scevra da qualsiasi componente drammatica.

Cecilia Casorati e Cecilia Canziani
dal 31 gennaio al 5 febbraio
progetto: On Curating
Le opere d’arte – non siamo primi a dirlo – non rispondono ad alcuna domanda, ma dietro ogni mostra c’è sempre una domanda. On Curating è una specie di backstage; l’ascolto di ciò che, presumibilmente, accade prima che le domande diventino visibili e visitabili.

Gianluca Brogna
dal 7 al 12 febbraio
progetto: Corpus
Metamorfosi dei significati e alterazione dei significati, Corpus è un'indagine sulla percezione e sulla trasfigurazione compiuta dagli artisti Maria Milano e Alessandro Rosa. Materia in mutamento come elemento di riflessione sull'alterazione delle pratiche di persistenza.

Alessandro Facente
dal 14 al 19 febbraio
progetto: In the long tunnel we are all alive
Un focolaio culturale a sostegno di un luogo non deputato che sceglie la cultura come profitto alternativo. Alessandra Rosini (1979), Mitzi Pederson (1976), Gianni Politi (1986) e Tom Pnini (1981) compongono un’idea curatoriale che mira a sostenere la produzione italiana confrontandola con quella straniera, dove la suggestione reciproca sta alla base di un dialogo necessario che dimostri permeabilità e contaminazione promiscua.

Emilia Giorgi
dal 21 al 26 febbraio
progetto: Riti Planetari
2A+P/A e Salottobuono trasformano il tunnel espositivo in una caleidoscopica narrazione urbana. Edifici monumentali e architetture parassite, spazi millenari e strutture temporanee si offrono come palcoscenici per riti e cerimonie sconosciute.

Angel Moya Garcia
dal 28 febbraio al 5 marzo
progetto: Il principio di realtà
Un intervento spaziale di Enrico Vezzi. Una ricerca sulla identità e la traccia di un tentativo di relazione confluiscono attraverso la divisione visiva dello spazio esattamente a metà, sollevando l’urgenza di riformulare la concettualizzazione della soggettività ed evidenziando le caratteristiche fisiche e mentali del luogo e anche di questo momento storico, diviso tra il rinnovamento e la conservazione.


PERFORM

Myriam Laplante
17 gennaio
opera: Terapia
Una terapia di gruppo psichedelica-supportiva di tipo cognitivo-comportamentale adatta per il trattamento di molti tipi di disturbi psicologici e psichiatrici in particolare nella gestione dei disturbi d'ansia e dell'umore, ed altre forme sindromiche innescate da questo mondo di merda. I suoi tassi di efficacia, a livello di riduzione sintomatologica in diverse forme psicopatologiche, sono, in teoria, valutati come buoni.

Muta Imago
31 gennaio
opera: ReTour
L’impressione di un movimento continuo, moltiplicato, numeroso: il suo scintillio, la sua delicatezza armonica. Una quantità in(de)finita di figure attraversa uno spazio finito, un taglio di spazio, un’inquadratura.

Stefano Taiuti
14 febbraio
opera: T’amo, pio bove?
Primo approccio alla solitudine.
In forma di mobile tableau vivant una visione si innesta negli spazi, giocando con i limiti e le profondità architettoniche.

Gianni Piacentini
28 febbraio
opera: : Partita bianca (incontro ineguale di calcio)
Una partita notturna per giocatori tutti con la stessa muta bianca senza numero. Un incontro di calcio inatteso.
Due squadre si affrontano in un incontro di calcio ridotto, indoor e fuori campionato, come un sogno notturno,
con i giocatori vestiti in bianco per una performance/manifestazione di sport collettivo in cui il singolo giocatore
viene individuato in gioco in quanto persona uguale a tutte le altre.

Gli spazi indipendenti
21 gennaio ore 17.00
Tavola rotonda sulle potenzialità degli spazi no-profit in Italia. Momento di lavoro collettivo per portare
all’attenzione problematiche critiche, buone pratiche e soluzioni per sostenere gli spazi indipendenti come anello
di congiunzione fondamentale fra le realtà museali e quelle commerciali in un momento in cui a Roma si sta
registrando una forte crisi. Analizzeranno la situazione esponenti delle istituzioni, del mondo del collezionismo
privato, e della galassia no-profit.

L’uso temporaneo di spazi
25 febbraio ore 18.00
Tavola rotonda sulle potenzialità culturali, economiche e di ricaduta sul territorio di una pratica come l’utilizzo a
fini culturali di spazi temporaneamente vuoti. A parlarne, proponendo ipotesi percorribili di sviluppo del prototipo
proposto da Reload, saranno rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura e dell’imprenditoria privata.

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