RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 6 gennaio 2011

Pechè donare all'arte?

Esiste un neologismo fra il popolo della rete e dei social-network: il verbo "bannare". Quando si trova scritto "mi hanno bannato questo link... piuttosto che questo post", significa che l'oggetto in questione è stato cancellato. Da chi? spesso nessuno lo sa. Una vera e propria censura! La notte scorsa avevo "condiviso" (altro termine in voga su Facebook) un link sul mio profilo di Fb. Questa mattina non esiste più la possibilità di visualizzarlo... Ho fatto quindi una ricerca e dopo vari tentativi ho ritrovato il testo originale che nel frattempo era stato copiato su diversi blog... eccolo qui per voi, merita essere letto!


Pechè donare all'arte?

Investire nella cultura è un modo per partecipare attivamente nella società, infatti lo Stato Italiano incentiva queste iniziative con la deducibilità di queste erogazioni in denaro verso enti culturali sia pubblici che privati.

Da Tafter.it ecco il testo dettagliato

"La cultura delle erogazioni liberali

Il 31 gennaio 2011 è l’ultimo giorno messo a disposizione dal MiBAC per quanti vogliano dichiarare le erogazioni liberali effettuate nell’anno 2010 a favore della cultura. All’interno della categoria “erogatori”, troviamo due tipologie di soggetti, entrambi regolati dal Testo Unico delle Imposte sul Reddito (D.P.R. 917/1986): le persone fisiche e/o gli enti non commerciali e le imprese. Per i primi, ai sensi dell’art.15 lettera h), è prevista una defiscalizzazione dell’imposta lorda pari al 19% delle erogazioni liberali in denaro sostenute dal contribuente a favore di attività intese a promuovere iniziative in campo artistico e culturale. In tal caso, l’erogatore dovrà, inoltre, stipulare una convenzione in forma scritta (se il beneficiario dell’erogazione è un ente pubblico) o accordo corredato di tutte le specifiche necessarie se si tratta di erogazione diretta ad una persona giuridica privata senza scopo di lucro. Particolare interesse riveste la seconda categoria di erogatori, le imprese, alle quali spetta la “totale deducibilità delle erogazioni liberali in denaro da parte di soggetti titolari di reddito di impresa a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e di associazioni legalmente riconosciute, per lo svolgimento dei loro compiti istituzionali e per la realizzazione di programmi nei settori dei beni culturali e dello spettacolo”.
Il recente D.M. del 19 novembre 2010, che modifica il precedente D.M. 3 ottobre 2002 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha in parte semplificato gli obblighi di comunicazione degli erogatori e dei beneficiari, i quali sono chiamati a dichiarare le erogazioni elargite e ricevute rispettivamente al sistema informativo dell’Agenzia delle Entrate del Ministero dell’Economia e delle Finanze (per via telematica) e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento. Quest’ultimo è tenuto a comunicare entro il 31 marzo l’elenco dei soggetti erogatori e l’ammontare delle erogazioni liberali effettuate.
Per quanto concerne i dati relativi all’anno 2009, il cui importo complessivo delle erogazioni liberali ha totalizzato una quota pari a Euro 51.993.701,47, si è registrato un leggero decremento dei contributi delle imprese a favore della cultura e dello spettacolo rispetto all’anno precedente, con particolare preferenza per quest’ultimo rispetto al settore culturale (56% dell’ammontare complessivo delle erogazioni a fronte del 44%). In particolare, le regioni che hanno maggiormente beneficiato delle erogazioni sono state Lombardia (Euro 10.571.862,25), seguita dal Lazio (Euro 4.386.767,00), dall’Emilia Romagna (Euro 3.125.284,81) e dalla Campania (3.109.847,89). Segue, infine, il Veneto, che ha ricevuto Euro 2.961.424,74.
Passando in rassegna l’elenco dei soggetti beneficiari riportati dalla circolare del MiBAC, si evidenzia la presenza di numerose istituzioni culturali prestigiose, come la Fondazione del Teatro alla Scala, che nel 2009 ha beneficiato di € 5.720.000,00, assieme alla Fondazione Teatro Di San Carlo, con un importo di € 2.072.447,55, a cui fanno seguito: la Fondazione Accademia Nazionale Di Santa Cecilia con € 2.055.000,00, la Fondazione Sorgente Group-Istituzione per l’Arte e la Cultura con € 2.000.000,00, la Fondazione Giorgio Cini Onlus con € 1.000.000,00, la Fondazione Sorrento con € 968.620,00.
Se si fa riferimento, invece, ai soggetti erogatori, troviamo aziende quali Intesa San Paolo Spa, Sorgente Sgr Spa, Enel Spa, Banca Popolare Di Milano, Mapei Spa, A2a Spa, Iride Spa, Fondazione Cassa Di Risparmio Di Bologna, Assicurazioni Generali Spa, Banca Nazionale del Lavoro Spa, anche se, come si precisa nel documento, “non manca il contributo d’imprese più piccole anche a favore delle fondazioni e delle associazioni meno note”.
Quest’ultimo passaggio rappresenta forse il punto chiave della questione delle erogazioni liberali a favore della cultura in Italia, ovvero, i più cospicui contributi delle imprese per il settore culturale vanno alle istituzioni più importanti, a quelle che, in altri termini, garantiscono apparentemente un ritorno di immagine. Affinché i contributi vengano elargiti in modo più equilibrato, realizzando l’obiettivo comune di “investire nella crescita economico-sociale del Paese”, va da sé che l’investimento maggiore andrebbe fatto nell’educare alla “cultura delle erogazioni”, come sembra suggerire timidamente la proposta di Emma Mercegaglia di alzare dal 19% attuale al 30% l’aliquota da applicare alla detrazione fiscale, in modo tale che il mecenatismo diventi finalmente una pratica diffusa anche in Italia e non sempre e solo un modello estero da importare.

Riferimenti:
www.beniculturali.it"

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