RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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martedì 4 gennaio 2011

‎"Non c'è nulla da dire: c'è solo da essere, c'è solo da vivere." (Piero Manzoni, 1960)



Piero Manzoni è stato per me pura rivelazione. Ma ovviamente non necessariamente lo deve essere per tutti. Ancora oggi la stragrande maggioranza delle persone ironizzano sull'opera di Manzoni... basti pensare al "rumore" che ne scaturisce ad ogni nuova aggiudicazione di un "fiato d'artista" o di una "merda d'artista"... 
Ero ancora studente quando rimasi completamente rapito dalla personalità di questo artista. Esistono centinaia di trattati sull’uomo e sull’opera Manzoni. Quindi queste mie poche righe non aggiungo altro a quanto già detto e scritto da personaggi ben più noti, preparati e colti del sottoscritto.
È solo mia necessità scrivere di cose e fatti che mi coinvolgono e Manzoni è una di esse.
In questi giorni mi è capitato di avere fra le mani un “corpo d’aria”, più noto come “Fiato d’Artista”. È stato emozionante! Incredibile come l’arte, in questo caso un palloncino “essiccato” incollato su una piccola tavoletta di legno, mi permetta ancora di emozionarmi. Dopo tanti anni di mercato, aste, fiere, libri, studi…
È nato così questo post e le riflessioni contenute in esso.
Oggi potrebbe essere quasi banale incrociare un artista come Piero Manzoni, proprio perché è già esistito.
Ma è ancora possibile un rinnovamento culturale come quello che mise in atto l’artista in questione?
La riflessione che voglio fare è proprio questa:
quanti dei giovani artisti oggi, sono in grado di mettere in atto una tale “rivoluzione”, di pensiero, gusto e ricerca, con addirittura tutti i mezzi a loro disposizione (comunicazione, tecnologia, media)? Cosa manca? Stimoli? Contesto socio-culturale? Energie? Non penso. I presupposti sono grosso modo gli stessi. Sono passati poco più di 50 anni ma il fervore, è lo stesso. I giovani, sono gli stessi. Forse manca solo un po’ di coraggio. Da parte di tutti. Noi “addetti” e loro “artisti”. Manca la curiosità. La voglia di dire la propria in maniera personale, intima. Lontano dall’inseguimento della sola notorietà o del solo apprezzamento.
Manzoni era un “folle”, un “menestrello” e un “genio”. Il manifesto vivente del concetto di bellezza dell’arte del xx secolo, intesa come bellezza intellettuale e non puramente estetica. Dove la rappresentazione non è solo descrizione della facoltà del vedere ma la capacità di percepire, sentire.
Quando “scoprii” Manzoni, poco più di trent’anni fa, ero combattuto: fra essere artista o studioso dell’arte. Ho scelto l’America. Sono diventato gallerista. Gallerista con ancora oggi la capacità di emozionarsi non solo davanti ad un assegno, ma soprattutto davanti alla grandezza dell’arte.
p.s. l’opera di Manzoni che ho avuto fra le mani appartiene ad un amico collezionista e non gliela ho venduta io… purtroppo!


Biografia di Piero Manzoni (da:http://www.pieromanzoni.org )

Piero Manzoni nasce il 13 luglio del 1933 a Soncino (Cremona). Cresce a Milano, trascorrendo le vacanze estive ad Albisola Marina, in Liguria, dove la famiglia frequenta Lucio Fontana, il fondatore dello Spazialismo.
Nel 1956 Manzoni debutta alla "IV Fiera mercato" del castello Sforzesco di Soncino. L'anno successivo partecipa alla mostra "Arte Nucleare", presso la galleria San Fedele di Milano: dipinge sagome antropomorfe e quadri conimpronte di oggetti. Realizza inoltre i primi Achromes (1957), grandi superfici bianche imbevute di colla e caolino (un'argilla bianca impiegata nella produzione della ceramica).
Nel 1958 espone insieme a Lucio Fontana e ad Enrico Baj. Inizia la collaborazione con Enrico Castellani e Agostino Bonalumi. Nel 1959 fonda la rivista "Azimuth" e la Galleria Azimut.
Lo stile di Manzoni diviene sempre più radicale. Supera la superficie del quadro e propone una serie di opere provocatorie, insofferenti nei confronti della tradizione:
  • le Linee tracciate su strisce di carta, arrotolate e chiuse in un tubo di cartone (la più lunga, creata ad Herning, in Danimarca, nel 1960, grazie al mecenatismo di Aage Damgaard, misura 7200 metri);
  • Corpi d’aria e il Fiato d'artista (palloncini contenenti il fiato di Manzoni);
  • le Uova scultura, autenticate dalle impronte digitali dell'artista;
  • le Basi magiche, piedistalli sui quali chiunque può diventare un'opera d'arte;
  • nuovi Achromes, realizzati con i materiali più vari, dalla fibra di vetroai pani plastificati, alcuni rigorosamente bianchi, altri in colori fosforescenti.
Il 21 luglio del 1960, Piero Manzoni presenta alla Galleria Azimut di Milano una delle performance più famose: la Consumazione dell'arte dinamica del pubblico divorare l'arte. L'artista firma con l'impronta del pollice alcune uova sode che vengono consumate sul posto dal pubblico.
Nel 1961, alla Galleria La Tartaruga di Roma, Piero Manzoni firma per la prima volta degli esseri umani trasformandoli in Sculture viventi. Nello stesso anno pone in vendita le scatolette di Merda d'artista.
Nel 1962, Manzoni progetta con l'editore Jes Petersen la pubblicazione di un libro dalle pagine bianche: "Piero Manzoni. The Life and the Works".
Il 6 febbraio 1963, Manzoni muore improvvisamente di infarto a Milano, nel suo studio.


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