Iniziano a prolificare le comunicazioni relative ad Arte fiera Bologna ed annessi eventi collaterali.
Il primo che sottopongo alla'attenzione dei lettori è questo, che vede tra gli altri, come partecipante anche Giulio Zanet già finalista dell'ultima edizione del Premio Patrizia Barlettani
IL NUOVO MANUALE DI ISTRUZIONI PER L’USO DEI SEX TOYS
REALIZZATO DAGLI ARTISTI CRISTIAN GROSSI, ESTER GROSSI, MATTEO QUINTO E GIULIO ZANET
UN PROGETTO A CURA DI ADELE DELL’ERARIO
18 GENNAIO > 29 GENNAIO 2012
INAUGURAZIONE MOSTRA MERCOLADY 18 GENNAIO ORE 18.30
+ tributo ai classici anni ’50 di Christian Rainer
“Scusate non è qui la sede dell’Unicef?”. Poi entra un altro tipo che subito dice “In realtà sono qui perché vorrei fare un regalo scherzoso ad un’amica”.
Io sono in un sexy shop, uno qualunque per alcuni, per altri invece no, e mi piacerebbe ogni tanto ricevere un regalo scherzoso. Talmente scherzoso da farmi pensare prevalentemente al mio piacere, e con il mio piacere al mio corpo, e con il mio corpo alla mia testa, e con la mia testa alla mia identità.
Tutto questo è davvero possibile? Probabilmente sì o forse alla mia identità c’ho pensato anche altrove.
“La sede dell’Unicef è pochi metri più avanti” sento rispondere, e se l’identità è anche ricerca, oggi voglio cercare.
Questo ce l’ho già. Questo invece cos’è? Bello questo in ceramica!
Scelgo quattro oggetti.
Les petits bonbons, una candela che una volta accesa diventa una crema per massaggi;
il numero 26 del 2009 di Butt, The Homosexualist Quarterly;
Original Joydivision-Latex Satisfation, uno spray per la manutenzione di indumenti in lattice e
Raunch girl, un documentario che Giangiacomo De Stefano ha realizzato nel 2011.
Poi mi chiedo se realmente dietro ogni oggetto esista un’identità.
L’esibizionismo, il tatto, le categorie, la maschera, la pelle.
Decido quindi che per ognuno di essi venga scritto un nuovo manuale di istruzioni, così regalo questi oggetti a quattro artisti:
Cristian Grossi,
Ester Grossi,
Matteo Quinto
e Giulio Zanet.
Attraverso la loro creatività compaiono le bugie e le verità di una nuova soluzione per l’uso e la soluzione ci appare con un’altra notazione fonetica: qualsiasi oggetto può conservare o nascondere un’identità, ma può anche finire in un dizionario privo di ordine alfabetico, senza il limite del monolingue, e aprirsi.
Per alcuni questo può essere uno scherzo, certo.
Per altri stiamo parlando di farmaci del piacere, e allora ecco che gli artisti scriveranno un nuovo bugiardino da interpretare.
Adele Dell’erario
www.betty-books.com
Via Rialto, 23/a Bologna
lunedì-sabato 16.30-19.30
Art White Night sabato 28 gennaio h 20.00 > 24.00
+39 339 8177117
18 GENNAIO > 29 GENNAIO 2012
INAUGURAZIONE MOSTRA MERCOLADY 18 GENNAIO ORE 18.30
+ tributo ai classici anni ’50 di Christian Rainer
“Scusate non è qui la sede dell’Unicef?”. Poi entra un altro tipo che subito dice “In realtà sono qui perché vorrei fare un regalo scherzoso ad un’amica”.
Io sono in un sexy shop, uno qualunque per alcuni, per altri invece no, e mi piacerebbe ogni tanto ricevere un regalo scherzoso. Talmente scherzoso da farmi pensare prevalentemente al mio piacere, e con il mio piacere al mio corpo, e con il mio corpo alla mia testa, e con la mia testa alla mia identità.
Tutto questo è davvero possibile? Probabilmente sì o forse alla mia identità c’ho pensato anche altrove.
“La sede dell’Unicef è pochi metri più avanti” sento rispondere, e se l’identità è anche ricerca, oggi voglio cercare.
Questo ce l’ho già. Questo invece cos’è? Bello questo in ceramica!
Scelgo quattro oggetti.
Les petits bonbons, una candela che una volta accesa diventa una crema per massaggi;
il numero 26 del 2009 di Butt, The Homosexualist Quarterly;
Original Joydivision-Latex Satisfation, uno spray per la manutenzione di indumenti in lattice e
Raunch girl, un documentario che Giangiacomo De Stefano ha realizzato nel 2011.
Poi mi chiedo se realmente dietro ogni oggetto esista un’identità.
L’esibizionismo, il tatto, le categorie, la maschera, la pelle.
Decido quindi che per ognuno di essi venga scritto un nuovo manuale di istruzioni, così regalo questi oggetti a quattro artisti:
Cristian Grossi,
Ester Grossi,
Matteo Quinto
e Giulio Zanet.
Attraverso la loro creatività compaiono le bugie e le verità di una nuova soluzione per l’uso e la soluzione ci appare con un’altra notazione fonetica: qualsiasi oggetto può conservare o nascondere un’identità, ma può anche finire in un dizionario privo di ordine alfabetico, senza il limite del monolingue, e aprirsi.
Per alcuni questo può essere uno scherzo, certo.
Per altri stiamo parlando di farmaci del piacere, e allora ecco che gli artisti scriveranno un nuovo bugiardino da interpretare.
Adele Dell’erario
www.betty-books.com
Via Rialto, 23/a Bologna
lunedì-sabato 16.30-19.30
Art White Night sabato 28 gennaio h 20.00 > 24.00
+39 339 8177117
Nessun commento:
Posta un commento