RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 1 settembre 2012

ANDREA CHIESI - Scomparse - a cura di Mario Bertoni

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Merita, davvero!!! 

 
 Festival filosofia 2012 – sulle cose
14-15-16 settembre
ANDREA CHIESI
Scomparse
Curatore: Mario Bertoni
Paggerie di Palazzo Ducale, Sassuolo
Ispirandosi alle recenti residenze a New York e Berlino, l’artista espone una serie di dipinti che indagano sulle cose andate. Strutture abbandonate, residui di un uso che le ha rese oggetti di consumo per lasciarle ora ad un’apatica inutilità; luoghi che hanno prodotto le cose, divenuti sterili simulacri della loro genesi; o, ancora, un mondo mentale in cui le cose sono scomparse o non sono semplicemente mai esistite.
Dal testo in catalogo di Mario Bertoni: …Chiesi è venuto sviluppando, non una pittura di rappresentazione, bensì uno studio attento e capillare per estrarre dal reale tutto ciò che lo proietta in una zona indeterminata, dove specularità, riflessi, geometrie, volumetrie strutturano il campo visivo e diventano gli autentici protagonisti del suo universo, che è denso e polidirezionato, e in cui la trasparenza e l’elementarità sono un punto d’arrivo, non di partenza: certo, nello stesso modo capillare un attento osservatore riconosce il tal ponte o il tal canale o quella fabbrica, ma poi i titoli depistano e fanno balenare differenti interpretazioni e riferimenti (Kryptoi, Ucronie, Perpetuum, Chaos, come di un mondo dark attestato nell’undergound), per di più accrescendo il senso della distanza, perché la numerazione progressiva dice di opere elaborate in serie, realizzate per cicli successivi, facendo presagire un’epopea piuttosto che appuntare l’attenzione su quella struttura industriale.
Andrea Chiesi (Modena 1966) è uno degli artisti italiani più importanti della sua generazione, da anni dipinge ad olio su tela di lino il paesaggio contemporaneo, concentrandosi soprattutto su strutture industriali o luoghi che attraverso la pittura diventano astrazioni mentali. Mostre personali recenti: Io rifletto, Guidi&Schoen, Genova (2011); Perpetuum Mobile, X-Lab, Berlino (2011); Beyond Time, Nohra Haime, New York; Comunità di memorie, D406, Modena; Elogio dell’ombra, Otto Gallery, Bologna (2009); Kryptoi, Corsoveneziaotto, Milano (2008). Ha vinto il Gotham Prize dell’Istituto Italiano di Cultura di New York (2012), il I Premio Terna (2008) e il V Premio Cairo (2004). Ha partecipato alla LIV Biennale di Venezia, Padiglione Emilia Romagna (2011). Tra le collettive principali: Connectivity, Chelsea Art Museum, New York (2009); Arte Italiana 1968-2007, Palazzo Reale, Milano (2007); Bologna Contemporanea GAM, Bologna (2005); Clip’it, Fondazione Sandretto, Torino (2005); Anteprima Villa Manin, Udine (2004); Generazioni/2, Galleria Civica, Modena (2002).
Mario Bertoni, nato a Modena nel 1950, laureato in Filosofia, è ricercatore storico e critico militante. Tempi e forme: una ricerca sulle arti visive contemporanee (Torino, Hopefulmonster) riassume l'esperienza di vent'anni di lavoro, oscillando tra storia ed attualità. Curatore di mostre e monografie di artisti contemporanei, ha organizzato convegni e conferenze sui sistemi dell'arte.
Orari: venerdì 14 e sabato 15 dalle 9.00 alle 23.00. domenica 16 dalle 9.00 alle 21.00.
La mostra continua fino al 28 ottobre 2012 nei seguenti orari:  venerdì e sabato 16.00-20.00; domenica 10.00-13.00/ 16.00-20.00

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