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domenica 17 luglio 2011

Tra il sublime e l'idiota. L'umorismo nell'arte contemporanea italiana

Se il risultato è solamente simile alla mostra "LIVE-l'arte incontra il Rock" del Pecci allora tutti a Tolentino, in provincia di Macerata, dove l'arte diventa puro divertimento. A cura di Luca Beatrice con le preziose presenze di Sandro Chia, Vanni Cuoghi, Giuseppe Veneziano e tanti altri...

Tra il sublime e l'idiota. L'umorismo nell'arte contemporanea italiana
A cura di Luca Beatrice.

Giovedì 21 luglio, in occasione del suo 50° anniversario, la Biennale Internazionale dell’Umorismo di Tolentino inaugura la mostra TRA IL SUBLIME E L’IDIOTA, l’umorismo nell’arte contemporanea italiana.

Una nuova sfida “Biennale” per il curatore Luca Beatrice, che sceglie con uno sguardo non convenzionale le opere di 28 artisti che nella loro carriera hanno saputo usare il linguaggio dell’ironia per affron
tare in chiave critica il reale. A volte amplificandone gli aspetti tragicomici, altre diventando voce di denuncia sociale e offrendo un sorriso amaro, altre ancora dissacrandone i miti e regalando al pubblico l’occasione di riderci sopra.

Video, installazioni, sculture, disegni, dipinti dialogano tra loro e con le sale settecentesche di Palazzo Parisani Bezzi che li ospitano tra affreschi, arazzi, quadri, mobili e arredi d’epoca dando vita a un allestimento originale, in perfetta linea con lo spirito curatoriale.

In un momento storico nel quale spesso la realtà assume contorni grotteschi, “non ci resta che ridere” si potrebbe dire parafrasando il celebre film, anche l’arte contemporanea decide di non prendersi troppo sul serio e di “divertire divertendosi”. In risposta a chi la considera un mondo riservato a una stretta elite di seriosi intellettuali TRA IL SUBLIME E L’IDIOTA ne propone una lettura attraverso il mezzo dell’ironia dimostrando come sia possibile apprezzarla e goderne.
Questo il gioco proposto al vasto pubblico internazionale che visiterà la Biennale dell’Umorismo di Tolentino.

In mostra ibridazioni di linguaggi e media, metafore, simboli, allegorie, icone caricate di un particolare humour con un atteggiamento al tempo stesso derisorio e provocatorio, talvolta ingenuo e naif, altre più critico, paradossale e concettuale.

Cosi, ad esempio, la scultura di Alex Pinna Fucked Bird propone un inaspettato finale per l’infinita rincorsa tra Will. Coyote e Beep Beep schiacciando quest’ultimo sotto un’incudine. Francesco de Molfetta fa ingrassare il super eroe pipistrello trasformandolo in Fatman. Sandro Chia rilegge la mitologia classica dipingendo un cigno spudorato che importuna Leda (Leda and the Swan). E’ di Lorenzo Scotto di Luzio l’installazione nella quale un pollo viene massaggiato al ritmo incalzante delle frasi che si sentono durante i vernissage: “Bella mostra, complimenti, ecc…”.

Una sala è interamente dedicata a Aldo Mondino, uno degli artisti italiani che più hanno saputo usare l’ironia per dare vita a un’arte originale, ricca di rimandi storici e provocazioni contemporanee. In particolare saranno in mostra i lavori appartenenti alla sua “fase ludica”. Tra gli altri, la scultura Mamma di Boccioni e il lampadario Jugend Stilo.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testo critico di Luca Beatrice, edito da Silvana Editoriale.

In mostra opere di 

GABRIELE ARRUZZO 
BERTOZZI&CASONI 
NICOLA BOLLA 
ANGELO BUCARELLI 
SERGIO CASCAVILLA 
SANDRO CHIA 
VANNI CUOGHI 
FRANCESCO DE MOLFETTA 
PASQUALE DI DONATO 
FAUSTO GILBERTI 
ROBERT GLIGOROV 
THORSTEN KIRCHHOFF 
LOREDANA LONGO 
DOMENICO MANGANO 
PAOLO MAIONE 
PLINIO MARTELLI 
ALDO MONDINO 
GIANNI MOTTI 
LUIGI ONTANI 
LAURINA PAPERINA 
LUANA PERILLI 
GABRIELE PICCO 
ALEX PINNA 
LEONARDO PIVI 
MAYA QUATTROPANI 
LORENZO SCOTTO DI LUZIO 
GIUSEPPE STAMPONE 
GIUSEPPE VENEZIANO

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