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venerdì 22 aprile 2016

WELCOME IN NORTH KOREA



Oggi a Milano si svolto un grande evento che definirlo "artistico" è riduttivo. Si è presentato al pubblico il progetto "WELCOME IN NORTH KOREA" di Max Papeschi.
Vi avevo  già informati di questo, in un post precedente (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/04/finalmente-prende-il-via-il-grande.html).

Prima di spegare nel dettaglio il progetto nella sua completezza qualche scatto rubato di ciò che avvenuto in piazza Piemonte...







ed ora i dettagli...

WELCOME IN NORTH KOREA
Max Papeschi





 in collaborazione con



“Voi che vivete sicuri 
nelle vostre tiepide case, 
voi che trovate tornando a sera 
il cibo caldo e i visi amici: 
Considerate se questo è un uomo 
che lavora nel fango 
che non conosce pace 
che lotta per mezzo pane 
che muore per un si o per un no.” 



Primo Levi


“Con una risoluzione approvata a grande maggioranza, il 28 marzo 2014 il Consiglio Onu dei diritti umani ha condannato la Corea del Nord per le sistematiche, massicce e gravi violazioni dei diritti umani che continuano ad essere commesse nel paese.
Centinaia di migliaia di persone, si trovano in campi di prigionia politica e in altre strutture detentive del paese. Molte di loro non hanno commesso alcun reato se non quello “associativo”, dovuto al fatto di essere parenti di persone colpevoli di reati politici.”


Amnesty International

La Corea del Nord rivendica la scoperta dell'Unicorno, il mitologico cavallo magico con un corno sulla fronte: "Gli archeologi dell'Istituto di storia dell'Accademia delle scienze sociali" della Corea del Nord "hanno di recente riconfermato l'esistenza del rifugio del liocorno cavalcato da Re Tongmyong, fondatore del regno Koguryo (277 a.C.-668 d.C.)".
La notizia, che avrebbe tutti i caratteri di uno scherzo, è riportata con grande serietà e rilanciata dall'agenzia ufficiale, la Kcna.


ANSA



Premessa

In Corea del Nord esistono campi di concentramento nei quali vengono imprigionati e condannati ai lavori forzati  coloro che sono ritenuti responsabili di reati politici o contro lo stato.

Uomini, donne e bambini lavorano 7 giorni su 7 e sono trattati come schiavi.

I prigionieri vivono in piccole e sudicie capanne, con mura costruite con fango secco e il tetto di paglia e assi di legno marcito. In una stanza di circa 50 m2 trovano posto 30–40 detenuti, che dormono su semplici assi di legno.
La ventilazione degli ambienti è scarsissima e non c'è riscaldamento; d'inverno le temperature arrivano a -20 °C causando il congelamento e l'assideramento di diversi detenuti. La scarsa igiene e l'assistenza medica inesistente favoriscono inoltre la diffusione di malattie.

L'alimentazione dei prigionieri è scarsa e centellinata, dunque i prigionieri si riducono spesso a mangiare animali selvatici: ratti, serpenti, rane, salamandre, vermi e insetti, cosa tra l’altro vietata dalle regole del campo e causa di dure punizioni da parte delle guardie.

Torture, percosse ed esecuzioni sono all’ordine del giorno, le guardie possono abusare dei prigionieri a loro piacimento, senza alcuna limitazione.


Il Concept

Max Papeschi ci proietta in una dimensione parallela dove la mostruosità del regime di Pyongyang è camuffata ed edulcorata dalla propaganda di regime fino a renderla accattivante.

La dimensione ludico-giocosa si scontra con l’atrocità dei fatti narrati, creando un enorme cortocircuito semiotico in grado di attirare e possibilmente sensibilizzare l’attenzione del pubblico e dei media senza cadere nel didascalico. 



Il Progetto

L’istallazione del “Welcome to North Korea” è costituita da un gonfiabile alto 5 metri ispirato ai campi di concentramento nordcoreani nel quale si potrà entrare, avendo esso la struttura di un reale gonfiabile da parco giochi.

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Andranno ad integrare l’installazione alcuni tipici giochi a molla per bambini, sempre in tema con il regime, tra i quali: dei cavallucci in versione costumizzata aderenti alla grottesca propaganda di regime che vorrebbe l’unicorno come animale realmente esistito nel paese. Oppure nella versione bellica a forma di bomba atomica in riferimento al millantato programma nucleare nordcoreano.


 




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Il Tour



“Welcome to North Korea” è un’istallazione mobile pensata sia per esposizioni in location esterne (piazze, giardini e luoghi pubblici in generale) che per mostre in location interne (musei, gallerie private e altri spazi espositivi).

Il progetto si svilupperà  in un vero e proprio tour artistico che, alla stregua di quelli musicali, coprirà il maggior numero possibile di tappe in giro per il mondo, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale con il suo messaggio di denuncia.





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La collaborazione con Amnesty International 


 
Parte fondamentale del progetto sarà costituita dalla collaborazione dell’artista con Amnesty International, l’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani.

Durante le tappe del tour, insieme alle opere dell’artista, saranno infatti presentati una serie di pannelli espositivi con le stampe dei disegni eseguiti da ex detenuti, raffiguranti le torture subite, sul retro dei pannelli ci saranno descrizioni della vita all’interno dei campi di detenzione. Nelle piazze sarà inoltre presente un chiosco informativo a cura di Amnesty International, dove darà possibile informarsi e fare donazioni. 






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Giochi da tavolo, video e videogiochi.



Per la mostra saranno realizzati una serie di altri lavori tra i quali le rivisitazioni di famosi giochi da tavolo, come ad esempio la versione “dittatoriale” del celebre Indovina Chi (Indovina Kim). Saranno proiettati dei video animati in stile vintage, con i personaggi che cantano con la tecnica animata anni 50 del Syncro-Vox e ci sarà la possibilità di giocare con dei veri videogiochi a tema in stile anni 70/80. 




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Made in North Korea (Temporary Store)


Infine, le gallerie associate a questa operazione, saranno allestite per la durata della mostra come dei veri temporary store, nei quali sarà possibile acquistare oltre alle opere dell’artista anche dei gadget del finto brand “Made in North Korea”.




L’artista
 
 



Max Papeschi approda nel mondo dell’arte contemporanea alla fine del 2008, dopo un’esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Il clamore mediatico sollevato da una sua opera gigante affissa sulla facciata di un palazzo nel centro di Poznan in Polonia lo proietta sulla scena internazionale, rendendolo in pochissimo tempo uno dei giovani artisti italiani più apprezzati e conosciuti all’estero.

In soli 6 anni di attività ha realizzato più di un centinaio di mostre in giro per tutto il mondo. Nel 2014 è uscita in Italia la sua autobiografia “Vendere Svastiche e Vivere Felici” edita da Sperling & Kupfer (Gruppo Mondadori).

Per tutte le altre info

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