Il lavoro di Maurizio L'Altrella è molto interessante. Da stappare e fare decantare come un buon vino. A me è capitato così: la prima volta che ho guardato i suoi lavori li ho dovuti mettere un po' lì, da parte... solo dopo ne ho colto la completezza. Bravo!
"Good kids/bad kids?"
a cura di Olga Sgobio e Adriano Pasquali
Nell’epoca contemporanea l’arte subisce di continuo molteplici suggestioni. Viviamo in un tempo in cui la comunicazione ci sommerge di immagini, suoni, sensazioni che più delle volte ci assalgono passivamente. Le opere di Maurizio L’Altrella, ogni giorno, vengono ossigenate e intossicate da tutto ciò che ci circonda. Lo sguardo di L’Altrella si concentra sulla figura del fanciullo che, inerme, vive sospeso sulla superficie delle sue tele.
La sua arte figurativa si caratterizza attraverso la figura del bambino. I suoi non sono bambini immortalati solo per la loro freschezza e genuinità, ma su di loro l’artista si sofferma per sottolineare il dualismo esistenziale che abita in ognuno di noi: diventeranno buoni o cattivi? Non è la narrazione di una favola destinata a finire con il lieto fine, anzi, quello che interessa all’artista è cogliere queste creaturine quando in loro non si è ancora manifestata la coscienza del bene e del male. Da quel momento in poi tutto è possibile, l’artista afferma: “quell’età rappresenta un momento in cui la personalità è ancora molto plasmabile e il carattere dell’individuo non si è ancora consolidato. E’ anche per questo motivo che tendo a non dare fisionomie definite, cercando di rappresentare i corpi come involucri che custodiscono un’essenza”. Quell’essenza, prima o poi, verrà contaminata da qualcosa, ne determinerà il futuro. Il fanciullo è ripreso nelle sue gesta da infante che fa linguacce, che gioca, piange e si dimena e che, ancora, non sa cosa diventerà. Le sue opere vivono realtà oniriche e i bambini, dai corpi svuotati, fluttuano in una densa materia cerulea.
a cura di Olga Sgobio e Adriano Pasquali
Nell’epoca contemporanea l’arte subisce di continuo molteplici suggestioni. Viviamo in un tempo in cui la comunicazione ci sommerge di immagini, suoni, sensazioni che più delle volte ci assalgono passivamente. Le opere di Maurizio L’Altrella, ogni giorno, vengono ossigenate e intossicate da tutto ciò che ci circonda. Lo sguardo di L’Altrella si concentra sulla figura del fanciullo che, inerme, vive sospeso sulla superficie delle sue tele.
La sua arte figurativa si caratterizza attraverso la figura del bambino. I suoi non sono bambini immortalati solo per la loro freschezza e genuinità, ma su di loro l’artista si sofferma per sottolineare il dualismo esistenziale che abita in ognuno di noi: diventeranno buoni o cattivi? Non è la narrazione di una favola destinata a finire con il lieto fine, anzi, quello che interessa all’artista è cogliere queste creaturine quando in loro non si è ancora manifestata la coscienza del bene e del male. Da quel momento in poi tutto è possibile, l’artista afferma: “quell’età rappresenta un momento in cui la personalità è ancora molto plasmabile e il carattere dell’individuo non si è ancora consolidato. E’ anche per questo motivo che tendo a non dare fisionomie definite, cercando di rappresentare i corpi come involucri che custodiscono un’essenza”. Quell’essenza, prima o poi, verrà contaminata da qualcosa, ne determinerà il futuro. Il fanciullo è ripreso nelle sue gesta da infante che fa linguacce, che gioca, piange e si dimena e che, ancora, non sa cosa diventerà. Le sue opere vivono realtà oniriche e i bambini, dai corpi svuotati, fluttuano in una densa materia cerulea.
28/4 - 11/5
PISCINACOMUNALE spaziodarteincopisteria-via Campiglio, 13 Milano
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