Tra i finalisti dell'ultima edizione del Premio Patrizia Barlettani (vedi: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2010/11/in-anteprima-il-testo-per-il-catalogo.html ), uno dei partecipanti che più mi ha colpito è stato senza ombra di dubbio Riccardo Negri. Raffinatissimo disegnatore ed intelligente interprete di una materia oggi troppo spesso dimenticata. Ora in mostra a Catania seguito dalla curatela di Trombadori. Da vedere!
"Dopo la notte" grafite su carta 110x110 - 2011 |
RICCARDO NEGRI
PERIGRAFIE
a cura di Duccio Trombadori
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Personale siciliana dell’artista lombardo Riccardo Negri (Mantova, 1985) con la curatela a firma di
Duccio Trombadori.
Negri parte dal segno ed è proprio il segno che lo contraddistingue.
Il di-segno si articola e diventa moltitudine, diventa superficie e spazio, crea dialoghi rivolti a
sondare una realtà visionaria propria dell’artista. È una ricerca di luce verso una dimensione di
conoscenza del Vero.
Dal testo in catalogo di Duccio Trombadori:
Tutto inizia dalla notte, e tutto in essa rifluisce. Quello scuro fondale, quel velo nero dove l’occhio
si diffonde a dismisura tra spazi suturati senza confine, è il risultato di una campitura impeccabile
che lascia percepire l’aperta prossimità di un aere levigato a carbone, universo indeterminato di
astri luminosi e appena alleggerito da sensibilissime varianti di tono.
Riccardo Negri enuncia l’estro della sua espressività nutrita da una passione figurativa che non
circoscrive la misura sensibile nell’ambito puramente documentario ma su di esso fa leva per
ottenere il più ambizioso dei risultati estetici: mediante il visibile, fare esperienza dell’invisibile.
La sua mano sonda profondità spaziali e trasparenze atmosfericche in una fitta trama di segni che
articola il piano in allusione progressiva della forma. L’occhio non riposa sulla omogeneità
apparente del velo notturno bensì cerca di penetrare la selva grafica per inseguire slittamenti di
spazio e luce, immagina filiazioni, entropie generative dalla notte al giorno, come alba primordiale
del mondo, o pure intima fisiologia del ritmo vitale e delle sue necessarie scansioni genetiche.
L’elenco delle cose viste ha valore di preambolo per una più vasta aspirazione emotiva, quella di
andare « oltre il segno », in uno scambio simbolico tra apparenza percepita e verità evocata.
« Perigrafia », verrebbe di dire pensando alla parola greca « perigraphé », ovvero circoscrizione .
Proprio perché il procedimento espressivo di Riccardo Negri effettua la sua indagine sulla verità ed
adopera il disegno come tratto che imprigiona e riduce ciò che contiene nei limiti ben fissati dello
spazio e del tempo.
La forza del disegno di Negri, che cattura attonite fisionomie fiorite dal nulla dello spazio bianco
(e che in esso appaiono come sprofondate, per la procedura dissolvente dei tratti di grafite ), rinvia
così a meditare sul valore e il limite dei simulacri visivi, come convenzioni per comunicare più
profonde (ed invisibili) presenze ontologiche (« aliquid stat pro aliquo »).
E il senso di inaudita e misteriosa infinità che Negri cerca sempre di indagare con l’occhio del
disegnatore eccellente, in quanto anima e radice creativa che dà valore e significato all’insieme
della sua emergente espressività.
"Respiro" grafite su carta 110x110 - 2011 |
Titolo mostra: PERIGRAFIE
Autore: Riccardo Negri
Curatore: Duccio Trombadori
Vernice: sabato 7 maggio h. 18,oo
Location: Galleria L.I.B.R.A. Arte Contemporanea; via Pola 11/c 95127 CATANIA
Periodo: 7-31 maggio 2011
Orari: martedì-domenica 16,30-20,30
Ingresso: libero
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