RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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lunedì 18 aprile 2011

"The Last Supper" _Alice Olimpia Attanasio solo show_

Sul fatto che ritenga il lavoro di Alice Olimpia Attanasio, uno dei più interessanti ed intelligenti, in questo momento sulla scena contemporanea, non è certo un segreto per nessuno. 
In questa personale, l'argomento trattato è coraggioso, provocatorio e, mi dispiace ripetermi, intelligente.
La potenza e l'efficacia della ricerca, svolta da questa giovane artista, sta nel fatto che arriva a toccare argomenti anche forti e sensibili, comuni a tutti, sempre in maniera metaforica, di grande impatto, con quel pizzico di ironia (e a volte auto-iraonia) che la rende  particolarmente interessante. Ottimo anche il lavoro svolto da Meneghetti, curatore dell'esposizione, che con grande capacità, porta lo spettatore a "leggere" la mostra con colta semplicità. Assolutamente da non perdere!!!


Paola Rescio Gallery 
via Rasori 8 20145 milano
5 maggio - 11 giugno

'The Last Supper'
Inaugurazione giovedi 5 maggio
dalle 18.00 alle 21.30

Alice Olimpia Attanasio

a cura di Paolo Meneghetti
(Critico d'estetica contemporanea, nato nel 1979)


L'artista Alice Olimpia Attanasio è nata a Milano nel 1985, città in cui vive e lavora. Nella sua personale presso la Paola Rescio Gallery, lei espone una serie di disegni e fotografie insieme ad un'installazione polimaterica. L'artista ironizza laicamente sul cannibalismo dottrinale della Chiesa cattolica, che imporrebbe la verità del Dogma, contro il libero arbitrio dell'uomo. Per Alice Olimpia Attanasio, questa alienazione accade storicamente, ben al di là del suo giudizio personale. Nei disegni, si riconosce la figura del calice santo (con cui il prete, che celebra la messa domenicale, beve il sangue di Cristo). Lo vediamo messo sotto il bavaglio d'un filo, colorato intensamente di rosso. La Chiesa cattolica tesse le redini della vitalità che cerca il fedele, straordinariamente raccolto in se stesso, al momento di prendere la comunione. L'installazione è costruita sul riporto d'una teiera in ceramica, appesa all'alto con un filo rosso, che di nuovo rinvia al sangue di Cristo. Sembra che il dogma dapprima si versi sopra lo spirito critico dell'uomo, per poi trainarlo a sé (quasi a mangiarselo).

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