RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 17 novembre 2012

ALL I DESIRE A cura di Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce

Grande mostra quella co-curata da Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce 
per Spazio Orlandi a Milano.
Con la partecipazione di Irene Balia, Pasquale De Sensi, Roberto Fanari, Silvia Mei, Pastorello e tanti altri... da vedere!



ALL I DESIRE

A cura di Andrea Lacarpia e Pietro Di Lecce

Luogo: Spazio Orlandi, Via Vespri Siciliani 16/4, Milano
www.spaziorlandi.com

Date: Dal 6 Dicembre al 20 Dicembre 2012
Vernissage: giovedì 6 dicembre ore 18:30
Orari e Giorni per visitare la mostra: Dal Lunedì al Venerdì dalle 10.30 alle ore 18.30
Ingresso: Libero
Mostra con Catalogo
Testo critico di Andrea Lacarpia
Mostra organizzata da Spazio Orlandi, in collaborazione con Dimora Artica e Lobodilattice Magazine

ARTISTI :
Irene Balia, Enrica Berselli, Greta Bisandola, Nicola Caredda, Paolo Carta, Luca Cervini, Diego Cinquegrana, Stefano Cumia, Pasquale de Sensi, Roberto Fanari, Fiorella Fontana, Agnese Guido, Alessio Iacovone, Silvia Idili, Federico Lupo, Bruno Marrapodi, Luigi Massari, Silvia Mei, Piero 1/2Botta Dario Molinaro, Elena Monzo, Andrej Mussa, Nunzio Paci, Pastorello, Guido Pecci, Polo Pibi, Riccardo Pirovano, Carlo Spiga, Devis Venturelli, Serena Zanardi, Wiliam Marc Zanghi

“All i desire”
L'arte diviene cultura del desiderio, o Sottocultura, come il titolo dell'opera di Agnese Guido che ha ispirato il titolo del progetto “All I Desire”, frase che nel dipinto campeggia sulla raffigurazione di un vassoio per dolci, rimasto vuoto, rendendo così la vacua sensazione che accompagna l'appagamento di ogni golosità.
Il progetto artistico sfrutta lo spazio espositivo creando una moltitudine di sollecitazioni visive, linguaggi differenti che interagiscono in una grande installazione composta dalle opere di trentuno artisti, rappresentazione della polisemia dell'arte attuale. Una mostra aperta alla sperimentazione, laboratorio di idee, contrasti e anche ibridazioni, alcuni artisti lavorano in collaborazione per creare un unico progetto artistico.
Un allestimento, quindi, nel quale i limiti dello stile sono valicati in virtù dell'appagamento del desiderio, il quale potenzialmente può estendersi a tutto e non vuole fare a meno di nulla.
La mostra stessa, nella fusione dei desideri degli artisti diventa un'unica opera d’arte, una sorta di happening che include differenti forme d’arte, dall’installazione al video, oltre a lavori di pittura e scultura.

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