RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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domenica 7 febbraio 2010

UNA PERSONA (LE) D-Tao alla San Lorenzo

Testo per il catalogo della personale di D-TAO c/o Galleria San Lorenzo - Milano 23/01/2010-18/02/2010 ed. Zeta Skorpii

"UNA PERSONA (LE)"
Burri sapeva che è "complicato" vivere e creare con la certezza di non possedere la "verità". L'arte come l'amore cerca un senso quando la ragione diventa un sostantivo femminile sul quale si scarica la responsabilità di pensare. Le parole dell'arte come quelle dell'amore non "spiegano" ma "evocano" il mondo precluso alla Dea Civetta. Tutto questo non è complicato ma forse è un po' inusuale.
(Luigi Granetto)
È da secoli fonte di discussione quali campi possano essere considerati "arte" e chi possa fregiarsi del titolo di artista e chi no.
Nella Grecia antica esisteva la parola "techně" che spesso viene tradotta come "arte"; la "techně" presupponeva la maestria in un processo di produzione qualsiasi. Da ciò derivò il latino "tecnicus", che oggi è la radice di parole quali tecnica, tecnologia.

Con artista si indica generalmente una persona la cui attività si esprime nel campo dell'arte.
Nel senso più ampio, l'artista, è una persona che manifesta la sua personalità attraverso un mezzo che può essere un'arte figurativa o performativa. La parola viene usata anche come sinonimo di creativo.
In un senso più stretto si definisce artista un creatore di opere dotate di valore estetico nei campi della cosiddetta cultura.

Nello specifico caso di D-Tao abbiamo un ulteriore elemento di “indagine” da aggiungere: la genialità.
Genialità che racchiude in sé, tutte le caratteristiche dell’artista, del creativo, del tecnico.
Questa affermazione all’apparenza anche azzardata, trova conferma in questa mostra.
Una proposta a tutto tondo che rappresenta in tutte le sue molteplici sfaccettature l’opera di questo uomo.
Già nel titolo scelto: UNA PERSONA(LE), viene evidenziato, oltre al contenuto (ovvero una mostra interamente dedicata ad un singolo artista); un concetto elementare che troppo spesso viene però sottovalutato: una persona nasce artista e non lo diventa!
D-Tao, al secolo Dario Milana è artista.
È artista e lo ha dimostrato durante tutta la sua vita, sia quella professionale (è imprenditore di successo a capo di numerose attività che alla base hanno un importante componente creativa), che quella più propriamente artistica, iniziata più di trent’anni fa e coltivata con costanza e perseveranza; prima con uno scopo puramente intimo e personale, svolta solo per colmare l’esigenza e la necessità di dare soddisfazione alla sua creatività ed ora percorrendo a pieno titolo il percorso “convenzionale” dell’arte.

Anche se impropriamente, si può definire questa mostra, una sorta di antologica, dove trovano spazio e visibilità alcune delle molte tappe percorse da D-Tao fino ad oggi.

“Underground”, l’installazione creata side-specific che vuole rimandare a tutti gli interventi fatti sul territorio del ciclo Kkann (Via Mecenate e Università Statale di Milano, Venezia - 53° Biennale - Chiesa Grande della Misericordia) è sicuramente l’opera più coinvolgente ed emotivamente forte. Ci permette di entrare all’interno dell’opera stessa comprendere al meglio la psicologia dell’artista, il suo vivere ed il suo pensiero.

Un’altra citazione alle opere monumentali la troviamo nell’installazione “Freedom” che ha già visto protagonista D-Tao durante le celebrazioni per il XX anniversario della caduta del muro di Berlino il 22 novembre scorso nei cortile di Palazzo Reale a Milano e qui riprodotta parzialmente.

E poi, infine gli S-QUADRI. Dei cicli delle sfere, dell’acqua e l’ultimo, quello del vetro.
Sono opere queste che hanno la peculiarità di essere cariche di grande forza espressiva e potente indice emotivo e di poter interagire con il fruitore in quanto visibili e godibili a 360° pur non essendo sculture.
Troppo facile sarebbe a questo punto cadere nella tentazione e parlare di citazioni storiche da Burri a Rauschenberg. Il mio desiderio invece è quello di invitarvi a vivere le opere in mostra e trarre voi le vostre conclusioni.
Chi è D-Tao? Artista a tutto tondo, geniale creativo o architetto dello spazio?
Forse solo una persona che ha fatto dell’arte la propria carica vitale.

Roberto Milani

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