RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 24 ottobre 2010

"Hitler n°5" Max Papeschi & Jagh O.Z. a Palermo

Di bene in meglio. La genialità non è cosa comune...



QANAT-ART presenta

MAX PAPESCHI & JAGH O.Z.
"Hitler n°5"

in volenterosa carnefice complicità di TACIS, Kraken Video,ArtuindenfAir & CalaLaPasta

Inaugurazione/Vernissage & Live Performance:
Sabato 6 Novembre ore 19,30

Durata esposizione: 1 mese (visitabile dal lunedi al sabato, dalle 15 alle 19)
Sede: QAMM - Qanat Art Music Media, Via del Parlamento 23, Palermo

QanatArt è orgogliosa di presentare "Hitler n°5", uno special event di MAX PAPESCHI pensato specificamente per QANAT. Quattro pannelli 100x25 in mostra permanente ed una live model performance coordinata dallo stesso Artista, realizzazione in carne del suo approccio realista, un omaggio di QANAT alla sua poppish unconventional art.
La sinergia tra Max e Qanat, coadiuvati da Jagh O.Z., conduce ad un nuovo livello di art activism (artivism?), inedito e dirompente evento culturale per il sonnacchioso milieu palermitano... street culture meets graphic design meets unconventional art in un cocktail ubriacante di frames, simboli e real modeling.
Jagh Oz (anche voce e tastiere per i Mercury Drops) è della svizzera franco-tedesca, ha vissuto un po' in Italia, un po' a Parigi, un po' altrove, ma sempre in un contesto musicale spiccatamente classico e come si diceva una volta, mittel-europeo. Mostra nella sua arte la strutturazione armonica e melodica più legata quasi alle strutture barocche ed un po' di magia quasi fiabesca degli archetipi dei boschi elvetici.

Per celebrare l'evento, QANAT e MAX PAPESCHI hanno prodotto un DVD, confezionato a mano in edizione limitata a 200 copie numerate e firmate, acquistabile @QAMM.
Vi aspettiamo!


VERNISSAGE FEATURES

★ Presentazione e proiezione del DVD "Hitler n°5"

★ DVD prodotto da Qanat Art, montaggio by ARTAIR Comunicazione artwork by Peggy Slobodan, out now in limited & numbered & signed edition on KRAKEN

★ LIVE PHOTO: Fashion Victim

★ Vernissage ore 19.30


http://www.maxpapeschi.com/


"Per essere sinceri la mia attuale carriera è anche frutto del caso.
Ho iniziato una decina di anni fa come regista teatrale e cinematografico, il mio approdo al mondo dell’arte in senso stretto è accaduto recentemente, per una serie di coincidenze: avevo creato nel 2008 una pagina su Myspace che doveva servire a promuovere uno spettacolo teatrale che stavo scrivendo. Per dare forza alla pagina promozionale avevo realizzato con Photoshop delle immagini che rapresentassero il senso dello spettacolo che stavo scrivendo, una gallerista di Milano mi ha contattato e chiesto di esporle nella sua galleria, ho accettato e da li è cominciata questa nuova avventura... per quanto mi riguarda la fase di documentazione prende una parte importantissima del mio tempo, mi riferisco un po’a tutto, dal leggere libri e giornali al guardare film, dal viaggiare all’interagire con persone interessanti. Insomma bisogna capire se vivere possa essere considerato un lavoro... In definitiva ho sempre pensato ad attività che mi permettessero di comunicare la mia personale visione delle cose, e questa è in effetti la mia attuale occupazione... per vivere e lavorare servono tanto l'ispirazione quanto l'applicazione, ed in dosi massiccie, ma diciamolo chiaramente: senza un po’ di culo non si va da nessuna parte"

______MAX PAPESCHI_____

Max Papeschi arriva alla digital-art dopo l’esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Come artista figurativo il suo approccio con l’Art-World è stato d’immediato successo sia di pubblico che di critica. Il suo pop Politically-Scorrect, cita l’American Life e la rivela nei suoi orrori in maniera ironicamente realistica. Dal Topolino nazista al Ronald McDonald Macellaio le icone cult perdono il loro effetto tranquillizzante per trasformarsi in un incubo collettivo.
La Repubblica – Settembre 2009

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