RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 17 agosto 2011

Chi muove l'arte: Carta d'identità di... Cristina Trivellin


Cristina Trivellin

DOMANDE

  • Generalità (nome, cognome, età, professione ect.)
  • Collaborazioni (principali collaborazioni, mostre ect.)
  • Il tuo miglior pregio
  • Il tuo peggior difetto
  • Qual è il collega che stimi di più?
  • E quello che ritieni meno interessante?
  • Fammi tre nomi di artisti che ritieni in questo momento fra i più interessati
  • La galleria, il museo o l’istituzione al top della tua classifica personale?
  • Ed il fanalino di coda?
  • Moderno o contemporaneo?
  • Il ruolo del web nel mondo dell’arte
  • Progetti importanti per il futuro
  • Sogno nel cassetto
  • Ricetta salva/crisi
  • Una tua confessione (quello che nessuno sa di te)
RISPOSTE



Cristina trivellin, critico, curatore, pubblicista, nata a Novara, vivo tra Milano e il lago Maggiore.

collaboro con la Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus di Milano per quanto riguarda progetti principalmente dedicati ai giovani e alla new media art
www.milanoindigitale.it, www.cantierecreativo.org, sono caporedattore e coordinatore editoriale del trimestrale di arti e culture contemporanee D’ARS www.darsmagazine.it.
Come curatore indipendente collaboro con gallerie e istituzioni pubbliche e private.

spero l’onestà (intellettuale e non solo)

sono irrimediabilmente polemica e faccio fatica a tacere, anche quando dovrei

Diversi,  molti dei quali sono anche amici. Ho molta stima di Jens Hauser, che porta coraggiosamente avanti in Europa la Bioarte e le filosofie innovative ad essa legate.

Quelli che inseguono la fama e il presenzialismo saltando sui carri dei politici ottenendo importanti incarichi pubblici senza avere poi le capacità di rivestirli come dovrebbero.

Tre sono davvero pochi e poi le scelte andrebbero suddivise e motivate: in sintesi diciamo, all’estero Christian Boltansky, Yona Friedman, Eduardo Kac, Marina Abramovic: In Italia Giuseppe Penone, Studio Azzurro, Les Liens invisibles. Ma non è una risposta esaustiva.

Moma - new york
Italia- Palazzo Grassi per i contenuti, il MAXXI per la forma.

Tutti quelli che si ostinano a riproporre il vecchio e lo stravecchio in formula “pacchetto” senza un vero progetto curatoriale.

Contemporaneo, senza esitazioni

beh, mi occupo principalmente di new media art, mi interessano  gli sviluppi dell’arte nell’era di internet, quindi secondo me il ruolo del web è determinante e imprescindibile, nell’arte come nella società.

Il numero di settembre di D’ARS sta per uscire con veste grafica nuovissima e importanti trasformazioni sulle quali stiamo lavorando da tempo.
Spero di poter proseguire (malgrado i tagli ai finanziamenti) i progetti  MeltingPot – cantieri creativi per la new media art e Milano in Digitale (vedi link sopra)  per dicembre abbiamo in programma una mostra-convegno per i 100 dalla nascita di McLuhan, a settembre partirà un concorso dedicato gli artisti residenti in Piemonte in collaborazione con i circoli ARCI-Piemonte e ancora mostre e pubblicazioni che al momento sono in stato embrionale e quindi non rivelabili.

moltissimi,  ma in questo momento preferisco un sogno collettivo, fuori dal cassetto: che la cultura sia realmente finanziata e sostenuta dalla cosa pubblica.

abbassare la quantità-aumentare la qualità- uscire dal provincialismo- osare-

Sul mio campanello di casa  leggi “Cristina trivellin & Pablo”, che non è un focoso amante ispanico ma il mio adorato bassotto.  

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