Sembra ieri quando un paio di anni fa, incontrai per la prima volta, le Pecile & c, in un bistrot di Torino. Insieme sviluppammo quelle che potevano essere le basi per una galleria diversa. Nelle mie possibilità, cercai di trasferire la mia esperienza ad il loro sogno. Oggi le ritrovo ad essere le promotrici di una personale di uno degli artisti più raffinati della scena pittorica italiana: Karim Ghidinelli... Complimenti!
Vernissage giovedì 22 settembre alle ore 18.30
presso LA CONTEMPORANEA Studio|ArtGallery
Via della Rocca 36b, TORINO
DIGITO ERGO SUM
Personale di KARIM GHIDINELLI
Inaugurazione: 22 settembre 2011 alle ore 18.30
Location: LA CONTEMPORANEA Studio l Art Gallery - Via della Rocca, 36/b – 10123 TORINO
Orari: feriali dalle ore 15.30 alle ore 19.30; domenica e festivi su appuntamento
Organizzazione: La CONTEMPORANEA Studio l Art Gallery in collaborazione con la GALLERIA SAN CARLO, via
Manzoni, 46 20121 MILANO.
Info: + 39 011 0746769 - info@lacontemporaneatorino.com - www.lacontemporaneatorino.com
OGGETTO
La Contemporanea Studio | Art Gallery, in collaborazione con la Galleria San Carlo di Milano, è lieta di presentare l’artista
Karim GHIDINELLI con la personale dal titolo DIGITO ERGO SUM. Una mostra di grande impatto ad aprire la stagione
espositiva che ospita Artissima, l’importante fiera d’arte nella quale confluiscono gli artisti più quotati della scena
contemporanea. Karim Ghidinelli, il cui percorso personale e professionale è così complesso da guadagnare a pieno titolo
l’attributo di artista internazionale, torna nel suo Paese natio inaugurando a Torino una preziosa selezione di opere che
segue la prima tappa espositiva curata da Martina Corgnati dal titolo “La babele delle identità”.
DIGITO ERGO SUM - Personale di KARIM GHIDINELLI
La personale di Karim Ghidinelli raccoglie un insieme di 20 opere attraverso le quali l’artista affronta il tema dell’identità
risolto attraverso l’utilizzo di uno speciale, in quanto unico, codice di riconoscimento personale: l’impronta digitale.
Da un punto di vista tecnico si tratta di opere di medio/grande formato , la cui base risulta essere una tavola di metallo su
cui Ghidinelli realizza dapprima esuberanti interventi di colore eseguiti con stili differenti (dalle grandi pennellate al caotico
intreccio di colature, gocce e schizzi che riprendono i dettami dell’arte l’informale, dagli attenti percorsi che segue la punta
del pennello alla casualità con cui i colori rubano spazio al supporto creando zone di minore/maggiore concentrazione)
Smalti e resine animano lo splendore gelido dell’alluminio in un gioco espressivo che rivela e nasconde, sullo sfondo
riflettente campeggiano spumeggianti ed impetuose le varietà cromatiche più accese in un libero e ribelle sfoggio di
creatività. Infine, su questa appariscente scenografia pittorica compare il registro della sua presenza, una grande
impronta, incisa minuziosamente attraverso un testo che riproduce le creste ed i solchi dell’epidermide.
L’Identità. Per un’artista come Karim Ghidinelli la cui vita ha obbligato talora per dovere altre volte per scelta ad adeguare
sé stesso a contesti educativi, sociali e culturali differenti, con il pericolo che le modifiche attuate per necessità di
adattamento disperdessero il nucleo originario di sé stesso, diventa un concetto così labile da richiedere una prova
“fisica”, un gesto concreto di ammissione. Ed ecco comparire sulle lastre di metallo questo labirinto dominante, le cui
spirali costruiscono un discorso che travalica i confini della genetica per entrare negli ambiti più astratti della cultura, della
personalità, del carattere. E’ una deposizione di esistenza la sua: Digito Ergo Sum, “Io Sono” e lo attesto attraverso un
marchio indelebilmente inciso. Soggettivo ed oggettivo quindi si abbracciano in quel particolare segno distintivo che
diventa un riassunto complesso di umanità, tra le cui spirali che si rincorrono in modo persistente ed ipnotizzante, si
nasconde il segreto della nostra essenza. Decifrare questo “discorso” è quello che Karim Ghidinelli non ufficialmente ci
chiede: trovare tra i colori sgargianti, tra le colate di pittura, tra le pennellate di ampio gesto, l’inizio e la conclusione di quel
racconto con cui egli definisce i confini di sé stesso.
A CURA DI: Cristiana PECILE (architetto, gallerista) - Marzia Altaira GRAZZINI (architetto, gallerista)
Nessun commento:
Posta un commento