RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti

lunedì 29 settembre 2014

KIMA A Site-Specific Performance by Marco Lodola, Umberto Ciceri, Chiara Coccorese Gianluca Capozzi, Vanni Cuoghi, Francesco De Molfetta

Comunico con grande piacere...


Vanni Cuoghi - La caduta, 2014, collage,chine e acquerello su carta, cm33x58x38


KIMA
A Site-Specific Performance by
Marco Lodola, Umberto Ciceri, Chiara Coccorese
Gianluca Capozzi, Vanni Cuoghi, Francesco De Molfetta


Opening: Martedì 7 Ottobre  ore 18,45


Martedì 7 Ottobre 2014 alle ore 18,45 Rossella Rocciola in occasione di More Dance Studios, in via Bernini, 16 (Caserta) per una serata di arte e danza, con la partecipazione speciale di Carla Fracci (madrina dell’evento) e con l’analisi critica di Vittorio Sgarbi, sotto la Direzione Artistica di Nicola Pedana arte contemporanea, presenta “Kima. A Site-Specific Performance by Marco Lodola, Umberto Ciceri, Chiara Coccorese, Gianluca Capozzi, Vanni Cuoghi e Francesco De Molfetta”


Vanni Cuoghi. Sensibile pittore, non per rivelare il proprio animo, ma per raccontare favole con il piacere dello scenografo, Vanni Cuoghi lavora a Milano, dalla quale evade con la pittura. Nelle sue opere è evidente il ricordo per le miniature dei codici rinascimentali, che egli traduce con sensibilità contemporanea. Cuoghi racconta favole con una leggerezza ariostesca: «Le dame, i cavalier, l’armi, gli amori, io canto…». Così egli dipinge. Una sottile chiave paradossale rende inquietanti i suo racconti, come sogni indecifrabili.

Umberto Ciceri è artista e illusionista. Lavora a Bologna, di cui intercetta la discontinua allegria nelle lunghe notti di studenti che rivivono e riproducono e rivivono i miti delle avanguardie. Così Ciceri si muove con le convinzioni e le esaltazioni di un futurista, e ripensa all’esperienza unica ed esemplare di Marcel Duchamp. Scompone e ricompone sequenze di scatti fotografici, e le deforma con lenti perpendicolari. L’immagine arriva sfocata, immersa nella luce e mobile, fluttuante. Una musica muta e fatale sembra avvolgere e trasportare le immagini e chi le guarda.

Marco Lodola. Luce, colore , vitalità, sono gli ingredienti delle sue statue luminose. Non vuole concorrere con i grandi maestri, ma tradurre le loro forme in pura luce, andando ben oltre i soggetti più frequenti della pop art. Le sue opere trasformano lo spazio, non aggravandolo di simboli. Così, attraverso sagome di plexiglass, luci al neon e uniformi campiture cromatiche, Lodola si pone al centro del dibattito artistico contemporaneo, indicando la sua strada solitaria. Le sue opere trasferiscono la forma nella luce.

Chiara Coccorese ci conduce in universi di fantasia, dove sacro e profano, realtà e finzione, vita e morte convivono in armonia, e dove il piccolo può diventare immenso. Dopo un esordio nella pittura, la giovane artista napoletana si è avvicinata alla fotografia fino a farne il suo principale mezzo espressivo. Ma, mentre costruisce le sue situazioni, non può rinunciare al richiamo dell’antica passione, dai maestri fiamminghi ai surrealisti, passando per la leggerezza di Matisse.

Gianluca Capozzi. Nessun disegno e nessuna certezza. Gianluca Capozzi, di Avellino, dove ancora oggi vive e lavora, come in un diario, segue il flusso continuo e intricato dei pensieri. Alternandosi tra fotografia, disegno e pittura, egli rivela il suo mondo interiore con molta puntualità, evocando volti e luoghi, anche non definiti: ne esce un’antologia dinamica e vivace d’immagini e segni, di paesaggi sovrapposti e volti appena accennati, di frammenti di ricordi e sensazioni che si incontrano, si intrecciano, fino a unirsi inscindibilmente.

Francesco De Molfetta, in arte Demo, è un audace provocatore. L’artista è nato nel 1973 a Garbagnate Milanese, e  oggi vive e lavora a Milano. Si applica con molta convinzione a sculture piccole nelle dimensioni e intimistiche, con molta attenzione per i dettagli, e colori brillanti e freddi. Ma non è solo un omaggio alla pittura romantica, ma un transfert informale che lo trasferisce in continui non luoghi, sempre possibili. L’ironia di De Molfetta tocca, beffarda, i temi più vari, dalla religione alla storia, dall’arte ai fast food, dai disegni antichi alle cronache contemporanee. Tutto diventa gioco e paradosso, un rebus di immagini e parole che ci restituisce la felicità senza avere avvertito di perderla

(Vittorio Sgarbi)


R.S.V.P. Segreteria More Dance Studios  0823.322967 kyma@moredancestudios.it
Eventi Mary Farina 339.3976989


             

Nessun commento:

Posta un commento