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giovedì 3 febbraio 2011

ELENA RICCI / THIS IS A LICENSED SHOW a cura di Stefano Castelli

Mi é capitato in un recente passato di soffermarmi a leggere un paio di lavori di questa artista. Ora, sotto l'attenta guida del bravo Stefano Castelli, una personale. Una occasione ghiotta per scoprire meglio la creatività di Elena Ricci. Da vedere


ELENA RICCI / THIS IS A LICENSED SHOW a cura di Stefano Castelli


inaugurazione 10 febbraio, h. 19

10 febbraio > 21 marzo 2011

A cura di Stefano Castelli


La galleria UNO+UNO presenta la prima personale dell’artista Elena Ricci (Roma, 1973, vive a Milano). Il ciclo esposto, acquerelli su carta e oli su tela, è il frutto del lavoro degli ultimi due anni. Lo spunto di partenza sono vecchie foto reperite su libri e giornali, sublimate dall’artista nella trasposizione pittorica. Si tratta di scatti d’epoca appartenenti al mondo dello spettacolo d’antan, oppure a occasioni familiari come feste di matrimonio.
Evitando decisamente uno scontato “effetto nostalgia” e senza alcun riporto fotografico, l’artista ripropone le immagini trovate in versione pittorica, creando un cortocircuito temporale: l’origine della foto diventa indeterminata, e il soggetto si offre agli occhi dello spettatore orfano di una provenienza certa. Le anormalità fisiche oppure l’astrusità di persone comuni colte in tronfie pose ufficiali, poi, aumentano l’effetto di spiazzamento.
Coerentemente con lo stile pittorico più attuale, ma con spiccata originalità, la pittura di Elena Ricci fonde zone di maggior definizione dell’immagine a momenti più gestuali. Fondi e figure appartengono allo stesso magma inestricabile, che alterna con agilità tratti più disegnati e zone delineate esclusivamente dal colore. Le scelte cromatiche inusuali e i contrasti tra le diverse zone di colore contribuiscono all’atmosfera surreale delle scene, divise tra realismo, teatralità e finzione dichiarata.
L’aleatorietà delle identità raffigurate, la voglia e la necessità di mettersi in scena che i personaggi manifestano, le ingenue finzioni che essi mettono in atto sono altrettante caratteristiche che rendono possibile il rispecchiamento in personaggi in apparenza così peculiari e lontani da noi. La vitalità esibita dei soggetti, in contrasto con la loro sparizione già avvenuta da tempo, costituisce una riflessione sulla transitorietà, come un postmoderno memento mori.
Il ciclo è composto da 12 dipinti e 7 acquerelli.
L’esposizione è accompagnata da un testo critico del curatore, Stefano Castelli. 

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