In attesa dell'importante mostra personale di Pier Toffoletti (autunno 2011), organizzata da Casa d'Arte San Lorenzo, dove verranno presentati una serie di lavori corrispondenti al nuovo tema che l'artista ha iniziato a sviluppare negli ultimi mesi, "i fondi neri", a Roma una personale da TartagliaArte.
Giovedì 31 marzo 2011 alle ore 18,30, presso la Galleria Tartaglia Arte, via XX Settembre 98 c/d Roma, sarà inaugurata la mostra personale del pittore Pier Toffoletti.
Dopo una serie di eventi, sempre curati da Tartaglia Arte, nazionali e internazionali, tra cui la partecipazione alla mostra presso l'associazione culturale Dante Alighieri a Montauban, torna con una personale per presentare la sua ultima produzione artistica. Toffoletti, pur attento alla ricerca di stili diversi, riprende uno dei temi fondamentali della sua arte: la figura femminile. In questa mostra saranno presenti alcune sue opere inedite, particolarmente cariche di simbologia rendono evidente il costante rinnovarsi di Toffoletti in una continua nuova sperimentazione di forme, colore, e diverso impatto visivo.
La mostra, curata dal direttore artistico Riccardo Tartaglia, con la presentazione e testo critico del Prof. Arnaldo Zambardi durerà fino al 18 aprile 2011 secondo gli orari della Galleria (10/14-16/19.30).
Pier Toffoletti nasce nel 1957 a Torreano di Cividale in provincia di Udine.
La passione per l’arte e la pittura nasce in lui fin da giovanissimo, inizia a studiare i classici della pittura, scoprendo però pian piano anche altre forme d’arte che lo appassionano, come la fotografia.
Fino al ’95 Toffoletti dipinge nei ritagli di tempo alternando questa sua passione a quella della speleologia,
Tra il ’92 e il ’95 una serie di viaggi nel Centro e Sud America, per l’esplorazione di alcune cavità e ricerca di siti archeologici, segnano l’inizio di un importante cambiamento che lo porta ad impegnarsi a tempo pieno nella pittura.
Questa scelta è stata motivata dall’esigenza di ricreare superfici naturali, come lastre di pietra grezza, solcate da segni e graffiti che tanto l’hanno colpito nella sua avventura di speleologo.
Toffoletti guarda al fascino della pittura del passato, ma costruisce modelli figurativi attraverso una tecnica personale: l’artista utilizza supporti lignei, su cui, con originalità e sapienza, applica strati di polveri di marmo, ossidi e sabbie, che opportunamente amalgama con l’utilizzo di collanti costituendo la base per la realizzazione di graffiti, rilievi ed incisioni su cui poi applica colori acrilici e pittura ad olio.
Le sue opere hanno due anime, l’immagine e la materia le cui polveri marmoree imprigionano la realtà: donne, volti, alberi, natura, vita.
“...Toffoletti si sofferma a rappresentare la poesia del sentimento muliebre; ed ecco allora la serie delle donne pensanti, in atteggiamenti carichi di riflessività, in cui l’elemento dominante è, non tanto l’angoscia, come si potrebbe pensare a prima vista, ma l’incertezza, la consapevolezza del precario destino umano, manifestato attraverso una soffusa cromaticità priva di segni netti e precisi, idonei a sottolineare coerentemente la condizione umana o forse, nell’intenzione dell’artista, la condizione, ancora oggi, della donna nel mondo…”
La mostra, curata dal direttore artistico Riccardo Tartaglia, con la presentazione e testo critico del Prof. Arnaldo Zambardi durerà fino al 18 aprile 2011 secondo gli orari della Galleria (10/14-16/19.30).
Pier Toffoletti nasce nel 1957 a Torreano di Cividale in provincia di Udine.
La passione per l’arte e la pittura nasce in lui fin da giovanissimo, inizia a studiare i classici della pittura, scoprendo però pian piano anche altre forme d’arte che lo appassionano, come la fotografia.
Fino al ’95 Toffoletti dipinge nei ritagli di tempo alternando questa sua passione a quella della speleologia,
Tra il ’92 e il ’95 una serie di viaggi nel Centro e Sud America, per l’esplorazione di alcune cavità e ricerca di siti archeologici, segnano l’inizio di un importante cambiamento che lo porta ad impegnarsi a tempo pieno nella pittura.
Questa scelta è stata motivata dall’esigenza di ricreare superfici naturali, come lastre di pietra grezza, solcate da segni e graffiti che tanto l’hanno colpito nella sua avventura di speleologo.
Toffoletti guarda al fascino della pittura del passato, ma costruisce modelli figurativi attraverso una tecnica personale: l’artista utilizza supporti lignei, su cui, con originalità e sapienza, applica strati di polveri di marmo, ossidi e sabbie, che opportunamente amalgama con l’utilizzo di collanti costituendo la base per la realizzazione di graffiti, rilievi ed incisioni su cui poi applica colori acrilici e pittura ad olio.
Le sue opere hanno due anime, l’immagine e la materia le cui polveri marmoree imprigionano la realtà: donne, volti, alberi, natura, vita.
“...Toffoletti si sofferma a rappresentare la poesia del sentimento muliebre; ed ecco allora la serie delle donne pensanti, in atteggiamenti carichi di riflessività, in cui l’elemento dominante è, non tanto l’angoscia, come si potrebbe pensare a prima vista, ma l’incertezza, la consapevolezza del precario destino umano, manifestato attraverso una soffusa cromaticità priva di segni netti e precisi, idonei a sottolineare coerentemente la condizione umana o forse, nell’intenzione dell’artista, la condizione, ancora oggi, della donna nel mondo…”
bravo Pier , alla grande!
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